Dal 14 al 25 marzo 2019 torna il festival Slavika a Torino, giunto alla V edizione. Concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, incontri con gli autori, mostre di fotografia e un premio di traduzione letteraria animeranno il fitto calendario della rassegna dedicata all’Europa centro-orientale.
Dal concerto di Damir Imamovic, principe della musica “sevdah” di Sarajevo, venerdì 15 marzo, fino al concerto di Babbutzi Orkestar al Jazz Club a chiudere lunedì 25 marzo, passando per una lunga serie di appuntamenti imperdibili: la presentazione del libro Proletkult del collettivo Wu Ming, gli incontri con gli autori polacchi Anna Frajlich, Mariusz Wilk e la celebre Olga Tokarczuk, le proiezioni del documentario Naked Island sull’isola di Goli Otok, e del film polacco Carte blanche alla presenza del regista Jacek Lusinski. Uno spazio di rilievo quest’anno sarà garantito alla fotografia, con ben due mostre in anteprima: quella del fotoreporter di guerra polacco Krzysztof Miller, morto suicida nel 2016 dopo aver coperto tra i più importanti conflitti negli ultimi 25 anni, e dell’artista russa Aleksandr Petrosjan.
Per il teatro, il collettivo Patom Theatre inscenerà lo spettacolo I ran and got tired ispirato all’opera di Daniil Charms. Ci sarà una giornata interamente dedicata all’architettura nei Balcani: l’associazione “To je to” affronterà la tematica degli spomenik (monumenti commemorativi per i caduti della Seconda Guerra Mondiale voluti tra gli anni ’60 e ’70 da Tito), mentre Antonio Cunazza e Gianni Galleri parleranno di estetica degli stadi di calcio in quelle zone. Anche quest’anno verrà riproposto il laboratorio di traduzione con i docenti universitari Olja Arsic (letteratura serbo-croata) e Massimo Maurizio (letteratura russa).
IL PROGRAMMA DI CINEMA
lunedì 18/3 ore 21. Cinema Baretti, via Baretti, 4 – Torino
Docufilm: “Goli Otok/Naked island”. Ingresso: intero 4 euro, ridotto 3 euro
Isola Nuda per gli slavi, Isola Calva per gli italiani d’Istria. In croato si chiama Goli Otok, in italiano più raramente isola Golli. È stato il luogo in cui il regime titino, dal 1949 al 1956, ha cercato di rieducare i filosovietici (cominformisti) al socialismo jugoslavo. E per farlo ha utilizzato, oltre all’indottrinamento politico, anche il lavoro forzato e violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo. Il documentario di Tiha K. Gudac, (Croazia 2014, col., 75′, v.o. sott. ita./eng) è un’indagine che la regista svolge sulla sua famiglia. Tiha K. Gudac cerca di capire il segreto del nonno, che sparito per alcuni anni era poi tornato coperto di cicatrici. Un racconto delicato che porta alla luce un segreto familiare e nazionale sulla ex-Jugoslavia: quello di Goli Otok, l’”Isola Calva”, il campo per gli oppositori politici del regime di Tito. Miglior documentario al Sarajevo Film Festival e premio CEI al Trieste International Film Festival;
mercoledì 20/3 ore 21. Cinema Baretti, via Baretti, 4 – Torino
Film: “Carte blanche”. Ingresso: intero 4 euro, ridotto 3 euro. Alla proiezione parteciperà il regista, Jacek Lusinski.
“Carte blanche” (di J. Lusinski, Polonia 2015, 106′). Un professore di liceo molto amato dai suoi allievi, per non perdere il suo posto e preparare bene i suoi studenti alla maturità, nasconde il fatto che sta perdendo la vista. La diagnosi medica non lascia alcuna speranza: il professore è minacciato da una cecità permanente e totale. Ma le sue reazioni avranno un’evoluzione: spaventato all’inizio, non cade nella disperazione. Al contrario, adempie alla sua missione educativa, allaccia un’amicizia vera e aiuta un’allieva ribelle. Ispirato a fatti reali, il racconto del film potrebbe avere un impatto sociale perché testimonia la situazione complicata delle persone handicappate e la loro lotta per vivere nella società. Alla proezione sarà presente il regista, Jacek Lusinski, che aveva esordito nel 2009 come regista e sceneggiatore del film: “Pixels”. Con il sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano;
domenica 24/3 ore 21. Polski Kot, via Massena, 19 – Torino
Proiezione del film: “Tito ed io”. Aperitivo e film: 10 euro, prima consumazione 5 euro.
1954, Belgrado. Zoran è un bambino di dieci anni. Cresce in una famiglia borghese che disapprova il sistema comunista. Il bambino racconta la sua vita quotidiana: la scuola, gli amici e il primo amore. Prende parte al concorso che premia il miglior tema in madrelingua “Vuoi bene al compagno Tito e perché?”. Colui che vincerà il concorso avrà l’occasione di partire per la marcia verso Kumrovec, la terra natia del Compagno Tito. Zoran rivela, nella sua poesia, di amare Tito “più che la mamma e il papà…” Il film (di G. Markovic, 1992, 104′, v.o. con sottotitoli IT) tratta le vicissitudini di un bambino che tramite i propri occhi offre uno scorcio sulla Jugoslavia degli anni ’60. I sottotitoli in italiano sono stati curati da Mia Vujovic.