Una nuova società di distribuzione nasce a Torino (e ci porta Kore-eda)

Double Line è una nuova società, fondata da Antonio Scuzzarella e attiva a Torino nel campo della distribuzione cinematografica: il battesimo si avrà dal 19 dicembre 2019 con una riscoperto che era passata inosservata alla distribuzione italiana dopo l’esordio a Venezia due anni fa, “The Third Murder (Il terzo Omicidio)” del regista giapponese Kore-eda Hirokazu, vincitore a Cannes lo scorso anno con “Un affare di famiglia”.

Così si descrivono sul loro sito internet: “Double Line nasce dal mondo imprenditoriale e culturale torinese, una città che vanta una forte tradizione nel settore del Cinema. Una giovane realtà che ha l’obiettivo di acquisire e distribuire in Italia opere cinematografiche e audiovisive per il mercato delle sale, della TV, per le piattaforme web lineari e non lineari e per l’home video. Frutto di un’esperienza decennale nel campo dell’editoria, delle traduzioni e della progettazione di eventi culturali in Italia e all’estero, e stimolati dal loro amore per il cinema d’autore, conosciuto grazie alla partecipazione ai grandi festival cinematografici (Cannes, Venezia e Berlino…), i fondatori di Double Line vogliono contribuire alla diffusione del cinema d’autore in Italia, senza precludere il loro sguardo alle cinematografie e ai registi emergenti“.

Il film sarà in programmazione esclusiva per Torino al cinema Massimo – Sala Rondolino dal 19 dicembre al 6 gennaio. La sera del 19 sarà presentato da Dario Tomasi.

LA TRAMA DE “IL TERZO OMICIDIO”

Shigemori, un avvocato di successo, assume la difesa di Misumi, un uomo di mezza età accusato di aver brutalmente ucciso e derubato il proprio capo. Il presunto assassino aveva già scontato una lunga pena detentiva per un duplice omicidio di cui si era macchiato 30 anni prima. Le possibilità di Shigemori di evitare la condanna a morte per il suo assistito sono poche, dato che l’uomo ha già ammesso chiaramente la propria colpevolezza. Mentre approfondisce il caso, ascoltando le testimonianze dei conoscenti di Misumi, dei familiari della vittima e dello stesso indiziato, Shigemori inizia a dubitare che l’uomo sia davvero colpevole.