Dal 18 novembre la rassegna “My Rojava – la resistenza si fa cultura”

Inizierà lunedì 18 novembre 2019 al Centro Studi Sereno Regis, in Via Garibaldi 13 a Torino, la rassegna cinematografica My Rojava – la resistenza si fa cultura, un progetto promosso da uno dei più importanti Centri Studi per la Pace e la Nonviolenza in Italia, dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema e dal Rapporto annuale Global Rights, a sostegno della quarta edizione del Rojava International Film Festival.

Il primo appuntamento è previsto per la giornata di lunedì a partire dalle ore 18.00 quando Murat Cinar, giornalista, dialogherà con Orsola Casagrande, redattrice del Rapporto annuale Diritti Globali, quest’ultima in collegamento via Skype: si analizzerà la situazione attuale a Serekaniye e saranno proiettati due brevi video di testimonianze dirette sul campo. La serata proseguirà con un apericena a offerta libera alle ore 19.30, con alcuni piatti della tradizione curda e mediorientale.

Alle ore 20.30 avrà luogo la proiezione del primo film che apre la rassegna “My Paradise” di Ekrem Heydo (Siria, 2016, 104′); seguirà il dibattito con il pubblico presente presso la Sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis. Dichiara Orsola Casagrande di Diritti Globali: “Il film di Ekrem Heydo, My Paradise, racconta molto bene non solo la pluralità culturale, linguistica, etnica della città di Serekaniye, ma consente anche di capire come questa pluralità venga considerata una ricchezza e come venga valorizzata dal modello di Confederalismo Democratico che si sta cercando di mettere in pratica dal 2012 nel Nord Est della Siria. L’Amministrazione Autonoma promossa dai kurdi, infatti, fa della pluralità un asse portante di questo nuovo modello di governance, orizzontale e partecipato. In My Paradise conosciamo i compagni di scuola di Ekrem, kurdi, armeni, arabi… e assieme a Ekrem ne seguiamo le tracce: che ne è stato di loro durante e dopo l’occupazione e la liberazione di Serekaniye? Il film è stato girato nel 2013, dopo la liberazione della città che era stata occupata dai mercenari islamici legati alla Turchia da parte dei cittadini organizzati in Unità di Difesa del Popolo (YPG). Purtroppo oggi Serekaniye è stata di nuovo occupata da questi miliziani jihadisti sostenuti e guidati da Ankara”.