“Amore tossico” |
A Claudio Caligari il Piemonte Movie gLocal Film Festival dedicherà un omaggio dal titolo “Il coraggio di fare cinema”, curato da Gabriele Diverio ed Emanuele Tealdi, ispirato dalla passione per il cinema e della voglia di credere ostinatamente nei propri progetti, indipendentemente dagli ostacoli presenti sul cammino, che accomuna il nostro festival all’opera del regista nato nel 1948 ad Arona (Novara) e prematuramente scomparso lo scorso 26 maggio.
Dagli inizi negli ambienti del documentario di ricerca sociale intorno alla metà degli anni ‘70, Claudio Caligari approda al cinema di finzione nel 1983 realizzando, in oltre 30 anni di una carriera integra e senza compromessi, soli 3 lungometraggi.
Caligari, uomo tutto d’un pezzo, non avvezzo a particolari compromessi, non si è mai defilato di fronte alle grandi responsabilità che l’impresa cinematografica richiede. Più volte ha espresso il desiderio di non realizzare un cinema di nicchia o underground. Il suo vero obiettivo era il cinema tout court, lo sguardo che si confronta (e si scontra) con il sistema industriale, lo sguardo che attraverso la solidità della narrazione sopravvive comunque al potere che inevitabilmente lo gestisce.
Ospite della prima serata dell’omaggio “Il coraggio di fare cinema” (venerdì 11 marzo alle 20.15, Cinema Massimo) sarà Luca Marinelli, protagonista dell’ultimo film di Caligari Non essere cattivo, che ha esordito con Saverio Costanzo in La solitudine dei numeri primi, nel 2010, e in questi giorni è in sala come villain di Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Presentato postumo alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, Non essere cattivo è la storia di un’amicizia, profonda e malsana, tra Vittorio e Cesare (interpretato da Luca Marinelli, ruolo che gli è valso il Premio Francesco Pasinetti come Migliore Attore), ventenni figli del sottoproletariato, senza un senso da dare alle proprie vite. Si proseguirà poi con gli altri due lungometraggi, ripercorrendo a ritroso quella che è una sorta di trilogia dedicata ai loser delle periferie romane.
Fu sul set de L’odore della notte (venerdì 11 marzo ore 22.30, Cinema Massimo) che Valerio Mastandrea e Claudio Caligari si conobbero e diedero vita a un rapporto professionale, ma soprattutto umano, tenuto in vita da una profonda stima reciproca. Su quel set Mastandrea interpretava Remo, giovane borgataro, di giorno poliziotto e di notte capo riconosciuto di una banda che toglie ai ricchi romani, con violenza e minacce, in nome di un riscatto sociale altrimenti irraggiungibile.
Dopo questa esperienza il rapporto tra i due è continuato, grazie al costante interesse di Mastandrea per i progetti di Caligari e ha ripreso la forma della collaborazione per il già citato Non essere cattivo, che ha visto l’attore romano esporsi in prima persona per la realizzazione dello stesso film, nelle veci, per lui insolite, di produttore esecutivo.
Chiuderà infine l’omaggio Amore tossico (domenica 13 marzo ore 16.30, Cinema Massimo), i cui protagonisti, presi dalla strada, sono tossicodipendenti che passano la propria vita tra stupefacenti, litigi, tentativi di rapine e marchette compiute con il solo obiettivo di procurarsi una dose, incapaci di spezzare questo circolo vizioso. All’epoca il film – Premio Speciale alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del 1983 – fece molto scalpore per la violenza di alcune scene e per il linguaggio crudo utilizzato dai suoi protagonisti.