“Piccole donne” di Greta Gerwig

Greta Gerwig realizza una nuova, l’ennesima, versione di “Piccole Donne“, classico della letteratura giovanile dell’800, attualizzandone non tanto gli accadimenti ma l’approccio sociale e le rivendicazioni “femministe” che nei libri di Louisa May Alcott (bisogna parlare al plurale, “Piccole Donne” e “Piccole Donne crescono” sono un tutt’uno, da sempre) sono presenti solo “tra le righe”, meno evidenti e meno esplosivi.

Una versione fedele allo spirito del libro originale ma decisamente personalizzata. Del resto, le precedenti trasposizioni sono nella memoria degli spettatori e facilmente visibili a chi lo volesse: “Per fortuna non sei Shakespeare, ne abbiamo già uno“, spiega in un momento del film il professor Bhaer a Jo, parlando dei suoi scritti. Un commento assimilabile alla volontà della regista di non ripetere esperimenti già fatti da altri, più o meno illustri, costruendo un suo “Piccole Donne” fedele ma al tempo stesso anche trasgressivo rispetto ai simpatici ma troppo “docili” precedenti.

Un’altra scelta significativa per demarcare gli intenti registici è quella temporale: la storia inizia con Jo, Meg, Amy e Beth adulte, indipendenti e separate dalla vita. I libri e tutti i film precedenti preferivano la cronologia naturale, ma a volte un piccolo cambio di prospettiva può essere decisivo: raccontando di quattro bambine che crescono e diventano donne, si crea con il pubblico un rapporto affettivo quasi capzioso, “costringendolo” ad affezionarsi al loro destino; se invece le si mostra prima adulte e poi con numerosi flashback si getta uno sguardo sul loro passato, l’eventuale legame emotivo è meno automatico e tutto da conquistare. Greta Gerwig sceglie un “campo di gioco” noto ai più ma rimescola gli ingredienti per renderlo, in qualche modo ma evidentemente, inedito.

Le sorelle March, però, sono sempre le stesse. La primogenita Meg crede all’amore, cercando in un uomo la bontà d’animo e il sentimento puro (a dispetto di venali considerazioni economiche); Jo è il maschiaccio di casa, talentuosa scrittrice e indomita bambina/ragazza/donna, alla ricerca dell’indipendenza (sociale e affettiva) e dell’affermazione in quanto persona, mai subordinata a un uomo, chicchessia. Le piccole di casa sono Amy e Beth: la prima, bambolina bella e un po’ dispettosa, amante dell’arte ma molto incline al bello, al lusso, al prestigio; la seconda pianista di pregio ma gravata da una salute malferma, e nonostante ciò sempre pronta ad aiutare gli altri.

Scelte di cast perfette per le quattro protagoniste (Saorsie Ronan e Florence Pugh su tutte), ma a restare più impressa è l’interpretazione di un uomo (per quanto androgino, nelle fattezze e negli abiti): Timothée Chalamet dona al suo Laurie la perfetta dose di simpatia e indolenza, di spudoratezza e di timore, di spontaneità e incoerenza. Alcune scene, tra le migliori insieme a tutte quelle in cui le “donne March” sono riunite: il primo scatenato e scanzonato ballo tra Jo e Laurie, il “no” tragico che il ragazzo si sente dire, la divertita esperienza del circolo Pickwick, la “nascita” del libro di Jo…

Gerwig sceglie un montaggio che alterna presente e passato, giocando spesso con la ripetizione, sui due piani temporali, di situazioni e posizioni. In un film che spesso si diverte a giocare con lo spettatore e con il mezzo (i personaggi che parlano in camera, l’editore di Jo che diventa un lettore qualunque polemizzando per il mancato matrimonio della ragazza…), sono molte le occasioni in cui le sorelle March lanciano messaggi diretti sull’emancipazione della donna. “O sposata o morta“: questo il destino inevitabile di ogni eroina, letteraria o cinematografica, affinché possa esistere. Un destino a cui Jo, Amy, Louisa e Greta non vogliono adeguarsi.

Scrivere di una cosa la rende più rilevante“, sostengono le sorelle March incoraggiando Jo (identificata in modo plateale, nel finale, con la sua autrice) a continuare a creare storie. Anche filmarla, ovviamente.

LA SCHEDA

Diretto da Greta Gerwig
Nazionalità: USA
Anno: 2019
Durata: 137′
Genere: Drammatico
Cast: Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Timothee Chalamet, Laura Dern, Meryl Streep, Louis Garrel

Sinossi. Quattro sorelle diventano maggiorenni in un America all’indomani della guerra civile.