Carlo Verdone: “A Torino il pubblico più esigente”

Cinque proiezioni in anteprima assoluta di “Si vive una volta sola” di Carlo Verdone al Massaua Cityplex: l’appuntamento è per questa sera, lunedì 3 febbraio 2020 (il film uscirà il 26 in tutta Italia). “Torino mi porta fortuna – ha dichiarato il regista – ho scelto di esordire qui anche perché sono convinto di aver fatto un bel film e voglio sapere cosa ne pensa il pubblico torinese, notoriamente molto esigente“.

Ad accompagnare Carlo Verdone i suoi co-protagonisti, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora.

SINOSSI

Tre uomini e una donna. Un quartetto di medici tanto abili in sala operatoria – visto che persino il Papa si affida alle loro cure – quanto inaffidabili, fragili e maldestri nella vita privata. Sono i protagonisti di Si Vive Una Volta Sola, il nuovo film di Carlo Verdone, il suo ventisettesimo da regista, sceneggiato da Verdone con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino, interamente girato in Puglia per otto settimane. Da Bari a Monopoli, da San Vito di Polignano a Otranto e in provincia di Lecce, la troupe si è spostata a Castro, Sant’Andrea, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Serrano.

Il Professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) guida una formidabile équipe medica composta dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora): un team di eccellenti professionisti della medicina ma anche e soprattutto un gruppo di insospettabili e implacabili maestri della beffa, sorprendenti nel gioco di squadra e insuperabili nel partorire scherzi spietati, specialmente se la vittima di turno è il loro amico Amedeo.

Ma la vita è piena di sorprese e durante uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del Sud d’Italia – fra incontri surreali, stupefacenti rivelazioni ed esilaranti avventure – i quattro amici inciamperanno in un’esperienza che non dimenticheranno mai, un colpo di scena che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. Perché tutto può succedere se sotto un camice bianco, dietro uno stetoscopio, batte un cuore da adolescente.