Presentato a Il Movie il bando 2016 dello Short Film Fund

Giornata speciale alla Film Commission Torino Piemonte dedicata al bando Short Film Fund, giunto alla terza edizione. In programma la presentazione dei corti vincitori dei bandi 2014 e 2015, e il rilancio del bando 2016, in scadenza il 15 luglio: presente il direttore della FCTP, Paolo Manera, i responsabili del fondo, Enrico De Lotto e Alfonso Papa, e Jacopo Chessa, direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio.

I corti vincitori del bando sono stati 4 nel 2014 e 3 nel 2015. “Si tratta di 30.000 euro di budget l’anno, una cifra indubitabilmente bassa che speriamo di poter aumentare presto. Anche perché l’importanza di tale investimento è evidente: abbiamo calcolato che la ricaduta economica complessiva dei quattro corti vincitori nel 2014 è stata di 175.000 euro, di cui 143.000 spesi in Piemonte. E una cifra simile, in proporzione, è prevista per gli altri”.

Il bando 2016 in scadenza il 15 luglio. Jacopo Chessa, presente in sala, ha ribadito l’attenzione che il Centro Nazionale del Cortometraggio riserva ai corti che passano attraverso il fondo, e che saranno poi veicolati verso i buyer e i festival italiani e internazionali.

È poi seguita la presentazione dei 7 corti fin qui vincitori. Nel 2014 sono stati “Neve Rosso Sangue” di Daniel Daquino (“Circa 1000 dvd venduti, proiezioni in tutto il cuneese e non solo, una forte valenza didattica”, hanno spiegato da FCTP. Del corto ne abbiamo parlato qui), “Mechanismo” di Louis Nero (fermo per un po’ a causa di un lungometraggio in lavorazione, entro la fine del 2016 inizierà il suo percorso nel suo festival), “Quello che non si vede” ed “An Afterthought“.
Il primo è stato presentato dal produttore Stefano Perlo: “Il nostro è il primo ad essere stato realizzato cronologicamente, anche se poi tra riprese e montaggio è servito circa un anno. Cercavamo di tirare fuori una buona storia da realizzare con pochi mezzi: abbiamo cambiato molte volte idea e anche titolo, ma ora siamo soddisfatti. Senza questo fondo non si sarebbe fatto! Siamo felici di essere stati inseriti nella cinquina finale dei Globi d’oro”.
Di An Afterthought ha parlato il regista e produttore Matteo Bernardini: “L’idea nasce dal progetto di un lungometraggio ambizioso a cui sto lavorando, la prima versione del Peter Pan di Barrie fedele al testo, e non trasformata in una fiaba per bambini. Lo sto scrivendo con una straordinaria scrittrice italo-iraniana, Sahar Delijani, e con lei a un certo punto è nata l’idea di estrapolare questo corto, che ha vita propria ma sarà anche l’appendice finale del lungo. Il tutto è frutto di una lunga ricerca, anche su materiali mai pubblicati: Barrie ha scritto di Peter Pan dal 1902 al 1928, ma ha pubblicato solo 3 volumi. È molto impegnativo, girato in inglese, ed è tutto fuorché la favola a cui siamo abituati. La troupe è italiana, al 90% torinese, con nomi importanti come quello di Italo Petriccione alla fotografia e tante realtà produttive locali coinvolte. A fine luglio le prime anteprime, al Giffoni e a Busheon”.

Infine, la presentazione dei progetti vincitori nel 2015. Il primo è stato “L’uomo nella macchina da presa” di Michele De Angelis e Mattia Puleo, una co-produzione tra Italia e Macedonia, finito di girare due mesi fa e ora in post-produzione. “Lo Short Film Fund è stato la miccia per la realizzazione del corto, altrimenti non si sarebbe fatto”, ha detto uno dei produttori in sala, Pier Milanese.
Birthday” è stato presentato dal suo autore, Alberto Viavattene: “Abbiamo finito di girare due settimane fa, abbiamo pochissimi secondi da potervi mostrare”. Qualche minuto in più è invece stato mostrato dell’ultimo corto vincitore del bando, “Chernobyl” di Franco Dipietro, ormai pronto a girare per festival. “Il budget totale è stato di 60.000 euro. Il corto è il trampolino verso il lungo in fase di preparazione…”.