“Non odiare” di Mauro Mancini

Cosa faresti nella stessa situazione tu, spettatore? Una domanda senza risposta, o meglio una domanda con tante risposte quante sono le “teste” a cui viene rivolta. Perché alla base del racconto con cui Mauro Mancini esordisce nel lungometraggio, “Non Odiare“, c’è un dilemma davvero controverso: vale la pena salvare la vita a qualcuno dalle convinzioni politiche ed etiche all’opposto delle nostre?

Alessandro Gassmann è un medico ebreo che si trova per caso a poter soccorrere la vittima di un pirata della strada, ma quando vede un paio di tatuaggi neonazisti sul corpo dell’uomo si tira indietro e lo lascia morire. Il senso di colpa, però, lo spingerà ad avvicinarsi alla famiglia del morto (i due figli grandi sono Sara Serraiocco e l’esordiente Luca Zunic) per scoprire le conseguenze della sua scelta.

Forse un po’ monocorde nello sviluppo, che avrebbe tratto vantaggio da un più ampio respiro, “Non Odiare” si fa però (molto) apprezzare per la capacità di non giudicare le parti in causa, mischiando le carte (il bel rapporto tra il padre “nazi” e i figli contro quello pessimo della vittima ebrea) e restando in bilico tra le diverse possibilità (chi odiare, e perché? quando e come smettere di farlo?) senza inutili e controproducenti “spiegoni” ma lasciando molto non detto e molta inevitabile vaghezza sui destini dei protagonisti.

Perché, questo è evidente, non esiste un prima e un dopo, una svolta definitiva o una posizione irrecuperabile. Né nel bene, né nel male. Smettere di riflettere su questi temi sarebbe il primo, fatale, errore.

LA SCHEDA

Diretto da Mauro Mancini
Nazionalità: Italia
Anno: 2020
Durata: 96′
Genere: Drammatico
Cast: Alessandro Gassmann, Luca Zunic, Sara Serraiocco, Lorenzo Buonora.

Sinossi.A Trieste, ai limiti dell’antico Borgo Teresiano, vive Simone Segre (Alessandro Gassmann), un affermato chirurgo di origine ebraica: ha una vita tranquilla, apparentemente risolta, una compagna che lavora in Francia come reporter, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. I duri contrasti con il padre, un reduce dei campi di concentramento morto da poco, lo hanno portato, da anni, ad allontanarsi da lui. Tornando dallʼallenamento settimanale di canottaggio, Simone si trova a soccorrere un uomo vittima di un incidente stradale: ma quando scoprirà sul petto di questo un tatuaggio nazista, lo abbandonerà al suo destino e nel momento in cui arrivano i soccorsi è ormai troppo tardi. I giorni seguenti, però, saranno sotto il segno del senso di colpa per la morte dell’uomo: situazione che lo spingerà a rintracciare la famiglia del neonazista che vive in un complesso residenziale popolare, il cosiddetto “quadrilatero di Melara”: Marica, la figlia maggiore (Sara Serraiocco); Marcello (Luka Zunic), al suo primo ruolo da co-protagonista, il figlio adolescente contagiato anche lui dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). E verrà la notte in cui, Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

(precedentemente pubblicata su Cinemaitaliano.info)