Mai apprezzata dalla madre, solitaria e alla ricerca costante di una sua identità e affermazione, Nancy è una ragazza che pensa di poter trovare la felicità fingendosi qualcun’altro, con un’altra vita (vacanze immaginarie, gravidanze inesistenti) grazie alla quale raccogliere l’empatia e la vicinanza delle persone.
Ma è inadeguata e non riesce ad essere credibile, peggiorando ogni volta la sua situazione e la sua solidità emotiva. Quando tutto sembra volgere al peggio, guardando casualmente un notiziario in tv crede di riconoscersi nel volto di una bambina rapita 30 anni prima e mai ritrovata.
La cosa spiegherebbe ciò che la donna ha sempre provato, e anche il difficile rapporto familiare vissuto. Indecisa su come proseguire la propria vita, la donna si trova di fronte a un bivio.
Capolavoro recitativo di Andrea Riseborough, attrice stimatissima ma troppo spesso relegata a ruoli di secondo piano: la sua Nancy è inafferrabile, calibrata ed enigmatica, temibile e indifesa. I suoi dialoghi con Steve Buscemi e J. Smith-Cameron sono veri ed emozionanti, il suo volto un delicato terreno per nuove emozioni.
Vincitore di un premio alla migliore sceneggiatura al Sundance 2018, “Nancy” è ricco di soluzioni simboliche (lo schermo in 4:3 che si apre improvvisamente) che non lo appesantiscono, riuscendo ad essere allo stesso tempo ricercato ma accessibile.
La regista Christina Choe è al suo esordio nel lungometraggio dopo alcuni corti e una docu-serie sulla Corea del Nord (“Welcome to the DPRK“): il progetto è nato all’interno di Biennale College ed è stato realizzato grazie anche a una campagna di crowdfunding.
LA SCHEDA
Diretto da Christina Choe
Nazionalità: USA
Anno: 2019
Durata: 87′
Genere: Drammatico
Cast: Andrea Riseborough, Steve Buscemi, Ann Dowd, John Leguizamo
Sinossi. Una donna è sempre più convinta di essere stata rapita da bambina. Quando incontra una coppia la cui figlia è scomparsa trent’anni prima, la realtà e la finzione cominciano a confondersi. Man mano che il loro legame si approfondisce, i dubbi ragionevoli lasciano il posto a credenze ostinate e il potere dell’emozione minaccia di superare ogni razionalità.