Cinema e musica al Baretti nel segno di “Gipo”

Sabato 21 ottobre, ore 21, e domenica 22 ottobre, ore 18 e 21, triplo appuntamento al cineteatro Baretti con GIPO, LO ZINGARO DI BARRIERA di Alessandro Castelletto.

Il regista sabato sera sarà presente in sala per presentare il film: inoltre, i musicisti Luca Morino e Bea Manin apriranno la serata con una sequenza di brani tratti dal repertorio di Farassino.

La musica e la vita dell’autoctono Johnny Cash sabaudo: “Con questo film – commenta il regista – ho voluto raccontare la storia di un uomo ma soprattutto il mondo del quartiere di Barriera che sta dietro il percorso artistico e umano di Farassino. Fuori dalla retorica e senza la volontà di costruire un mito. Un documentario autentico come il suo protagonista, per riscoprirlo, rendergli omaggio, dargli il posto che si merita nel panorama artistico locale e nazionale”.

Luca Morino, musicista e cantante dei Mau Mau, trova una mattina uno scatolone davanti alla porta del suo negozio di articoli musicali. Dentro lo scatolone vi è del materiale su Gipo Farassino: vinili, foto, libri e articoli di giornale. Ma non solo, anche oggetti intimi e personali. Intuisce che lo scatolone non è finito davanti al suo negozio per caso, qualcuno (chi?) glielo ha recapitato e allo stesso tempo lo sta invitando a compiere un viaggio alla “ricerca” dello chansonnier. Inizialmente titubante Luca decide di seguire le tracce presenti all’interno del misterioso pacco. Incontrerà quindi personaggi legati al mondo farassiniano e luoghi di una Torino nascosta e sconosciuta ai più. Spesso catapultato in situazioni oniriche e surreali.
Gipo, lo zingaro di Barriera non è solo il tentativo di riscoprire la figura di Farassino, autoctono Johnny Cash sabaudo, artista sottovalutato e spesso etichettato con facili stereotipi (il cantastorie dialettale, coofondatore del partito della Lega Nord etc), ma anche un viaggio al centro della natura più profonda di un uomo. Viaggio che confluisce costantemente nel quartiere periferico e popolare della Barriera di Milano a Torino in cui Gipo nacque nel 1934. Periferia circoscritta geograficamente ma emotivamente universale e illimitata. Indelebile luogo dell’anima.