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“Malavita” |
Penultima giornata di programmazione per Too Short to Wait – Anteprima Spazio Piemonte.
Ore 17.00 – Videoclip 1 – 100′
In collaborazione con SeeYouSound – selezione per il Premio Videoclip Piemonte SYS
Il periodo di merda più bello della mia vita – Willie Peyote (5’) di LowLight
Una ragazza, accortasi di avere una vita che non la appaga, decide di rinunciare alla stabilità e alle certezze compiendo un gesto radicale.
Vanillacola – Niagara (3’) di Andrea Daddi
Se dovessimo fare un time-lapse della nostra giornata tipo, cosa ne verrebbe fuori? Un ammasso di gesti ripetitivi. In Vanillacola, i torinesi Niagara ci danno una mano a combattere i mali latenti del vivere nel nostro secolo mostrandoceli in time-lapse, una delle trovate di Andrea Daddi, visual artist torinese.
Non c’è più arrosto – Ribes (7’) di Andrea Di Bartolo
L’idea del video è basata sull’analisi del testo della canzone, metafora di un’intera generazione che vede deluse le sue aspettative, all’interno di una società basata sull’apparenza e sull’effimero.
Cumuli di foglie – Stefano Risso (7’) di Stefano Risso
Cumuli di foglie è il sesto brano del disco in solo di Stefano Risso ‘Tentacoli’, pubblicato nel 2015 per la neo etichetta torinese Solitunes records, che ha come obiettivo quello di produrre “solo dischi in solo”.
Black Cat – Roanoke (3’) di Alberto Viavattene
Una ragazza è sospesa all’interno del suo incubo.
Rockin1000 – Learn to Fly (7’) di Alberto Viavattene, Anita Rivaroli
1.000 musicisti suonano Learn to Fly dei Foo Fighters tutti insieme, contemporaneamente, per chiedere a Dave Grohl e compagni di venire a suonare a Cesena. Riuscendoci!
Candy Crying – The GrandScape (5’) di Maurizio Temporin
In una realtà alternativa i Clown sono venduti all’asta per soddisfare la ferocia dei bambini più ricchi e viziati. Un incubo alla rovescia, senza pagliacci assassini, ma allegoria di una società infantile che umilia e uccide il diverso, finché il diverso non rinuncia alla propria unicità, travestendosi da persona normale.
Garage Sale – A New Life (4’) di Domenico Morreale
Garage Sale fa parte di un doppio videoclip che offre due prospettive diverse sulla stessa narrazione, una spy-story distopica raccontata attraverso testi e immagini.
Oceans of Time – Form the Fire (6’) di Domenico Morreale
Oceans of Time è il videoclip del primo singolo tratto dall’album Through the Oceans of Time, dei From the Fire, il progetto folk acustico di Michele Piccolo, figura di rilievo del post punk / gothic rock torinese, in collaborazione con Fabrizio Busso.
Wind///Shelter – Hexenbesen (5’) di Domenico Morreale
Wind///Shelter è il nuovo videoclip realizzato da Bitpop per l’incarnazione più recente del progetto musicale Hexenbesen, storico nucleo della scena post punk torinese degli anni Ottanta.
Fu ri l’ura – Carmelo Errera (6’) di Andrea Giuseppe Errera
La protagonista è una bambina alla quale la vita ha scelto di togliere prematuramente la figura materna.
Amare stanca – Una (5’) di Broga Doite
Amare stanca è un omaggio a uno dei film più famosi di Jean-Luc Godard, Fino all’ultimo respiro. Le dinamiche amorose di due giovani, sospesi in un rapporto intricato, a metà tra amore e inganno.
Sorrido e parlo poco pt.2 – Milo & Judah (3’) di Giovanni Giordano
I due protagonisti, uno scrittore alle prese con il suono nuovo romanzo e la donna dei sui sogni, non si incontrano mai, solo le emozioni che l’autore prova per la sua protagonista sono il collante di tutta la vicenda.
Life – Emblema (3’) di Alessandro Righetti
Martina, vocalist della band, torna nella casa dov’è cresciuta per confrontarsi con una figura del suo passato e che continua a condizionare il suo presente.
Berenice – The Hoax (3’) di Gessica Caruso
La canzone dà voce alla follia di Egeo, il protagonista di Berenice di Edgar Allan Poe. Il videoclip in particolare cerca di ricostruire i fatti accaduti e quelli lasciati in sospeso dallo scrittore, durante la tragica notte in cui la tomba di Berenice viene profanata da suo cugino Egeo.
The Anunnaki Gods Song – The Neegro (3’) di Gessica Caruso
Divinità extraterrestri, antiche tavolette sumero-accadiche, traduzioni letterali non interpretate: il mondo cela una storia da riscrivere. Un brano-manifesto che va oltre i limiti della Storia insegnataci.
What You Do to Me – L.A. Woods (4’) di Tommaso Papetti
Due musicisti suonano incorniciati in un suggestivo bosco autunnale, ispirati da una rigogliosa natura mostrata in tutte le sue cromie. Foglie, volpi, vento, parole e suoni riassumono l’abbandono di una ragazza, rappresentata da una volpe, in uno spazio interiore continuamente ribaltato.
After the Rain – RiVista Jazz Quintet (6’) di Franco Masselli
In un jazz club d’altri tempi, tra le pietre delle antiche mura di un monastero, la sala è vuota. Quattro musicisti iniziano a suonare senza troppo entusiasmo, quando sul palco si presenta una cantante che non conoscono.
