“La storia di George Hilton andava raccontata”

Il regista brasiliano Daniel Camargo ha aperto l’edizione 2019 di Agenda Brasil al cinema Massimo di Torino con il suo documentario “George Hilton: Il mondo è degli audaci“, dedicato al celebre attore uruguagio – molto attivo nel cinema italiano di genere – da poco scomparso.

Perché hai deciso di raccontare la figura di George Hilton?

Sono da sempre un amante del cinema italiano, in particolare del grande momento del cinema popolare degli anni ’60/’70, non solo dei film ma in generale di tutto il contesto. Come è stato possibile che si facessero così tanti film di successo? Come potevano esistere nello stesso universo Fellini e Antonioni da un lato e Hilton e Giuliano Gemma dall’altro? C’era una connessione?
In Brasile avevo già scritto un libro su un’altra figura di quel mondo, Anthony Steffen (che era mio connazionale): tanti anni dopo ho saputo che George Hilton era a San Paolo per incontrare la sua famiglia e ho capito che non dovevo perdere l’occasione, ho raccolto le forze produttive e ho registrato con lui una lunga intervista.

Lui è stato disponibile da subito?

Come all’inizio di ogni rapporto, la prima impressione è piaciuta e piano piano è stato sempre più amichevole, e alla fine lui è stato davvero franco e aperto. Mi ha anche molto aiutato nella realizzazione, anche se all’inizio si chiedeva il perché meritasse un documentario… Lui è stato al centro di un momento fondamentale, e anche se molti film magari non sono riuscitissimi, lo sono in un contesto più allargato.

Ha avuto il tempo di vedere il film finito?

Sì, per fortuna. La notizia della sua morte a luglio è stata una sorpresa, lui dava l’impressione di stare sempre bene… È stata una grande commozione scoprire che era morto, sono felice almeno che abbia visto il lavoro finito e che gli sia piaciuto!
Sono ancora molto legato a lui, sto aspettando un figlio e lo chiameremo Giorgio… è stato un grande onore per me raccontare questa storia, ho colmato un vuoto e sono davvero orgoglioso.

Su cosa stai lavorando ora?

Mi piace tantissimo la storia del cinema, sono convinto ci sia ancora moltissimo da raccontare. Di Fellini, Mastroianni, Antonioni c’è moltissimo: ma non esistono altri nomi? Secondo me sì. Un progetto su cui sto lavorando è ancora sul cinema italiano, ma sono anche impegnato in una fiction tv brasiliana…
Spero sia più semplice mettere insieme la produzione, fare questo film su George Hilton è stata un’impresa!