“Ad Astra” di James Gray

Per essere astronauti di successo è necessario, più di tutto, dimostrare sangue freddo anche nelle situazioni più pericolose e impreviste. Roy McBride (Brad Pitt) in questo eccelle e ciò gli permette di salvarsi da un incidente che colpisce la base aerospaziale in cui è impiegato, dopo un volo lunghissimo e tremendo.
Dimostra così di essere la persona giusta per una missione speciale, segretissima e probabilmente pericolosa: rintracciare la fonte di una serie di scariche energetiche che stanno sempre più rapidamente colpendo la Terra, mandando in tilt i sistemi elettronici del pianeta ma anche generando ingenti distruzioni.

Ad Astra” di James Gray – in concorso a Venezia 76 – è la storia di un’altra “civiltà perduta”: se quella del film (il precedente girato da Gray, anno 2016, titolo originale: “The lost city of Z“) era raggiungibile solo dopo un lungo e quasi impossibile viaggio tra natura selvaggia e minacciosi indigeni, questa è composta da un nucleo ristretto di persone (chi si nasconde dietro a questo apparente attacco alieno?) e si trova nel punto dello spazio più lontano e nascosto, ai margini del pianeta Nettuno.

Per arrivare fino a lì bisognerà aggirare i predoni lunari, spingersi fino a Marte e poi ancora, ancora e ancora… Nonostante tutto e tutti, cercando di mantenere il sangue freddo anche di fronte alle rivelazioni cui si andrà incontro.

Inserendosi in un filone relativamente prolifico negli ultimi tempi, quello della fantascienza introspettiva (da “Moon” a “Interstellar”, per citarne un paio), Gray costruisce una narrazione ampia e dilatata, affidandosi troppo alla capacità espressiva del suo protagonista – che non eccelle – e arrivando a fatica, nonostante qualche tentativo di animare il racconto con sparute scene d’azione – all’ultimo quarto di film, quello migliore e più coinvolgente con l’approdo a destinazione del giovane McBride.

Appesantito da filosofeggiamenti “alla Malick”, “Ad Astra” promette molto e mantiene poco, chiedendo allo spettatore una fiducia e una pazienza che vengono ripagate solo in minima parte (per merito, soprattutto, di Tommy Lee Jones). Un’occasione sprecata, peccato.

LA SCHEDA

Ad Astra
Diretto da James Gray
Nazionalità: USA
Anno: 2019
Durata: 124′
Genere: Fantascienza
Cast: Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Liv Tyler, Donald Sutherland

Sinossi. L’astronauta Roy McBride viaggia fino ai lontani confini del sistema solare per trovare il padre scomparso e dipanare un mistero che minaccia la sopravvivenza del nostro pianeta.