È il lavoro minorile al centro del programma di domani, con l’anteprima mondiale di Child Labour, In Their Own Words di Itc-Ilo (Serbia/Giordania/Nepal/Filippine/Vietnam/Marocco, 2020, 30’), che collabora all’organizzazione dell’evento. Il film sarà proiettato alle ore 17 al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema (Sala 3). Il documentario esplora le realtà del lavoro minorile e della schiavitù moderna in alcuni Paesi del mondo, attraverso le storie dei bambini.
Seguirà la proiezione de Il sogno dei minori di Mohamed Kenawi (Italia, 2019, 47’), doc che disegna un affresco sull’arrivo in Europa di minori non accompagnati, fra i fenomeni più rilevanti degli ultimi anni.
Si terrà quindi un incontro con Luisa Guimaraes e Massimiliano Leone (ITCILO Torino), Ylenia Serra (Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte), Sonia Bertolini (Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Culture, Politica e Società), oltre a un Q&A con il regista Mohamed Kenawi.
La serata prevede poi altre due anteprime nazionali. La prima è Rooz-e sib / The Apple Day di Mahmoud Ghaffari (Iran, 2022, 80’), alle ore 19 nella Sala 3 del Cinema Massimo, in concorso fra i lungometraggi (Lavoro 2022 JFD-INAIL). Nell’opera, il padre di Mehdi vende mele per le strade di Teheran ma entra in crisi dopo il furto del suo furgone. Grazie alla moglie, però, la famiglia trova un modo per far fronte a questa difficoltà e Mehdi riesce a concludere il compito affidatogli dalla maestra. Seguirà un Q&A con il regista e con la sceneggiatrice Mahnaz Jarchi.
L’altra anteprima nazionale è Woodgirls – A Duet for a Dream di Azadeh Bizargiti (Iran/Repubblica Ceca, 2021, 75’, doc), nella sezione Il lavoro delle donne, in programma alle ore 21 al Cinema Greenwich Village (Sala 2) in collaborazione con CNA Torino. Nel film, Leila e Sedigheh intendono aprire un laboratorio di falegnameria per insegnare la professione alle donne. Nonostante le difficoltà, combattono la loro lotta per farsi strada in una società e in un ambiente professionale profondamente maschilisti.
Seguirà un dibattito con Filippo Provenzano e Vitaliano Alessio Stefanoni (CNA Torino), Patrizia Russo (RP-ARTE Laboratorio restauro e decorazioni) e Gianbattista Pomatto (Artespazio S.r.l.).
Tutte le proiezioni del festival saranno precedute da brevi pillole realizzate da Aamod – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, con una selezione tratta dal suo ricco patrimonio.
L’Est Europa
Prosegue il focus dedicato all’Est Europa con Tvornice radnicima / Factory to the Workers di Srdan Kovacvic (Croazia, 2021, 105’, doc), atteso alle ore 18.30 al Cinema Greenwich Village (Sala 2), in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil Torino e Università degli Studi di Torino. L’opera è girata all’interno della fabbrica croata Itas di Ivanec e segue dieci anni di lotte degli operai, che nel 2005 hanno avviato l’autogestione dell’impresa per evitarne la chiusura. La crisi e i debiti, però, pongono ai lavoratori delle questioni concrete e morali. Seguirà un dibattito con Emanuele Di Nicola (giornalista di Collettiva Cgil) e Stefano Musso (Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi Storici).
Gli altri eventi speciali: dai film alla Notte Europea dei Ricercatori
Si parte, come di consueto, al mattino. Alle ore 10, insieme al Settore Scuole Cinema Massimo e a Engim Piemonte, la multisala del Museo Nazionale del Cinema ospiterà (Sala 3) la proiezione riservata alle scuole di La caja / The Box di Lorenzo Vigas (Messico/Stati Uniti, 2021, 92’). La pellicola, che sarà il film di chiusura dei Job Film Days 2022, è ambientata a Città del Messico dove Hatzin deve recuperare i resti di suo padre da una fossa comune, ma l’incontro con Mario lo farà dubitare su quanto accaduto al genitore.
Sempre alle ore 10, ma al Politecnico di Torino (Aula Magna) sarà il momento di un evento speciale per la Notte Europea dei Ricercatori, in collaborazione con Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino. Sarà proiettato Moteirs ir ledynas / Woman and the Glacier di Audrius Stonys (Lituania/Estonia, 2016, 56’), opera che racconta la storia della scienziata lituana Ausrele Revutaite. La studiosa ha trascorso parte della sua vita, dal 1982 al 2014, lavorando in totale solitudine in una stazione glaciologica a 3500 metri di altitudine. Quasi senza dialoghi, il film è il ritratto di una donna e di un ambiente che sta cambiando.
Seguirà un dibattito con Giovanni Mortara (Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Terra) e Alberto Godio (Politecnico di Torino – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture). L’evento si svolge nell’ambito delle attività didattiche dei due Atenei.
Alle ore 15, al Cinema Massimo (Sala 3), si concluderà il focus speciale che il festival dedica a Francesca Comencini, con la proiezione del suo Mi piace lavorare (Mobbing) (Italia, 2004, 89’). Anna è una giovane madre, interpretata da Nicoletta Braschi, con un padre malato, che lavora come segretaria capo contabile con impegno e passione, tanto da guadagnarsi l’invidia delle colleghe. L’assetto societario, però, cambia a seguito dell’assorbimento della sua azienda da parte di una multinazionale.
In serata, alle ore 21, sarà il momento del film El gran movimiento di Kiro Russo (Bolivia/Francia/Qatar/Svizzera, 2021, 85’), per un evento realizzato con Pontificia Università Cattolica del Perù e Festival del Cine di Lima.
Nella pellicola, il giovane minatore Elder arriva a La Paz in cerca di lavoro. Si ritrova a manifestare con i colleghi ma viene colpito da una strana malattia. Una donna e un senzatetto si prenderanno cura di lui, sempre più smarrito nella caotica capitale boliviana.
Seguirà un incontro con Alfredo Villaviciencio Ríos (Pontificia Università Cattolica del Perù, Cinetrab) e César Augusto Jordán Palomino (Console Generale del Perù a Torino).