“Hammamet” di Gianni Amelio

Tunisia, alla fine del secolo scorso. Inizia così (dopo un vetro rotto e un ultimo convegno trionfante) “Hammamet” di Gianni Amelio, atteso (non)biopic del “presidente” Bettino Craxi, cui ridà vita – nella voce, nei gesti, nelle pause, prima ancora che nel comunque notevole trucco prostetico – Pierfrancesco Favino, bravo al punto da lasciare senza parole, solo ammirazione.

Un progetto che si presenta con due anime distinte e in parte contrastanti, che inevitabilmente (e volutamente) spiazza lo spettatore: da un lato la ricerca spasmodica ed estrema di “ricreare” Craxi costruendone un clone credibile in tutto e per tutto; dall’altro la volontà di NON avere alcun vero riferimento alla sua storia e alla sua vita. A parte il simbolo del Partito Socialista e la scelta di andare a rifugiarsi ad Hammamet, nessun nome corrisponde alla realtà e nemmeno il nome dell’ex leader socialista è mai pronunciato (lui, per tutti, è “Il Presidente“).

Del resto il film è pensato su scelte dicotomiche in molti altri aspetti, come la recitazione vera, spontanea, immersiva di Favino (e della vera sorpresa del cast, Livia Rossi nel ruolo della figlia) e quella – voluta da Amelio? – di Luca Filippi, rigido al limite dell’insostenibile.

Non c’è ricostruzione storica dei fatti, non c’è un’opinione definita delle vicende giudiziarie (solo la voce di Craxi, che rema ovviamente dalla sua…), non c’è volontà evidente di riabilitazione politica ma è indubbio che Amelio ne costruisca un ritratto tutto sommato positivo, quasi di rimpianto per una classe dirigenziale del paese con difetti molto minori dei pregi dimenticati.

Un film calcolato e molto costruito, che si regala un finale onirico (quasi una auto-denuncia con un simil-Bagaglino e il Favino-Craxi esposto al pubblico ludìbrio) senza scegliere mai la strada dell’emozione.

LA SCHEDA

Diretto da Gianni Amelio
Nazionalità: Italia
Anno: 2020
Durata: 126′
Genere: Drammatico
Cast: Pierfrancesco Favino, Giuseppe Cederna, Claudia Gerini, Livia Rossi, Luca Filippi, Renato Carpentieri, Silvia Cohen, Luca Filippi

Sinossi. Hammamet riflette su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante. Fa paura, scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.