Atlantide – Daniele Celona ft. Levante (4’) di Paolo Bertino, Gabriele Ottino
Una storia di realtà e fantasia che si intrecciano, di auto-terapia in bilico tra mancanza di rassegnazione e lucida follia. Un tentativo per rivivere le stesse sensazioni, forse un ultimo e bizzarro saluto a un passato che non può più tornare.
Summer Days – Johnny Fishborn (3’) di Lucio Laugelli
Girato al lago Sirio (Chiaverano) il primo giorno d’estate: il sole, i picnic sul prato, lo specchio d’acqua sullo sfondo, e le complicità degli amanti, mentre una chitarra suona solitaria, sul molo. Racconto rassegnato di un’estate che porta via gli amori.
Lazzaro – Subsonica (4’) di Francesco Moroni Spidalieri
Brasile, Mondiali di calcio 2014. La favelas Borel, a Rio de Janeiro, è dove Jefferson, un ragazzino con la passione della danza Funky Carioca, balla con un gran sorriso stampato sul volto. La band dei Subsonica fa capolino su improbabili schermi, sparsi tra lamiere e ruderi.
Attacca il panico – Subsonica (4’) di Francesco Moroni Spidalieri
Un ragazzino crea il panico diffondendo la notizia che una tempesta solare cancellerà i nostri hard disk e quello che riguarda la nostra identità digitale, ricordi compresi. Un’interpretazione del concetto di deserto digitale, profetizzato dal teorico del web Vint Cerf.
Ore 19:30 – Documentary 3 – 86′
Il mio amico Clown (16’) di Mario Garofalo
Il mestiere e la personalità del giovane clown piemontese Davide Rivoira.
Fattore gLocal: il documentario è stato girato in Val Pellice.
Password (7’) di Valerio Marcozzi
Siamo sempre più tempestati da messaggi, foto, suoni, post, commenti, richieste di amicizia: un diluvio di stimoli che rischia di toglierci la facoltà di distinguere la realtà dalla finzione. Come convivere con tutto ciò?
Fattore gLocal: il documentario è stato girato ad Acqui Terme.
Displaced (9’) di Milad Tangshir
I rifugiati al confine tra Austria e Slovenia.
Fattore gLocal: Milad nasce a Tehran nel 1983 e oggi studia al DAMS dell’Università di Torino.
Dust, la seconda vita (30’) di Stefano Rogliatti, Stefano Tallia
Due giornalisti italiani sono andati a raccogliere testimonianze in un campo profughi di Domiz e nei territori a nord di Dohuk (Kurdistan), dove non esistono strutture attrezzate e i rifugiati vivono quasi senza acqua, senza energia elettrica e con pochissimi servizi igienici.
Fattore gLocal: una produzione torinese per un documentario sui conflitti in Medio Oriente.
Les fleures du temps. Natura morta/del Mar Mediterraneo/la sponda Nord (13’) di Franca Balsamo
Il mare Mediterraneo riporta sulle sue spiagge resti di passaggi, di turisti, di pescatori, di anime in cerca di vita affondate durante un viaggio.
Fattore gLocal: una produzione piemontese per raccontare i disagi del Mediterraneo.
Bascapè e la sua Novara (11’) di Alberto Cicala
Ritratto di Carlo Bascapè, segretario di Carlo Borromeo e vescovo di Novara fino al 1615: in occasione del quarto centenario della morte e della traduzione italiana della sua opera “Novaria”, edita da Interlinea.
Fattore gLocal: il documentario è stato girato a Novara e vicino al lago d’Orta.
Ore 21.30 – Thrills & Nightmares 2 – 84′
I’m Here (9’) di Riccardo Bianco
Liberamente ispirato alla novella Berenice di Edgar Allan Poe, il film mette in scena i frammenti della vita di una giovane coppia, Matt e Helen.
Fattore gLocal: il corto è stato girato all’Hotel Atlantic di Borgaro.
Il numero uno (11’) di Enzo Degiorgis
Un lavoro di routine, di tanto in tanto, può creare sorprese e problemi.
Fattore gLocal: il film è stato girato nei comuni di Nichelino, Torino e nel comune di Cerreto, nell’astigiano.
In-solita routine (10’) di Pietro Rastelli
Un ragazzo viene abbordato da due ragazze in un bar. La serata continua a casa delle ragazze, dove egli viene coinvolto in un gioco erotico che si trasforma in qualcosa di inaspettato.
Fattore gLocal: il corto è stato girato a Torino: in Via Dante di Nanni, presso la Birreria del Borgo in un appartamento di Via Maria Vittoria.
Livido amniotico (18’) di Cristian Vincis
Una bambina con problemi familiari, aiutata dalla sua insegnante di sostegno, comincia a scrivere un diario che rivela indizi importanti sulla scomparsa di un bambino. La maestra indaga.
Fattore gLocal: il film è stato girato a Torino in Via Steffenone e Via Borgomanero, presso la Scuola Materna di Carlo Collodi, a Pino Torinese e all’Istituto Maria Ausiliatrice.
Malavita (25’) di Angelo Licata
Antonio finisce in carcere per l’ennesima volta. La sua astutazia gli ha sempre permesso di sopravvivere serenamente in galera, tanto da considerare la cella come una seconda casa. Questa volta però le cose non andranno secondo i suoi piani.
Fattore gLocal: il film è stato girato in Piemonte.
The Castle (11’) di Robert Fogelberg
I tradimenti, le vendette e la guerra nel mondo di Trono di spade.
Fattore gLocal: il film è stato girato a Monticello d’Alba e presso il Castello di Roddi.