Dal 23 gennaio al Baretti riparte Dietro lo Schermo

DIETRO LO SCHERMO, Cinema e Psicoanalisi, è la seconda edizione della rassegna che partirà il prossimo 23 gennaio 2023 e proporrà un appuntamento quindicinnale, il lunedì alle ore 21.15.

La rassegna è organizzata in collaborazione e grazie al contributo dell’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica di Torino. La Scuola di Specializzazione, nata nel 1988, forma laureati in Psicologia o Medicina e Chirurgia alla Psicoterapia psicoanalitica attraverso lo sviluppo di conoscenze teoriche e di competenze cliniche.

Offre agli allievi una specifica e adeguata formazione professionale idonea all’esercizio dell’attività psicoterapeutica individuale e di gruppo, nel contesto delle istituzioni sia pubbliche sia private, come nell’ambito della pratica privata e della libera professione.

Spiega il dottor Claudio Grasso, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica dell’ IPP di Torino:Che bisogno c’è allora di una seconda edizione del cineclub psicoanalitico? Risponderò (par coeur) con le parole di un personaggio della saga di Harry Potter: “oggi l’etica non è più una scelta tra il giusto e l’ingiusto, ma tra il giusto e il comodo”. Ecco! Noi psicoanalisti, noi psicoterapeuti, noi amanti del cinema, delle sale e del “sale” del cinema (i film vanno goduti nelle sale e cum grano salis!) non ci stiamoLa seconda edizione del cineclub psicoanalitico nasce così, come evocata dalla lotta contro Thanatos (oggi più forte che mai). Noi, con tenacia e modestia, ci mettiamo in gioco e al servizio di Eros tramite una passione che nasce dalla visione (all’inizio non era il Verbo, ma il suono e lo sguardo). Woody Alllen, Bernardo Bertolucci, Lee Chang-Dong, Matteo Garrone, Sophie Hyde, David Lynch, Baz Luhrmann, Todd Phillips e Ridley Scott saranno i nostri compagni di strada e di schermo da gennaio a maggio del 2023″.  

CALENDARIO

Lunedì 23 gennaio 2023, ore 21.15

MATCH POINT di Woody Allen (USA, Gran Bretagna, 2005, 124’)

C’è un’attrazione fatale, una storia d’amore impossibile, ma non solo, al centro di questo film diretto da Woody Allen nel 2005. Chris Wilton è un giovane irlandese, ex giocatore di tennis professionista, che vive modestamente facendo l’istruttore in un esclusivo club di Londra. Qui conosce e fa amicizia con il ricco Tom Hewett al quale lo accomuna la passione per la lirica. Tom lo introduce nella sua famiglia dove Chris suscita l’interesse della sorella Chloe.

Inizia così la sua scalata sociale che gli permette di guadagnare privilegi e agi. L’incontro con Nola, fidanzata di Tom, attrice mediocre e non vista di buon occhio nell’alta società, turba la sua serenità e il suo matrimonio con Chloe mettendo in discussione tutta la sua vita e la posizione acquisita. La passione ha il sopravvento e la storia a questo punto svolta verso il thriller. La conclusione è sorprendente perché il colpevole non viene punito ma continua la sua esistenza tranquillamente, pur prigioniero di segreti tormenti.

Match Point è un film che parla di classi sociali e di infedeltà; e, perlomeno per il secondo di questi due aspetti, la carica erotica di Scarlett Johnasson è fondamentale per gli equilibri del film.

Come in una partita a tennis nella vita c’è chi vince e chi perde e molto dipende dal caso, dalla fortuna, da eventi imprevedibili piuttosto che dalla responsabilità, dalle scelte degli uomini. È il messaggio di fondo di Match Point e di Woody Allen che costruisce la trama per dimostrare questo assunto sospendendo qualsiasi giudizio morale ma anche concedendosi poche battute comiche e sarcastiche, quelle che connotano come un marchio di fabbrica la maggior parte dei suoi film.

