Omaggio a enrico ghezzi al cinema Massimo

A maggio il Museo del cinema organizza al Massimo una rassegna speciale dedicata a enrico ghezzi.

Per lui, spiegano dalla Mole, “le definizioni stanno strette: critico radicale, raffinato intellettuale, autore di epocali programmi tv, sorprendente regista sperimentale. La Cineteca di Bologna distribuisce in sala Gli ultimi giorni dell’umanità, suo monumentale (non)film realizzato con Alessandro Gagliardo e presentato a Venezia 2022, da cui prendiamo spunto per un blob della sua magnifica ossessione per il cinema, da Fellini a Kubrick, da Bertolucci al Vigo ‘fuori orario’ dell’Atalante e tanti altri film imperdibili“.

IL PROGRAMMA

Jean Vigo – L’Atalante (Francia 1934, 89’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)
Capolavoro di puro cinema. Che segue la vita nomade su una chiatta della Senna di due giovani sposi che litigano, si dividono e si ritrovano consapevoli di non poter vivere l’uno senza l’altra. Uno dei quattro film del regista Jean Vigo, lirico sperimentatore morto a 29 anni nel 1934. Truffaut scrisse di L’Atalante: «Contiene Fino all’ultimo respiro di Godard e Le notti bianche di Visconti, entusiasmo selvaggio». Mar 2, h. 16.00/Ven 12, h. 18.30

Federico Fellini – 8 1/2 (Italia 1963, 138’, DCP, b/n)
Guido, un regista cinematografico nel pieno dei quarant’anni, trascorre un periodo di riposo in una stazione termale. La pausa forzata si risolve in una specie di bilancio generale della sua esistenza: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali, e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all’improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. Mer 3, h. 15.30/Lun 8, h. 17.30

Bernardo Bertolucci – La strategia del ragno (Italia 1970, 98’, DCP, col.)
Viaggio del giovane Athos alla ricerca della verità sulla morte del padre, ucciso dai fascisti nel 1936, e considerato un eroe. In un paesino della Bassa parmense rintraccia i protagonisti e i testimoni dell’episodio, l’ormai anziana amante e i tre amici del padre che parteciparono con lui a un attentato fallito contro Mussolini. Ma la verità ha mille facce e Athos non riuscirà a sapere se il padre fu un vile o un coraggioso. Ven 5, h. 16.00/Dom 21, h. 19.00

Stanley Kubrick – Fear and Desire (Usa 1953, 62’, HD, b/n, v.o. sott. it.)
In una guerra tra stati senza nome e senza caratteristiche particolari i soldati di un fronte atterrano per errore oltre le linee nemiche e dovranno adoperarsi per arrivare sani e salvi nel loro territorio. Invisibile per decenni per volontà dello stesso autore, che lo riteneva nulla più che un esercizio di gioventù, è tornati visibile dopo la morte del regista. Ven 5, h. 18.00/Lun 8, h. 16.00

enrico ghezzi/Alessandro Gagliardo – Gli ultimi giorni dell’umanità (Italia 2022, 196’, DCP, b/n)
Nella prima pagina del diario di Franz Kafka, un appunto: “Gli spettatori impietriscono quando passa il treno”. Scorrono centinaia di ore di nastri. Enrico ghezzi conversa con il filosofo Emanuele Severino: “Non si pensa adeguatamente la frattura vera che porta il cinema nella storia, quella che siamo abituati a pensare come storia dell’umanità̀. Il cinema è il primo momento in cui il mondo si rivede. Poi sappiamo che è finto, che è un trucco, che sono fotogrammi singoli, ma mentre la fotografia è un istante ghiacciato, col cinema rivediamo un cavallo, il mondo si rivede e questo di per sé è un avverarsi che non si pensa…”. Lun 8, h. 20.00 – Sala Due – Introduzione di Gabriele Monaco – euro 7,50/5,00/Repliche: Ven 19, h. 16.00/Lun 22, h. 20.30/Lun 29, h. 16.00/Mer 31, h. 16.00

Ernest B. Schoedsack/Meriam C. Cooper – King Kong (Usa 1933, 100’, HD, b/n, v.o. sott. it.)
Un film che ebbe uno strepitoso successo. La storia è tratta da un romanzo di Edgard Wallace. Una spedizione di zoologi scopre in un’isola misteriosa King Kong, un gigantesco gorilla. Portato negli Stati Uniti per essere esibito al circo, King Kong fugge con una ragazza di cui si è, a modo suo, innamorato. Mer 10, h. 16.00/Ven 26, h. 18.00

Béla Tarr – Le armonie di Werckmeister (Werckmeister Hármoniák) (Ungheria/Germania 2000, 145’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)
Nella piazza di un paesino della pianura ungherese, una notte, si installa un camion che trasporta, come attrazione da fiera, il corpo impagliato di un’enorme balena. C’è anche un uomo, chiamato il Principe, che profetizza fine e distruzione. E infatti la violenza dilaga tra gli abitanti del luogo. Tratto da Melancolia della resistenza,di László Krasznahorkai, che ne è anche lo sceneggiatore. Ven 12, h. 15.45/Dom 28, h. 16.00

Tsukamoto Shinya – Bullet Ballet (Giappone 1998, 87’, HD, b/n, v.o. sott.it.)
La vita di un uomo cambia radicalmente dopo il suicidio della fidanzata. Lo shock per la morte dell’amata gli fa desiderare ossessivamente di possedere un’arma, della stessa tipologia con cui la donna si è tolta la vita. Vagando per la città, l’uomo viene aggredito e picchiato brutalmente da una violenta banda di punk. Spinto dal desiderio di vendetta, si ritrova con una pistola tra le mani. Mar 16, h. 16.00/Sab 27, h. 21.00

Robert Wise – Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still) (Usa 1951, 92’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)
Giunge l’extraterrestre per comunicare alla Terra l’ordine della Confederazione galattica. O smettere di fare la guerra o essere distrutti. Ma, per un errore, l’extraterrestre viene ucciso. Il suo fedele robot sta per iniziare la distruzione della Terra quando una donna, che si era innamorata dell’extraterrestre, riesce a persuadere il robot, che resuscita il suo padrone. Mer 24, h. 16.00/Mar 30, h. 18.00

Otar Iosseliani – Sapovnela (URSS 1959, 19’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Un uomo anziano deve far posto a una strada che deve attraversare il giardino fiorito che tanto ama. Primo (e fino al 1983 il suo unico) film a colori di Iosseliani. Ven 26, h. 16.00/Sab 27, h. 16.00

Sergej Paradzanov – Il colore del melograno (Sayat Nova) (URSS 1969, 78’, DCP, col., v.o. sott. it.)
È l’opera seconda del regista ucraino Paradzanov, uno degli artisti del dissenso più bersagliati dal regime di Breznev. Il colore del melograno è la biografia del trovatore armeno del XVIII secolo, raccontata attraverso stralci delle opere del poeta e ieratici quadri figurati. Il film, che fu tolto di mano al regista e terminato in qualche modo da Sergej Iosifovič Jutkevič, subì molte manipolazioni in gran parte eliminate nel recente restauro. Ven 26, h. 16.20/Sab 27, h. 16.20