Lo spettacolo Va’ pensiero che, al Teatro Astra, denuncia l’infiltrazione della ‘ndrangheta nella Bassa emiliana e la ribellione di un eroe civile. Un incontro pubblico assieme a Giancarlo Caselli e a Donato Ungaro, il coraggioso vigile urbano di Brescello che ha ispirato la storia vera di Va’ pensiero. Un grande progetto di poesia con i ragazzi del Sermig alimentato dai versi di Majakovskij. La presentazione del libro che gli ha dedicato Dolores Pesce e del suo Aristofane a Scampia che racconta come abbia portato il teatro nei quartieri più difficili del mondo. La proiezione al Cinema Massimo del suo film dedicato ad Aung San Suu Kyi. E ancora reading, seminari, proiezioni alla Mediateca Rai con i preziosi materiali di Rai Teche.
È il focus che TPE, da un’idea del suo direttore Valter Malosti, dedica da lunedì 11 a domenica 17 marzo a Marco Martinelli: drammaturgo, regista teatrale e cinematografico, scrittore e pedagogista emiliano. Con il suo Teatro delle Albe e con Ermanna Montanari, compagna nella vita e nell’impegno, è una delle figure più importanti della vita teatrale italiana degli ultimi decenni, sempre in prima fila per impegno etico e sociale.
Martedì 12 marzo 2019, ore 18.00, Cinema Massimo – Museo nazionale del Cinema (via Giuseppe Verdi, 18, Torino) è prevista la proiezione del film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi di Marco Martinelli e incontro con gli autori. Interviene la senatrice Albertina Soliani, che da anni intrattiene rapporti personali con Aung San Suu Kyi e il Myanmar.
Marco Martinelli ha scritto nel 2014 uno spettacolo teatrale dedicato al Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Ermanna Montanari veste mirabilmente i panni della politica birmana, colei che dopo ventuno anni di reclusione è potuta entrare nel parlamento del suo paese, unica donna. Uno spettacolo che ricorda, anche per l’impegno politico, il miglior teatro didattico di Brecht. Scrive Martinelli: «C’è qualcosa di scandaloso nella vita di Aung San Suu Kyi: la mitezza d’acciaio, la compassione, la “bontà”, un termine che avrebbe fatto storcere il naso a Bertolt Brecht. Interrogarci sulla vita di Aung San Suu Kyi ha significato interrogare il nostro presente: cosa intendiamo per “bene comune”? Per “democrazia”? Cosa significano parole come “verità e giustizia”? Ha senso usare queste parole, e come?». Nel 2016 Martinelli ricava dallo spettacolo il suo primo film, che vede protagonista sempre Ermanna Montanari affiancata da sei bambine per la prima volta sullo schermo e dagli attori Elio De Capitani, Sonia Bergamasco, Christian Giroso e Vincenzo Nemolato.