“Treno di notte per Lisbona” |
SOSTIENE PEREIRA, TRENO DI NOTTE PER LISBONA, CAPITANI D’APRILE, O TESOURO, PAGINE PORTOGHESI, L’INAFFERRABILE: le parole per raccontare la dittatura portoghese, caduta in un giorno storico anche per la lotta di Liberazione italiana, il 25 aprile, e proporre un confronto.
Insolito Teatro organizza un mese dedicato al ricordo della Liberazione, al cui interno è stato inserito anche un appuntamento cinematografico.
A fare da cornice al tutto la mostra fotografica PRAIA DE ANGEIRAS – uma terra de pescadores che, allestita alla Biblioteca Civica di Villa Amoretti, vede esposte le foto di Paulo Balreira per narrare un paese di pescatori e un grande successo teatrale italiano in Portogallo.
Il 28 maggio del 1926, giorno del vittorioso golpe dei militari contro la repubblica liberale, Antonio Oliveira Salazar era professore di economia all’Università di Coimbra e dirigente di un piccolo partito cattolico nazionalista. In soli 6 anni il “mago delle finanze” sarebbe riuscito a impadronirsi di tutte le leve del potere, diventando capo del governo.
Salazar stimava il fascismo e Mussolini, ma non amava le masse, importò buona parte delle strutture costruite dal fascismo (milizia, corporativismo, propaganda, inquadramento della società in organizzazioni paramilitari, saluto romano), ma non ne condivise mai l’ansia espansionistica. Così durante la guerra la sua mitezza, e un accorto calcolo, portò il Portogallo ad essere neutrale, poi alleato, quindi, nel primo dopoguerra, baluardo dell’anticomunismo e tra i fondatori della Nato.
Fu così che i portoghesi videro in un sol colpo cadere ogni loro speranza di libertà. Un Dittatore amico dell’Inghilterra, la Pide, temibile polizia politica, la coscrizione obbligatoria per ben due anni, le guerre in Africa, la povertà e l’arretratezza del Paese, i segni principali di un Portogallo dove sembrava che nulla mutasse. Ma la notte del 24 aprile del 1974 a Lisbona fu “rivoluzione”.
Un giorno come un altro. Tutto sembrava ripetersi stancamente uguale: la guerra, la miseria e le violenze. Fu in questo clima di immanenza che si svolse quella che viene ricordata come la Rivoluzione dei garofani. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile i Capitani di differenti reparti militari lanciavano il segnale di inizio delle operazioni: da Radio Renascença occupata, le note della canzone proibita “Grandola vila morena” di José Afonso, il cantautore della libertà, si diffusero per tutto il paese, mentre dalle caserme i militari democratici si incamminavano verso la conquista dei luoghi strategici del potere. Alle 7,30 veniva diramato un comunicato radio nel quale palesavano i loro obiettivi: ritorno alla democrazia, elezioni libere e fine della paura.
Il 25 aprile del 1974, a Lisbona, non fu un giorno come gli altri innumerevoli che l’avevano preceduto, perché da allora, per il Portogallo, la storia prese un’altra strada. Quella della Democrazia. Torino offre alcuni appuntamenti per conoscere un pezzo di storia spesso tralasciato dai manuali ma importante. Apparentemente lontana, geograficamente e storicamente, in realtà assai vicina e lo incrocia appunto con il ricordo dei caduti per la nostra liberazione.
Il cinema entra in scena giovedì 7 aprile all’Agnelli di via Paolo Sarpi 111, con la proiezione di “Treno di notte per Lisbona” di Bille August, introdotto in sala dal distributore del film, Lorenzo Ventavoli, e dagli attori Giovanni Boni e Rui Spranger.
In TRENO DI NOTTE PER LISBONA viene affrontata la dittatura portoghese ai tempi di Salazar. La vita di Raimund Gregorius è ben organizzata, ma monotona e prevedibile. E’ un professore di latino che vive in un piccolo appartamento a Berna, ogni giorno si reca a scuola dove insegna una materia che suscita poco interesse negli studenti; la sera, non potendo dormire, gioca da solo a scacchi. Ma all’improvviso la sua vita muta. Mentre attraversa il ponte che lo conduce a scuola vede una giovane donna che sta per gettarsi nel fiume. Le salva la vita, ed inconsapevolmente, salva la sua. Nella tasca del cappotto che la donna dimentica trova un libro e un biglietto del treno per Lisbona. Raimund prende quel treno e nel viaggio inizia a leggere il libro appena trovato che lo appassiona a tal punto da portarlo a vivere in prima persona le vicende narrate.
Ingresso unico 5,00 €