Il programma del Festival del Cinema Spagnolo, al via oggi a Torino

Il Festival del Cinema Spagnolo, giunto alla sua settima edizione in diverse città italiane, arriva per prima volta a Torino dal 30 ottobre al 6 novembre presso il Cinema Lux, dove si presentano i titoli de La Nueva Ola, sezione principale del festival dedicata al cinema contemporaneo spagnolo, e la sala Il Movie, che ospita la sezione omaggio al maestro Luis Buñuel.

La manifestazione, organizzata da EXIT media e la Film Commission Torino Piemonte, è una finestra aperta sul cinema spagnolo di qualità in versione originale con sottotitoli in italiano, con titoli di prima scelta, premiati in Spagna e nei maggiori festival internazionali. Il festival, sostenuto dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Acción Cultural Española (AC/E), Tourspain e l’Institut Ramon Llull, ha l’obiettivo di incentivare il dialogo tra la cultura spagnola e quella italiana, affrontando attraverso i film temi di stretta attualità.

Ospite d’onore di questa prima edizione a Torino è il regista e produttore Mariano Barroso, Premio Goya 2014 per la Miglior Sceneggiatura originale di Todas las mujeres (Tutte le donne), che verrà presentato al Lux lunedì 3 novembre alle ore 20. Il  film ruota intorno a uno strepitoso Eduard Fernández che ricorre alle donne della sua vita per risolvere un problema che avrebbe una semplice soluzione: dire la verità. Trama ricca d’ironia, autentica rivelazione dell’anno, è l’ultimo film di uno tra i più quotati cineasti spagnoli.

Tra i film più attesi: martedì 4 novembre ore 20 Vivir es fácil con los ojos cerrados (La vita è facile ad occhi chiusi) di David Trueba, selezionato per la corsa agli Oscar 2015, trionfatore ai Goya 2014 con 6 statuette tra cui Miglior film, Miglior regista e Miglior colonna sonora per Pat Metheny. Ambientato nella Spagna del 1966 nell’Almeria degli spaghetti western, il film racconta il viaggio di un insegnante di inglese (interpretato da Javier Cámara, l’infermiere di Parla con lei) verso il sud, dove John Lennon sta girando il film Come ho vinto la guerra di Richard Lester. Per lui, che usa le canzoni dei Beatles nelle lezioni in classe, è l’occasione per incontrare il proprio idolo e proporgli un’idea che resterà nella storia della musica: che sulle copertine dei dischi compaiano i testi delle canzoni.

Inoltre Barcelona nit d’estiu di Dani de la Orden (lunedì 3 novembre ore 18, nella foto) commedia romantica a episodi, narra sei storie, sei diverse relazioni, che durante la stessa notte d’estate trovano il loro zenit: l’amore o il disincanto. Commedia fresca e intelligente su Barcellona, la città è una protagonista in più del film. Carmina o revienta (Carmina o esplodi) di Paco León (mercoledì 5 novembre, ore 20). Commedia dal sapore almodovariano tra documentario e finzione su Carmina, la madre del regista, matrona andalusa capace di piegare la realtà alla sua volontà. Los ilusos (Gli illusi) di Jonás Trueba, commedia romantica di un figlio d’arte, omaggio al cinema con accenti da Nouvelle Vague (mercoledì 5 novembre, ore 22); Tots volem el millor per a ella (Tutti vogliamo il meglio per lei) di Mar Coll,la storia di una giovane donna che si risveglia dal coma, brillante dramma sulle facili apparenze (giovedì 6 novembre, ore 22:15).

Spazio anche per il documentario (martedì 4 novembre ore 18), con Món petit (Piccolo mondo) di Marcel Barrena, premio del pubblico al prestigioso Festival del documentario di Amsterdam, un road movie Albert Casals: pur ridotto in sedia a rotelle il ragazzo ha una passione: viaggiare. Gli bastano pochi soldi per lanciarsi in avventure e vivere a pieno i luoghi più impensabili: da Barcellona alla Nuova Zelanda. Documentario incredibile, più vero del vero.

Non manca inoltre un occhio di riguardo per il cinema di qualità latinoamericano: il film El estudiante – Lo studente, Gran Premio della Giuria a Locarno 2012 (giovedì 6 novembre, ore 20). Dopo aver registrato il sold-out al “Festival di Internazionale a Ferrara”, l’opera prima del nuovo astro nascente del cinema argentino Santiago Mitre. Ambientato a Buenos Aires, il film narra l’ascesa politica di un giovane che innamorandosi di una giovane professoressa riesce a farsi strada nelle strutture di potere del mondo universitario. Il film è stato presentato di recente anche al MoMA di New York: “Sullo sfondo dei grandi eventi della politica argentina, seguiamo il protagonista attraverso il labirinto della politica universitaria, un mondo complesso anche per chi la pratica, che travalica i confini nazionali per assurgere a storia dal valore universale. Folgorante”.

Il Festival dedica anche un omaggio al genio del cinema spagnolo Luis Buñuel (presso Il Movie, 30 e 31 ottobre, ingresso gratuito),  in un percorso che parte dalle origini legate al surrealismo con Un chien andalou (1929), realizzato in collaborazione con Salvador Dalí, per poi passare alla trilogia “Silvia Pinal”, dal nome dell’attrice messicana che il produttore impose al maestro negli ultimi anni d’esilio in Messico con Viridiana (1961), El ángel exterminador (1963) e Simón del desierto (1964). Il ciclo si chiude con Tristana (1970) film che Buñuel pensò per Stefania Sandrelli e che finì per esser impersonato dall’algida Catherine Deneuve.