Registe (a Torino): Gaia Russo Frattasi

Nuova puntata di Registe (a Torino): ospite Gaia Russo Frattasi.

Quando hai capito di voler lavorare nel cinema? Come hai imparato il mestiere?

Ho deciso di lavorare nel cinema quando ho incontrato Ermanno Olmi a Ipotesi Cinema: per me lui è stato un grande maestro ed un grande affetto.
Poi ho imparato il mestiere lavorando sui set, il più bello fu “Lettere dal Sahara” di Vittorio De Seta. Era incredibile osservarlo creare! Lavorava con attori non professionisti e costruiva la narrazione giorno dopo giorno. Anche quello di “Tickets” fu un set suggestivo, interamente su un vagone parcheggiato in Centrale a Milano, con Carlo Delle Piane diretto da Olmi.

Il tuo esordio nel documentario “lungo” è “Scuola in mezzo al mare”. Quale consideri invece il tuo primo vero lavoro, a livello autoriale? 

Il breve documentario “La finestra di fronte“. Ho ripreso per molto tempo una finestra che vedevo dal mio balcone. Le persone non sapevano di essere filmate. Era un salotto e loro guardavano la TV. È venuto fuori un cortometraggio intrigante, che amo ancora tanto.

Raccontaci l’esperienza di “Scuola in mezzo al mare“, storia delle difficoltà per gli abitanti dell’isola di Stromboli di accedere alla scuola “regolarmente”, lo scorso anno premiato al Glocal Film Festival.

È nato dalla mia passione per lo Stromboli e per l’amicizia che mi lega ad alcuni abitanti. Il vulcano è un luogo magico e imprevedibile che esercita sull’anima una grande forza. Ad un certo punto mi è venuto naturale cercare di raccontare queste persone che tentavano una vita insieme alla montagna infuocata.

In questi mesi sei riuscita a lavorare? Come stai vivendo questo periodo complesso? 

Sono al lavoro sul prossimo documentario e ho sfruttato questo tempo per studiare e e scrivere. Ho rallentato il mio ritmo interiore. Ho la fortuna di abitare immersa nella natura, che mi dà serenità ed ispirazione.