 

Lunedì 6 febbraio 2023, ore 21.15

PRIMO AMORE di Matteo Garrone (Italia, 2003, 100’)

Vittorio è un uomo inquieto, profondamente turbato. Riesce a stabilire un rapporto affettivo con una donna solo se questa rientra perfettamente in quelli che sono i suoi ideali estetici, vale a dire, l’estrema magrezza. Sonia è, invece, una ragazza impegnata nel sociale, contenta e consapevole del ruolo che occupa all’interno della società. Eppure, nonostante ciò, si sente irresistibilmente attratta dal lato oscuro di Vittorio. La loro fortissima attrazione reciproca li porterà lentamente verso il baratro.

Una storia d’amore singolare, affascinante, lucida e fredda come il marmo. Opera bella, provvista di una trascinante forza visiva di cinema che non tralascia alcun particolare della favola dark.

Il soggetto è tratto dal romanzo omonimo di Carlo Mariolini.

Quinto film di Matteo Garrone che si impone con questa opera come un regista molto originale, soprattutto se rapportato al panorama nazionale.

 

Lunedì 20 febbraio 2023, ore 21.15

JOKER di Todd Phillips (USA, 2019, 122’)

Incentrato sulla figura dell’iconico villain, è una storia originale, diversa da qualsiasi altro film su questo celebre personaggio apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in modo indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham.

Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui.

Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia e crudeltà, Arthur prenderà una decisione sbagliata che provocherà una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio.

L’esplorazione da parte del regista Todd Phillips su Arthur Fleck, un uomo ignorato dalla società, non vuole soltanto uno studio crudo del personaggio ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.

 

Lunedì 6 marzo 2023, ore 21.15

ULTIMO TANGO A PARIGI di Bernardo Bertolucci (Italia, 1972, 132’)

Poco da dire sulla trama di questo film cult: Paul e Jeanne si incontrano per caso in un appartamento da affittare in rue Jules Verne a Parigi. Tra i due nasce una relazione che si consumerà sempre all’interno di quelle quattro mura, mentre all’esterno le loro vite proseguiranno separate.

Un abisso culturale sembra separarci dal 1972, anno di uscita di questo film. Mentre finiva la guerra del Vietnam e il mondo si stava da poco riprendendo dallo scrollone politico sociale innescato dal ’68, un regista poco più che trentenne – Bernardo Bertolucci – decideva di mettere su pellicola i suoi traumi personali, mescolandoli spregiudicatamente ad altri più ampiamente generazionali.

Un Marlon Brando già mitico è un uomo pencolante sul baratro di una vecchiaia insensata; Maria Schneider l’emblema di una femminilità in bilico fra nichilismo ribelle e annullamento conformistico. Sullo sfondo di tutto, una Parigi senza respiro, decadente, cerebrale ed estenuata, magicamente animata dal sax prodigioso di Gato Barbieri, che cura la colonna sonora. La fotografia, ora livida, ora lirica, di Storaro avvolge i personaggi, accarezzandone alla perfezione le ombre e le ambiguità.

Una delle curiosità più note è rappresentata dalla scena del burro che, come confessato successivamente, non era in copione ma fu scelta d’accordo da Marlon Brando e Bernardo Bertolucci.

Appena il film uscì destò così tanto scalpore che la Cassazione ordinò la distruzione di tutte le pellicole nonché la condanna del regista a qualche mese di carcere. Solo nel 1987 il film fu ritrasmesso sulle reti nazionali.

 

Lunedì 20 marzo 2023, ore 21.15

MULHOLLAND DRIVE di David Lynch (USA, 2001, 145’)

Tutti amano Mulholland Drive ma nessuno è sicuro di averlo compreso o di aver compreso tutto almeno. Rivederlo è imperativo.

In conseguenza di un incidente automobilistico avvenuto sulla Mulholland Drive di Hollywood, Rita perde la memoria. Betty Elms, un’attrice appena arrivata dall’Australia in cerca di gloria, tenta di aiutarla a ritrovare memoria e identità.

