Michele Di Mauro: “Tra Call my agent e Non morirò di fame”

Dopo una vita sui palchi teatrali di tutta Italia, in questi mesi l’attore torinese Michele Di Mauro sta raccogliendo i (meritati) successi di una carriera, grazie al piccolo e al grande schermo. Reduce dagli ottimi riscontri della prima stagione di “Call my agent – Italia” su Sky, in questi giorni è in tour per accompagnare il film “Non morirò di fame“, diretto da Umberto Spinazzola, girato a Torino a inizio 2022 e ora pronto per incontrare il pubblico. Venerdì 17 febbraio alle 19 sarà al cinema Fratelli Marx, mercoledì 22 al cinema Centrale.

E’ stata – ci racconta lui stesso – un’avventura nel complesso molto intrigante, avevamo solo un piccolo budget anche se ufficialmente è una co-produzione tra Italia e Canada. Girando però in piene ristrettezze, comprese quelle del Covid, grazie a una bella sceneggiatura che mi ha fatto subito dire sì abbiamo portato a termine il lavoro. Ho un bel ruolo da protagonista, molto importante“.

Di Mauro è Pier, un ex-chef con una stella Michelin, che ha perso tutto ed è finito senza casa. Chiamato dalla ex moglie morente, Pier torna nella sua Torino dove ritrova Anna, la figlia ormai adolescente. Incontrando Granata, un vecchio mendicante, esperto nel sopravvivere con niente, Pier inizia un viaggio che lo aiuta a riconnettersi con il suo amore per la cucina, perso da tempo.

Sono tematiche molto importanti per me, come attore e come uomo, come cittadino. Si parla di rapporti interpersonali e familiari, certo, ma c’è anche un argomento forte come quello dello spreco alimentare, che ultimamente è sempre più sotto la lente di ingrandimento anche grazie a una legge che lo regola più oculatamente. Interpretare uno chef è stato molto divertente e intrigante, ho ricevuto molte dritte per le riprese in tal senso, ho imparato molto anche sulla filosofia del cibo. Ora sono una persona diversa quando faccio la spesa, penso molto alle materie prime che mi sono necessarie, quelle che rischierei di sprecare…“.

Un piccolo film con un grande cast: oltre a Di Mauro, l’esordiente Chiara Merulla e il veterano Jerzy Stuhr. “Non lo nascondo, sapere che ci sarebbe stato Jerzy è stata un’altra ragione immediata per dire sì a questo film!“.

Non solo cinema, non solo “Non morirò di fame”. Poche settimane fa è arrivata in tv l’ultima stagione de “I delitti del Bar Lume“, ma soprattutto ha esordito “Call my agent – Italia” in cui Di Mauro ha uno dei ruoli principali. “Ci dicono che il nostro lavoro è stato molto ben apprezzato, non so se sia stato un successo ma è piaciuto. E’ stata un’occasione importante, aveva tutte le carateristiche per essere o una meraviglia o un abisso… il confronto con l’originale francese era a disposizione di tutti, per superare lo scoglio del confronto bisognava scriverla bene, recitarla bene e dirigerla bene. Posso anticipare che siamo già pronti: a maggio saremo sul set per la seconda stagione“.

Un periodo di meritato successo, come lo vive? “Bene, intorno a me vedo che il lavoro fatto porta a cose buone e spero ne porti altre. E’ importante per un attore poter scegliere le cose da fare, il nostro mestiere è il top della precarietà e avere qualche piccola sicurezza tranquillizza anche l’animo, oltre che l’ego. Sono un teatrante, fondamentalmente, anche se ora faccio molta tv e cinema: li conosco meno però, spero di poter avere altre occasioni interessanti, specie al cinema, nel mio futuro“.