“Transfatty lives” |
Settimo appuntamento stagionale con il PFF – Psicologia Film Festival, che torna giovedì 14 aprile alle ore 21 al Piccolo Cinema (via Cavagnolo 7) con un altro interessante documentario statunitense, “Transfatty Lives” di Patrick O’Brien [2015].
Patrick O’Brien, aspirante filmmaker, ha trent’anni quando gli viene diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante la minaccia di avere pochi anni di vita davanti, comincia a documentare tutto quello che gli succede a livello corporeo. E dopo dieci anni, il suo primo film è pronto.
Da un lato c’è la Sla, il nemico. Dall’altro, il regista, soggetto e oggetto al contempo. Invece che arretrare o porre distanze, O’Brien sceglie la strada dell’immersione totale senza filtro: mostrandoci in ogni sequenza che egli è arbitrario artefice di quel che vediamo; armato di uno humour dissacrante e provocatorio, ci mette a nostro agio, nonostante la posizione ‘scomoda’. Il cinema rigenera i suoi meccanismi vitali: il narratore diventa la voce sintetizzata della tecnologia resa celebre da Stephen Hawking, e la cabina di montaggio è manovrata con sistemi di eye-tracking.
Presenta il film Valeria Castro, psicologa, libera professionista, iscritta all’ordine degli psicologi della Toscana. Attualmente frequenta la scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico-relazionale presso il Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale di Prato.
È responsabile dello sportello di ascolto e sostegno psicologico per l’ AISM (associazione italiana sclerosi multipla) nella sezione provinciale di Grosseto, dove svolge attività di gruppo, consulenze e sostegno psicologico per le persone con sclerosi multipla e per i familiari.
Presso lo studio MiVà ceramiche ed altre amenità, di cui é co-ideatrice, conduce laboratori di ceramica per ragazzi e adulti con disabilità.