Costruito nella prima parte come un thriller alla Twin Peaks, con il passare dei minuti il film di Lynch si fa sempre più ermetico e sconcertante, fino a trasformarsi in un autentico labirinto fatto di flashback, suggestioni oniriche, erotismo e terrori scaturiti dall’inconscio. Il regista mette al centro della scena le due protagoniste – una bionda e una bruna – per poi addentrarsi negli anfratti della psiche e della coscienza e creare un ambiguo senso di suspense, al quale contribuiscono anche le musiche di Angelo Badalamenti e il contrasto fra le inquietanti ambientazioni notturne e le tinte sgargianti delle ville di Los Angeles. Negli ultimi quaranta minuti, il film subisce un improvviso capovolgimento con l’apertura di una piccola scatola blu che rovescia le identità dei personaggi ed i loro rispettivi rapporti; e l’intera trama assumerà di colpo un nuovo significato, tramite il quale sarà possibile dare una diversa disposizione ai vari tasselli del puzzle. Mulholland Drive può apparire di sicuro come un’opera oscura e spiazzante, ma in fondo rappresenta il cinema di Lynch allo stato puro: prendere o lasciare.

 

Lunedì 3 aprile 2023, ore 21.15

ROMEO + GIULIETTA di Baz Luhrmann (Gran Bretagna, 2011, 99’)

Nella bella Verona Beach, due adolescenti innamorati si tolgono la vita seppellendo per sempre l’odio dei loro genitori. Lo annuncia una speaker di un notiziario televisivo, declamando in versi rimati il loro amore tragico e avversato dalle rispettive famiglie: anglosassoni e protestanti i Montague, ispanici e cattolici i Capulet. Signori di Verona e nemici giurati, governano sciaguratamente il destino della città a colpi di pistola e quello dei loro figli con regolamenti e castighi. Dietro a una maschera, attraverso un acquario e sotto a un balcone, Romeo e Giulietta si innamorano di un amore innocente ed eccitato. Divisi dagli impedimenti del caso e dall’egoismo delle parti avverse, i giovani innamorati soccomberanno nel corpo, sopravvivendo nel cuore.

Romeo e Giulietta è da sempre il dramma shakespeariano più seguito ed eseguito. Attratto dalla potenza narrativa e drammaturgica del dramma di Shakespeare, il regista australiano ne ha proposto una versione inedita, un adattamento originale, un’interpretazione folgorante. Trasferendo la vicenda dei due amanti in una metropoli (post)moderna, che potrebbe trovarsi in Florida come in California, Luhrmann inserisce Romeo e la sua Giulietta tra due bande che praticano rap e anfetamine e il cui odio non può essere placato.

Romeo + Giulietta non è un semplice adattamento della storia ma una traduzione fedele al testo “The Tragedy of Romeo and Juliet”. È prodigiosa la facilità con cui il film accosta immagini trash e gusto camp, musica pop-rock-rap e iconografia pulp, melassa sentimentale e versi giambici e poetici. La contrapposizione è d’altra parte la cifra con cui è costruito il film: Capulet e Montague, amore e odio, alto e basso, bianco e nero, vita e morte, omosessualità ed eterosessualità, acqua e fuoco. Luhrmann riaccende un amore che, come il suo cinema, non trova limiti all’eccesso.

 

Lunedì 17 aprile 2023, ore 21.15

BLADE RUNNER – THE FINAL CUT di Ridley Scott (USA, 2007, 118’)

Los Angeles, 2019. Il poliziotto Rick Deckard viene forzatamente richiamato in servizio per dare la caccia ad un gruppo di replicanti fuggiti dalle colonie extramondo. In seguito a dei difetti di progettazione gli androidi sono stati dichiarati “illegali” sulla Terra. I ricercati appartengono al gruppo sperimentale Nexus-6 e, rispetto ai loro simili, sono più evoluti e in grado di provare emozioni simili a quelle umane: il loro scopo è quello di rintracciare i loro creatori affinché questi trovino una cura al loro inesorabile deterioramento, che li condurrà allo spegnimento dopo solo quattro anni di esistenza.

“Io ho visto cose che voi umani nemmeno potreste immaginare. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di orione e i raggi balenare nel buio vicino alle porte di tannhauser. E tutti questi momenti andranno perduti nel tempo come lacrime”. Frase storica, storico film.

Il primo Blade Runner ha compiuto quarant’anni nel 2022 e lo celebriamo con la sua versione “final cut”, l’unica su cui Scott ha avuto totale libertà artistica e che fu lanciata in occasione del 25º anniversario dell’uscita della pellicola.

