Dall’8 ottobre al Baretti si va al cinema (anche) il lunedì mattina

Una delle sale più interessanti e intelligenti della città, il cineteatro Baretti, propone a partire da lunedì 8 ottobre una novità da non trascurare, la proiezione di un film alle 10,30 del mattino. Non proiezioni scolastiche, ma aperte a tutto il pubblico.

Si comincia da AS BESTAS di Rodrigo Sorogoyen, capolavoro dell’ultima stagione cinematografica (in programma anche venerdì 6 alle 21, domenica alle 18 e – in versione originale sottotitolata in italiano – alle 21).

Antoine e Olga sono una coppia francese di mezza età che si trasferisce in un villaggio nel cuore della campagna galiziana. Il loro intento è entrar maggiormente in contatto con la natura, coltivando ortaggi e riabilitando case abbandonate.
La loro presenza e la loro visione idilliaca, però, disturba alquanto la gente del posto, in particolare i loro vicini di casa. La loro casa, infatti, confina con quella di due fratelli: Xan, un uomo noto per essere inflessibile, e Lorenzo, che a causa di un incidente subito in giovane età, ha capacità mentali ridotte. Le ostilità si acuiranno quando Antoine e Olga si opporranno alla realizzazione di un impianto eolico su un appezzamento di terreno nei pressi della loro tenuta, bloccando il progetto. Il loro rifiuto scatenerà non solo l’odio, ma anche la violenza dei loro vicini, in particolare di Xan, che vorrebbe ricavarne abbastanza denaro così da permettere a lui e alla sua famiglia di lasciare la campagna per una vita migliore.
Il film si ispira a una notizia di cronaca realmente accaduta tra una coppia di stranieri e alcuni abitanti del luogo. “Abbiamo studiato il caso per conoscerlo e, proprio in questo modo, per poterne poi prendere le distanze e trasformarlo in un racconto. Conoscevamo, o credevamo di conoscere, le persone coinvolte. Conoscevamo, o pensavamo di conoscere, le loro motivazioni, i loro sogni. E così abbiamo iniziato a creare i nostri personaggi. Abbiamo cambiato i loro nomi, l’età, la nazionalità. Non volevamo raccontare la storia vera, ma quella ispirata a noi da quell’evento” – ha spiegato il regista. La pellicola vuole indagare il sentimento di frustrazione e ingiustizia che la vicenda trasmette: “Volevamo mettere lo spettatore nella pelle dell’altra persona, nel posto che meno si aspetta. Quando creiamo dei personaggi, ci costringiamo a capirli. Senza mai giustificarli, abbiamo compreso il loro odio e capito che ciò che è giusto per uno non lo è necessariamente per l’altro. In As bestas la macchina da presa si separa dai personaggi. È un punto di vista neutrale, come se si trattasse di un narratore onnisciente. Lo spettatore deve vederlo dalla distanza necessaria per poter giudicare” – ha specificato.