Peliculas Imperfectas, i film cubani al Piccolo Cinema

Rassegna di cinema cubano al Piccolo Cinema di via Cavagnolo 7.

Peliculas imperfectas evoca il titolo del saggio Por un cine imperfecto di Julio García Espinosa, regista e critico tra i più importanti artefici della Scuola cinematografica cubana. Consapevole che per il Cinema del suo Paese e dell’intera America Latina è impossibile misurarsi con le cinematografie più immaginifiche, raffinate e ricche, Espinosa ritiene che le ragioni di questo svantaggio non siano tanto dovute al sottosviluppo economico e culturale del continente, quanto alla diversità dei principi e dei canoni, tesi piuttosto a ridisegnare il ruolo dell’arte e dell’artista come veicolo di una più autentica espressione popolare. Il Cinema di Cuba ci rivelerà – senza reticenze e timori, senza nascondere o nascondersi – l’anelito di conoscenza, fratellanza e solidarietà di cui la Revolución, la società, la politica, la cultura e l’arte di questo Paese sono intrisi. A dispetto dei luoghi comuni.

Realizzata da: Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, Circolo di Torino con la collaborazione di:
Il Piccolo Cinema, DAMS dell’Università degli Studi di Torino e con il Patrocinio di Comitato Uni-Cuba dell’Università degli Studi di Torino.

DALL’8 APRILE 2014 AL 3 MARZO 2015
UN MARTEDI AL MESE, ALLE 21

MARTEDI’ 8 APRILE 2014, ORE 21
Nada más, 2001, Juan Carlos Cremata, 92′
Carla lavora alle Poste e sogna. Per sfuggire alla routine prova ad aggiustare la vita delle persone intercettando e modificando le loro lettere. I suoi genitori, emigrati a Miami, la iscrivono alla lotteria dei visti di residenza che gli Stati Uniti concedono ai cubani ogni anno. Carla viene sorteggiata, così deve scegliere se andare o restare. Un film nuovo per questo Cinema in cui raramente il linguaggio filmico interseca il racconto come in questo caso. L’elegante bianco e nero strizza un occhio a Jarmusch, mentre il colore surreale che sottolinea i nodi della storia sembra raccogliere l’eredità di un cinema da sempre votato a una trasparenza di stile tutta latinoamericana, sospesa tra realtà e sueño.

MARTEDI’ 6 MAGGIO 2014, ORE 21
Lista d’attesa, 2000, Juan Carlos Tabìo, 107′
In una stazione di autobus decine di persone aspettano di partire, ma i pullman sono rarissimi e l’attesa non è di ore, ma di giorni. La convivenza forzata stimolerà prima il peggio e poi il meglio di ognuno dei protagonisti, ma l’esperienza sarà così forte che quando sarà ora di partire nessuno vorrà accomiatarsi. Commedia corale su una situazione bloccata, nel tono di un realismo farsesco da Gogol caraibico che svergogna burocrati e funzionari supini alla disciplina di partito. Tutto si svolge ai tempi durissimi del Periodo Especial, immerso in un’atmosfera che più cubana non si può.

MARTEDI’ 3 GIUGNO 2014, ORE 21
La muerte de un burocrata, 1966, Tomas Gutierrez Alea, 85′
Francisco Pérez, lavoratore esemplare, muore per un incidente sul lavoro. Viene inumato con il suo libretto di lavoro, lo stesso che la sua vedova dovrà esibire al momento della presentazione della domanda di pensione. Il paradosso kafkiano di una burocrazia tragica assume a queste latitudini tinte esilaranti. Tomas Gutierrez Alea (Titòn) non tradisce la sua prossimità al miglior cinema europeo: appena dieci anni prima, infatti, usciva dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Accanto a un realismo tutto sudamericano, spiccano sequenze di puro surrealismo e un programmatico ringraziamento, tra gli altri, a Ingmar Bergman, Luis Bunuel, Akira Kurosawa e Orson Welles; Oliver Hardy e Stan Laurel, Buster Keaton e Marilyn Monroe.

MARTEDI’ 8 LUGLIO 2014, ORE 21
Memorias del subdesarrollo, 1968, Tomas Gutierrez Alea, 95′
Sergio è un borghese che, dopo la Rivoluzione, decide di osservare il cambiamento e restare a Cuba mentre parenti e amici partono per gli Stati Uniti. Il diario che lui tiene – dove incrocia frammenti di storia personale con quelli degli accadimenti dell’epoca – fa da contrappunto a suggestive riflessioni. Film chiave del cinema cubano rivoluzionario, è caratterizzato da una grande ricchezza tematica e da una interessante struttura linguistica che alterna documenti diretti a scene narrative. Dialettico e avvincente, nel 1996 risultò al 1° posto della classifica dei 10 migliori film latinoamericani di tutti i tempi.

