Torino a Cannes 2021: presente, ma non evidente

Articolo di Carlo Griseri

Torino a Cannes è presente, come ogni anno, anche se in questo 2021 di ripartenza e rinascita non ci sono titoli in vetrina (come nel caso de “La passione di Anna Magnani“, un paio di anni fa): a passeggio per la Croisette e camminando nei (semivuoti) spazi del Marché du Film le tracce di “casa nostra” ci sono, importanti anche se meno evidenti. E, a maggior ragione, è quindi utile porre l’attenzione su queste tracce, che nel tempo si riveleranno decisive.

Il ruolo di primaria importanza è di certo quello del TorinoFilmLab, che conta ben sei film sviluppati nei suoi tanti programmi nelle varie sezioni del festival, tra cui l’italiano “Piccolo corpo” alla Semaine de la Critique.

La Film Commission Torino Piemonte ha organizzato gli Italian Showcase, in cui sono stati presentati anche tre progetti legati al territorio (“Dear Cochise”, “Dal pianeta degli umani”, “Savoia”), ed è stata di sostegno a diverse produzioni che sono state già girate e ora si sono presentate alla platea internazionale di Cannes per provare a convincere i mercati esteri. Come, ad esempio: “3/19” di Silvio Soldini, girato in primavera a Milano con Kasia Smutniak (e per alcuni giorni anche da noi), è stato mostrato (alcuni spezzoni, non tutto il film) il 9 luglio ai buyers presenti (l’uscita è prevista per l’autunno 2021); nello stesso giorno si sono viste le prime immagini di “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” di Pif (titolo internazionale: “On our watch”), anch’esso previsto in uscita prima della fine dell’anno.

Rilevante, ed è ormai un’abitudine, anche la presenza torinese negli spazi legati al cortometraggio: il Torino Short Film Market è a Cannes per presentare la sua sesta edizione, prevista a fine novembre; mentre la società distributrice Lights On è alla Croisette con due titoli (il danese “In the soil” e – alla Semaine de la Critique – lo statunitense “Safe”) e molto attiva anche negli incontri e nei panel di approfondimento.