Dal 15 giugno i cinema possono riaprire. Evviva, prima reazione. Anche l’ANEC, l’associazione esercenti, esulta per le nuove disposizioni di sicurezza (le trovate qui): non sarà obbligatorio avere sempre addosso la mascherina, si potranno tenere aperti i punti ristoro e i ‘congiunti’ potranno anche sedersi vicini. Ma il resto rimane limitante, gli esercenti speravano in maggiori concessioni (avere almeno metà sala da poter riempire, mentre ora ci si limita a circa un terzo), così come avvenuto per quasi tutte le categorie nelle ultime settimane. La situazione già complessa diventa ancor più difficile da interpretare, ad oggi, perché alcuni esercenti sono impegnati nella pianificazione delle “arene estive”, che inevitabilmente porteranno via a loro risorse ed energie rispetto agli spazi tradizionali.
E quindi? I primi a far sperare i cinefili torinesi sono stati il Museo Nazionale del Cinema e il cinema Massimo, agevolati ovviamente dal loro essere “altro” rispetto alle altre sale gestiti da privati. Salvo cambiamenti (poco probabili) degli ultimi giorni, dal 18 giugno si riparte con le tre sale e molte interessanti proposte. Poi, dal 21 luglio, pausa estiva.
Il gruppo Slow Cinema gestito da Gaetano Renda comprende lo storico Centrale e le ammirevoli multisala di Fratelli Marx e Due Giardini. La scorsa settimana, Renda era fiducioso di poter riprendere il “filo interrotto” con lo spettatore almeno nella sala di via Carlo Alberto. E invece no: le disposizioni ministeriali sono arrivate solo oggi, ci vuole tempo per capire e adeguarsi al meglio, il cinema il 15 resterà chiuso e (si spera) potrebbe aprire la settimana successiva.
Intervistato da Fulvia Caprara su La Stampa nazionale di oggi, Stefano Iacono spiegava che i suoi cinema (Classico e Greenwich Village) potrebbero “riaprire il 9-10 luglio”, proponendo anteprime dal catalogo di sua proprietà, targato Movies Inspired. Il gruppo NIP (Romano, Eliseo e Nazionale) sembra destinato a riaprire a fine estate (una rassegna in Galleria Subalpina potrebbe funzionare come “apripista”…), mentre dal cinema Lux spiegano di essere “alla finestra”, pronti a partire appena le condizioni saranno quelle ideali.
Se il Massaua al momento resta chiuso (anche per loro si parla di metà luglio o poco prima), l’Ambrosio potrebbe riaprire in concomitanza con il via all’arena del Valentino di cui sono promotori (“Lavoriamo per poter aprire a luglio un’arena estiva o la nostra sala“). I multisala Reposi e Ideal non si sbilanciano, ma anche per loro sembra che l’estate sia destinata a essere lontana dagli incontri col pubblico, così come accade sempre (anche per esigenza altre) alle sale parrocchiali cittadine (Agnelli, Baretti, Esedra e Monterosa). Le grandi catene nazionali, Uci e The Space, potrebbero ripartire da luglio ma la prossima settimana ne sapremo di più.
Intricato è dir poco, e ogni giorno le cose cambiano e le idee si confondono di più ancora. Difficile contestare qualcosa a esercenti privati che investono di tasca loro in un settore da tempo in difficoltà, ma certamente sarebbe stato bello poter assistere a iniziative forti (ancor che in alcuni casi solo simboliche) come quelle che il sistema teatrale cittadino sta ideando. Chi proponendo uno spettacolo al giorno diverso ogni giorno, chi – il benemerito Baretti – aprendo un minuto dopo la mezzanotte domenica sera per “esserci” da subito, anche solo con venti posti in platea. Se l’amante del teatro a Torino in questi giorni si sente “accudito”, quello di cinema non può che sentirsi un po’ abbandonato… E non è solo colpa delle (confuse) decisioni ministeriali.