Fra le opere più significative degli anni ’80 il film di Ridley Scott vive di una pienezza complessiva che lo eleva da semplice titolo di genere, ibridando le sue componenti sci-fi in uno stile autoriale che vive di immagini e sensazioni. Visivamente sontuoso nella rappresentazione desolante di questa metropoli del futuro, cupa e sporca nei suoi bassifondi e oppressa da invasioni tecnologiche oltre misura, con macchine volanti e megaschermi pubblicitari ad esasperare l’attualità di molte delle grandi città odierne, con uno stile scenografico che, facendo leva su effetti speciali d’avanguardia per i tempi, trasmette sin da subito un alone di decadenza nel quale i sogni sembrano destinati a spegnersi.

Blade Runner è un’opera di filosofia moderna che traccia con disarmante semplicità il vero significato dell’esistenza, ponendo l’umanità come moderna Prometeo creatrice di vita, incapace però di garantire a questi nuovi “nati” la gioia di vivere ed amarsi nella loro nuova realtà.

La colonna sonora di Vangelis rimane un vero e proprio valore aggiunto capace di amplificare il già intenso contenuto emotivo della visione.

 

Lunedì 8 maggio 2023, ore 21.15

BURNING, L’AMORE BRUCIA di Lee Chang-Dong (Corea del Sud, 2018, 148’)

Sesto film del regista sud-coreano di culto Lee Chang-dong, prende spunto da un racconto di Haruki Murakami (Granai Incendiati, presente nella raccolta L’elefante scomparso e altri racconti) espandendone ambizioni e prospettive e finendo per stravolgerne lo svolgimento stesso, diventando infine un’opera totalmente a sé.

La vita di Jong-su, aspirante scrittore di notte ma nullafacente di giorno, è un infinito alternarsi tra piccoli lavoretti e grandi sogni in attesa della folgorazione che possa cambiare il suo destino. Un giorno incontra Hae-mi, una sua vecchia conoscente di scuola che, inseguendo anch’essa il suo grande sogno, è in partenza per l’Africa e gli chiede di occuparsi del suo gatto.

Al ritorno dall’Africa Hae-mi è accompagnata da Ben, benestante ragazzo circondato da un’aura di mistero dai risvolti molto inquietanti, incontrato in viaggio e stranamente disponibile a condividere con entrambi gli agi della sua vita.

Un film che inserisce nella sua drammaticità un triangolo d’amore evidenziando, sin da subito, la differenza della classe sociale tra i due ragazzi corteggiatori.

Thriller psicologico a lenta cottura, si crogiola nella dilatazione delle sue inquadrature, mostrando una padronanza del mezzo filmico che è ormai sempre più raro incontrare in sala.

Ben sorretto da un’ottima interpretazione di Yoo Ah-in, il film trova però la sua performance migliore nel volto di Steven Yeun, famoso ai più per essere stato il Glenn del famoso telefilm “Walking Dead”. Perfetto nell’incarnare lo spocchioso Ben, Yeun lavora di sottrazione assumendosi in pieno la responsabilità di portare avanti questo sottilissimo mistero che finirà per stravolgere la vita di tutti i protagonisti della vicenda.

 

Lunedì 22 maggio 2023, ore 21.15

IL PIACERE È TUTTO MIO di Sophie Hyde (Gran Bretagna, 2022, 97’)

Tutto in una camera d’albergo: Nancy Stokes, insegnante in pensione, ha finalmente deciso. Dopo la morte del marito, che a letto non l’ha mai soddisfatta, è tempo di svelare i tanti misteri che il sesso ancora le riserva. Per questo ha fissato appuntamento per una sessione con Leo Grande, accompagnatore, intrattenitore e terapeuta del sesso che promette di darle ciò che non ha mai avuto. Quando la porta si apre, però, Nancy si rende conto che mettersi a nudo di fronte a uno sconosciuto non sarà poi così facile.

Commedia brillante a sfondo sessuale che non disdegna un livello più profondo di analisi psicologica attorno ai temi di identità e sviluppo di sé, questo film diverte e coinvolge grazie ai dialoghi vivaci e serrati, magistralmente condotti da una Emma Thompson in grande spolvero che si ritaglia un ruolo memorabile.