Terra Madre – Salone del Gusto, (anche) tanto cinema in programma

Torna a Torino dal 20 al 24 settembre l’appuntamento con Terra Madre – Salone del Gusto, evento che comprende anche numerosi appuntamenti legati al cinema.

Per tutta la durata di Terra Madre, piazza Castello ospita anche il cartellone di Gusto on stage organizzato dalla Regione Piemonte e da  Piemonte Turismo. Da giovedì a domenica concerti, teatro e docu-film a ingresso gratuito, nel “salotto” della città sabauda.
Il calendario di appuntamenti serale si conclude domenica con una doppia proiezione di docu-film. Alle 18,30 il documentario El lugar de las fresas, cioè “il luogo delle fragole” con cui la regista spagnola Maite Vitoria Daneris racconta la storia di Lina che ha più di 70 anni e a San Mauro (TO) – “il paese delle fragole” appunto – ogni mattina si alza prima dell’alba per andare a vendere i frutti del suo lavoro nel mercato di Porta Palazzo.
La serata prosegue dalle 21,15 con il film La terra buona presentato dal regista Emanuele Caruso: tre storie vere ambientate in Val Grande, l’area ai confini con la Svizzera definita la più vasta zona “selvaggia” d’Europa, con i suoi 152 km quadrati in cui non ci sono strade, luci e non prendono cellulari e radio.
Entrambe le proiezioni alla presenza dei registi in sala.

E poi, ancora. Giovedì 20 settembre alle ore 19.30 a Cascina Roccafranca l’evento Magna Grecia – Super8 À La Carte, a cura dei Superottimisti, serata di proiezioni musicate dal vivo.

Il 23 settembre a Lingotto Fiere alle 12.30 il panel “Come si fa?… Un festival di cinema“, come imparare a organizzare un Food film festival ascoltando le esperienze delle persone che l’hanno già fatto.

Ancora domenica 23 settembre un ulteriore appuntamento, all’interno del focus sul Burkina Faso: tra le altre cose, alle 18 in Sala Rossa la proiezione del film Burkinabé Bounty, alla presenza della regista Iara Lee, che descrive come l’agroecologia in Burkina Faso stia riappropriandosi della sua terra e intenda difendere le sue tradizioni in un contesto di intrusione dell’industria agroalimentare. Il documentario presenta persone che hanno abbracciato la filosofia di Slow Food provenienti da contesti diversi, siano essi agricoltori, studenti, artisti o leader del movimento, che condividono l’impegno e la militanza a favore della sovranità alimentare.