MARTEDI’ 14 OTTOBRE 2014, ORE 21
ANTOLOGIA
El Mégano, 1955, Julio Garcia Espinosa, 20′
Now!, Doc., 1969, Santiago Alvarez, 6′
El cine por primera vez, Doc., 1967, Octavio Cortazar, 9′
El transporte urbano, Doc., 1988, Santiago Alvarez, 11′
Soy Cuba, 1964, M. Kalatozov, sintesi di 60′
Quattro cammei di tre registi cubani prima che si rivelassero tra i più rappresentativi di un momento storico o di sempre. Si colgono alcune fondamentali caratteristiche del Cinema cubano come la freschezza, la chiarezza, l’autenticità e la predisposizione divulgativa.
Infine, una storia assolutamente incredibile che non potrà non sorprendere quanti l’ascolteranno per la prima volta.

MARTEDI’ 11 NOVEMBRE 2014, ORE 21
Fragola e cioccolato, 1994, Gutierrez Alea e Tabìo, 108′
Storia dell’amicizia tra David, giovane studente di provincia, eterosessuale e comunista dottrinale e Diego, omosessuale colto, raffinato e critico. Pur amando profondamente il suo paese e le sue radici, Diego decide di andare all’estero per allontanarsi dalla regnante intolleranza. E’ il primo film della cinematografia cubana ad affrontare il tema dell’omosessualità, uscito proprio nel mezzo della peggiore crisi economica che Cuba abbia mai sofferto. Costituisce un primo tentativo di riconoscere i pregiudizi, di cambiare gli atteggiamenti e di rompere i tabù. Dopo Fragola e cioccolato, molti media cominciarono ad aprire spazi di discussione sociale sulla diversità, e molte storie simili cominciarono a vedersi anche a teatro, nei romanzi e alla televisione. Orso d’Argento a Berlino nel 1995.

MARTEDI’ 9 DICEMBRE 2014, ORE 21
Suite Habana, 2003, Fernando Pérez, 90′
Dieci habaneros in carne e ossa vivono la loro vita e le loro giornate rigorosamente en la calle. Niente dialoghi, solo immagini e musica. Lo spazio vuoto è colmato dal ruolo dello spettatore, libero di interpretare quell’universo secondo il proprio modo di vedere. Nessun ambiente è ricostruito, tutto è autentico: le case, gli oggetti, il modo di vivere dei personaggi. Pérez mette in scena le azioni quotidiane: il suo obiettivo si appropria dello spazio e mostra un luogo indiscutibilmente poetico e umano.

MARTEDI’ 13 GENNAIO 2015, ORE 21
Habana Blues, 2005, Benito Zambrano, 115′
Ruy e Tito hanno un sogno: diventare stelle del firmamento musicale cubano. Con l’arrivo di alcuni produttori spagnoli interessati a scoprire talenti locali, sembra che per loro si aprano finalmente delle possibilità. In realtà, i produttori propongono un contratto-ricatto che i due amici valutano in modo molto diverso. Attraverso questa storia, il film affronta il dramma del bivio esistenziale, un problema universale sofferto da chiunque viva situazioni di svantaggio e con orizzonti bloccati.

MARTEDI’ 3 FEBBRAIO 2015, ORE 21
Guantanamera, 1995, T. Gutierrez Alea, J. Carlos Tabio, 110’
Adolfo è un funzionario amministrativo caduto in disgrazia e viene assegnato ai servizi funerari. Per riconquistare credibilità davanti all’apparato burocratico e agli occhi di Gina, la moglie, decide di rivoluzionare il trasporto dei defunti e si imbarca in una piccola impresa trasportando personalmente una salma da un capo all’altro dell’isola. Ricco di poesia, ironia e chiavi di lettura, Guantanamera è un succedersi infinito di peripezie, un’occasione per raccontare uno spaccato di vita
cubana accompagnato dalla famosa canzone, il cui testo è di volta in volta reinventato a commentare ciò che capita senza mai risultare didascalico. E’ una favola leggera e ironica immersa in quel real maravilloso latinoamericano tanto caro a tanti scrittori davvero meravigliosi.

MARTEDI’ 3 MARZO 2015, ORE 21
Juan de los muertos, 2011, Alejandro Brugues, 96’
Juan ha quarant’anni ed è determinato a difendere il suo stile di vita di nullafacente insieme all’amico Lazaro, altrettanto nullafacente ma più stupido. All’improvviso, le persone intorno a loro diventano aggressive, la radio e la televisione sostengono che gli zombi sono agenti al soldo degli Stati Uniti. Da buon cubano ingegnoso, Juan decide di cavalcare il business e si trasformerà in sterminatore di morti viventi a prezzi modici. Primo film cubano di genere, ha vinto il Premio de la Popularidad al XXXIII Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano dell’Avana.

Dieci serate per dieci film e quattro cortometraggi. Tutti i cortometraggi e quattro dei film in Rassegna non sono mai stati distribuiti in Italia.

La Rassegna è accompagnata da un pamphlet che, oltre a una sintesi della Storia del Cinema cubano e del Continente Latinoamericano, raccoglie dati e curiosità a 360 gradi che costituiscono spunto per “appassionate riflessioni”

L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba sarà presente con un banchetto informazioni presso il quale sarà anche possibile gustare specialità cubane.