Questa mattina in edicola su La Repubblica Torino è stato pubblicato un articolo (lo trovate qui) sul futuro del Museo Nazionale del Cinema. Oggi pomeriggio è arrivata la risposta ufficiale della presidente Laura Milani.
“Che i membri del Comitato di Gestione del Museo possano avere opinioni differenti rispetto a qualsiasi tema da trattare, purché le singole opinioni tengano conto dei reali interessi e bisogni del Museo, mi pare normale. Per questa ragione esistono i confronti e poi le delibere, che possono non soddisfare tutti, ma che rappresentano la modalità decisionale corretta di qualsiasi organo istituzionale.
In merito al futuro direttore del Museo – sulla cui necessità siamo ben oltre la lapalissianità, e non per un pensiero personale, ma per un’esigenza al tempo stesso organizzativa, gestionale, strategica e formale (lo ha ribadito chiaramente anche il Collegio dei Fondatori nelle due riunioni da me presiedute) – è stata convocata regolarmente una seduta, che ha visto la partecipazione di tre membri su cinque. I due membri che non hanno partecipato hanno semplicemente comunicato la loro assenza: diritti e doveri devono essere rispettati da tutti i Consiglieri, e così è stato. Il Comitato di Gestione del 27 dicembre, che aveva al primo punto all’ordine del giorno l’affidamento dell’incarico di ricerca e selezione direttore del Museo, ha recepito alcune richieste di riflessione sul bando stesso, che il Comitato ha deciso di riportare a Badenoch & Clark (agenzia affidataria dell’incarico). Il bando definitivo, la cui bozza era stata approvata il 16 dicembre, sarà portato in Comitato il 25 gennaio e lì deliberato.
Altro tema è quello della retribuzione del futuro direttore, indicata in 150.000 euro di RAL annuale (equivalente a 180.000 euro di costo azienda). Numericamente la cifra corrispondente all’interno del budget 2018, regolarmente predisposto dal Comitato di Gestione e approvato dal Collegio dei Fondatori, è pari a 120.000 euro (costo azienda): questa voce equivale ai 2/3 del costo annuo (8 mesi), poiché il nuovo direttore certamente non inizierà il mandato prima di maggio. E sottolineo che stiamo parlando di budget 2018, ovvero di uno strumento economico previsionale che può essere rivisto e modificato dalla sua approvazione sino a prima della chiusura del bilancio. Personalmente ho trovato e trovo questo passaggio semplice da comprendere, e poiché tutti i membri del Comitato sono professionisti, ritengo che quanto approvato nelle varie sedute, in questo caso specifico su un tema lungamente discusso in più sessioni, li trovi pienamente consapevoli.
Nulla di eclatante, quindi, se non la conferma che la riservatezza di conversazioni fra i membri del Comitato di Gestione è, purtroppo, spesso bypassata, e certamente non dal presidente. Ritengo invece fondamentale, nell’interesse del Museo, rispettare tale obbligo a vantaggio di una comunicazione esterna e interna coerente e costruttiva. Ovvero, di un atteggiamento sempre professionale, nel rispetto di tutti.”