“Babel” |
“Babel – Il giorno del giudizio“, documentario in realtà virtuale realizzato da Manuel Coser, Gianluca De Serio, Andrea Grasselli e Guido Nicolas Zingari avrà la sua presentazione in anteprima al prossimo Biografilm di Bologna nella sezione Biografilm Welcome (in cui è inserito anche “Dove bisogna stare” di Daniele Gaglianone).
Appuntamento giovedì 20 giugno alle ore 19.30 al cinema Galliera in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Babel è un documentario interattivo per il web che racconta l’esplorazione della città di Torino realizzata da un gruppo di richiedenti asilo residenti in un Centro di Accoglienza Straordinaria situato ai margini della periferia Nord. Partendo da questo luogo, posto al centro di una mappa virtuale, il film accompagna alcuni dei suoi abitanti nella loro quotidianità. Attraverso frammenti e spaccati di vita, realizzati dagli stessi protagonisti del film, si compone una città nascosta, imprevedibile, personale e collettiva. Man mano che ci immergiamo nelle sue geografie emotive scopriamo territori fatti di incontri, legami e connessioni con altri paesaggi, altri luoghi, altre città, altre lingue.
Questa lenta deriva ci rivela un’altra città: i suoi lavoratori, le sue amicizie, i suoi progetti, gli affetti, l’impegno civico, i racconti, i conflitti, le rivendicazioni e le forme di solidarietà che la animano. Nelle sue mappe, ricreate ad ogni navigazione, si profila l’universo magmatico di una piccola comunità di giovani appena approdati in un nuovo mondo. Il filo nascosto del racconto è lo sforzo che spinge ognuno dei protagonisti alla ricerca del proprio sguardo sulla città.
“Babel – spiegano gli autori – è un’opera collettiva e polifonica. È un affresco frammentato, raccontato in prima persona. È un intreccio di storie, confessioni, visioni, contemplazioni. È un insieme di appunti. È un diario a più mani. La centralità del luogo fisico da cui nasce il film, il Centro di Accoglienza dove vivono i protagonisti, è lo snodo da cui parte e torna ogni racconto, ogni fuga, ogni percorso. L’esplorazione della città verrà affidata a materiale eterogeneo, realizzato o selezionato da ogni narratore: fotografie, registrazioni audio, video, home movies, stories, video-chiamate, telefonate, found footage, immagini di repertorio, video-clip… L’esplosione linguistica e iconografica del film consente una ricerca permanente, tra immersione o dispersione, tra descrizione e spaesamento, tra geografia e sdoppiamento, di un terreno comune, di uno sguardo proprio. Questa frammentazione dei linguaggi consentirà, ad ogni protagonista-realizzatore, come anche a ogni spettatore, di muoversi liberamente nei territori, reali o immaginari, vicini o lontani, che compongono la sua città“.