“Mondocane” di Alessandro Celli

La Taranto del prossimo futuro è stata avvelenata irrimediabilmente dall’Ilva, costringendo i benestanti a costruirsene una nuova e i poveri a sopravvivere, per quanto potranno, tra gli effluvi.

La società si è già disgregata, quando “Mondocane”, esordio alla regia di Alessandro Celli, ha inizio. I bambini sono abbandonati a se stessi, se non di buona famiglia. E allora Testacalda – un sopra le righe ma azzeccato Alessandro Borghi – li riunisce in una collettività criminale, ma anche di sostegno reciproco: le Formiche. Farne parte vuol dire non essere soli, ma anche non poter più decidere liberamente del proprio singolo destino.

Quando due amici, ribattezzati Mondocane e Pisciasotto, decidono di volersi unire a loro, non sanno bene cosa li attende.

A metà strada tra le atmosfere de “La terra dei figli” e il mondo dominato dai bambini di “Anna”, “Mondocane” è un esordio che convince, anche se tira poco il freno e rischia a tratti di deragliare. Ma l’immaginario costruito da Celli funziona, i due giovani protagonisti hanno le facce e l’alchimia giusta, i discorsi morali sulla società e sul nostro destino sono un po’ retorici ma mai troppo.

Un “Mad Max” a misura di ragazzi, in cui la violenza regna ma l’amicizia ha ancora un valore. (Articolo di Carlo Griseri)

LA SCHEDA

Diretto da Alessandro Celli
Nazionalità: Italia
Anno: 2021
Durata: 110′
Genere: Drammatico
Cast: Alessandro Borghi, Barbara Ronchi, Ludovica Nasti, Josafat Vagni, Federica Torchetti, Dennis Protopapa

Sinossi. In un futuro non molto lontano, Taranto è una città fantasma cinta dal filo spinato in cui nessuno, nemmeno la Polizia, si azzarda a entrare. Sono rimasti i più poveri che lottano per la sopravvivenza, mentre una gang criminale, le Formiche, capeggiate dal carismatico Testacalda (Alessandro Borghi), si contende il territorio con un’altra gang. Due orfani tredicenni, cresciuti insieme, sognano di entrare in quella banda. Pietro, detto Mondocane per aver superato la prova d’accettazione nella gang, impone Christian al gruppo che lo deride chiamandolo Pisciasotto. Ma qualcosa si incrina nel loro equilibrio mettendo a rischio tutto quello in cui credono.