Il 22° Glocal Film Festival intende esplorare, come di consueto, diversi linguaggi. Lo sguardo, quindi, dalla macchina da presa si sposta verso l’immagine, la fotografia e l’arte, partendo da Torino per estendersi in altri luoghi del Piemonte. Il festival sarà accompagnato da tre esposizioni.
UNA QUESTIONE PRIVATA… A CHERASCO
La mostra cheraschese, terzo ed ultimo evento del progetto Trilogia. Beppe Fenoglio, Davide Lajolo: un incontro, vede al centro del programma il film Una questione privata del regista Alberto Negrin, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio. Nella sala aulica del consiglio comunale è stata allestita una mostra dedicata al lungometraggio realizzato nel 1991 in Piemonte dal regista Alberto Negrin e che vede molte scene girate a Cherasco, oltre che a Mondovì, Alba e altre zone delle Langhe. Nel percorso sono visibili fotografie di scena, storyboard, lettere, sceneggiature, corrispondenza, oltre ad alcuni estratti video di un’intervista al regista, realizzata nel 1993 da Paolo Gobetti e Daniele Gaglianone per l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. L’evento è inserito nel programma delle iniziative dedicate al centenario della nascita di Beppe Fenoglio. Alla mostra collaborano: Città di Cherasco, Film Commission Torino Piemonte, Rai Teche, Centro Studi Beppe Fenoglio, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza – Polo del ‘900. L’allestimento tecnico è a cura degli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
24 febbraio-19 marzo – Sala Consiglio Comunale di Cherasco (Cn)
A cura di Alessandro Gaido e Alberto Negrin
SERGE BERTINO. CERCATORE DI IMMAGINI E DI STORIE
Il racconto fotografico del documentarista, scrittore, sceneggiatore e divulgatore scientifico Serge Bertino (1927-1984), vissuto tra la Francia e le valli cuneesi: fu il primo, con la moglie Andrée, a ripopolare il borgo di Ostana in Valle Po. Tra le sue collaborazioni spicca quella con l’esploratore e regista francese Jacques-Yves Cousteau. Le affascinanti immagini naturalistiche esposte sono state realizzate durante una sua spedizione cinematografica dalla Camargue alle Alpi.
4-19 marzo – Cinema delle Valli di Villar Perosa (To).
A cura di Fredo Valla e Alessandro Gaido, in collaborazione con il Comune di Villar Perosa.
16:9 SEDICI NONI. MOSTRA DI STORY BOARD
L’esposizione itinerante, per i foyer dei cinema di Torino e Piemonte, porta il pubblico dentro il
backstage del progetto creativo del cinema. Dallo story board ai bozzetti ai disegni tecnici all’attrezzeria, si svelano i segreti del design di un film. La uscirà a puntate come una serie nei festival di cinema e nel primo episodio espone gli story board, disegnati dagli studenti dell’Accademia, piccoli frame che mettono in immagine la sceneggiatura e definiscono le inquadrature, in aiuto al lavoro della regia. L’esordio è al 22° Glocal Film Festival.
15 marzo, ore 10 – Foyer del Cinema Massimo
A cura di Elisabetta Ajani (Scenografia per il cinema dell’Accademia di Belle Arti di Torino)
ACQUA ALTA – CROSSING THE MIRROR di Adrien M & Claire B
Un percorso di visione attraverso il tablet, con cui prenderanno vita le dieci doppie pagine del libro pop up realizzato dagli artisti, diventando così il palcoscenico per una performance di danza suggestiva e coinvolgente. Dalla realtà aumentata del libro alla creazione di un vero e proprio spettacolo di teatro visivo. Questa esperienza è un insieme di arti: teatro, danza, cartotecnica, film d’animazione ed esperimento artistico.
Dal 16 al 20 marzo – Recontemporary (via Gaudenzio Ferrari 12, Torino)
L’esposizione è in collaborazione con Coorpi e Zed Festival.
IRENE DIONISIO. GEOLOGIA DI UN PADRE
La mostra affronta un tema comune a tutti gli esseri umani: il complesso rapporto con il padre, inteso come padre genetico ma anche simbolico. Sigmund Freud riconduce numerose nevrosi al rapporto dell’individuo con i suoi genitori fino a teorizzare la Sindrome di Elettra nel caso di un insano rapporto della figlia con il proprio padre. Il padre è il primo punto di riferimento, il precedente e il paragone in base al quale ogni figlia struttura il proprio essere donna e anche la propria sfera amorosa futura. Succede tuttavia che a un certo punto della propria esistenza, colui che è stato così totalizzante, inizi a perdere pezzi, frantumandosi fino a emergere per ciò che è veramente: non un supereroe infallibile, ma un essere umano come tutti gli altri. È qui che avviene simbolicamente l’uccisione del Padre perfetto e dalle sue macerie emerge un padre imperfetto nel suo rapporto con la figlia da ricostruire attraverso un nuovo e più sano equilibrio tra le parti.
È quanto accaduto a Irene Dionisio che, attraverso la tecnica dello psicodramma, è riuscita a confrontarsi con suo padre, a interrogarlo, a comprendere il suo ruolo, le sue implicazioni nella propria vita e il loro sviluppo. Le opere che ne derivano sono visualizzazioni dell’inconscio: immagini, oggetti, sonorità, ricordi, abbozzi frammentati così come frammentata è l’immagine del padre che viene messa ora in discussione. Da questo processo, la figlia potrà divenire davvero donna e, a sua volta, madre. Questa mostra è un’indagine nel ricordo, nell’inconscio dell’artista che tuttavia diventa ricordo e inconscio in cui tutti possiamo riconoscerci.
Un ringraziamento speciale all’ispirazione data dal libro Geologia di un padre del romanziere e
poeta Valerio Magrelli, oltre a Giuseppe Dionisio.
La produzione è di Galleria Moitre con Wild Strawberries Lab, la consulenza scientifica è di Marco Greco della Studio di Piscodramma di Torino, con il supporto delle dottoresse Federica Navone e Valentina Paglialonga, psicologhe e specializzande presso la scuola di psicodrammatica Studio di Psicodramma.
17 marzo, ore 17.30 – Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
A cura di Irene Dionisio