Anteprima VIP all’Ambrosio per “L’ultima notte di Amore”. Il racconto

«Stiamo organizzando queste proiezioni in amicizia, non delle vere e proprie anteprime: siamo molto orgogliosi di questo film e ci piace condividerlo con voi»: sono le parole con cui Pierfrancesco Favino e Andrea Di Stefano, rispettivamente protagonista e regista, hanno introdotto martedì sera all’Ambrosio Cinecafé l’esclusiva serata a inviti per il loro “L’ultima notte di Amore“, spettacolare film appena passato alla Berlinale e da giovedì 9 nei cinema italiani.

C’era molta Torino-VIP alla serata, con tanti giocatori juventini (dall’ex-Marchisio, deus ex machina della serata, a Rugani e De Sciglio), ex-miss come Cristina Chiabotto e Alena Seredova, gli Eugenio in Via Di Gioia e lo scrittore Luca Bianchini, l’assessora comunale Purchia, i vertici del Museo del cinema e di Film Commission Torino Piemonte. Tutti curiosi di vedere il film, tutti accolti nello splendido atrio dell’Ambrosio da Favino e Di Stefano, che si aggiravano per il cinema sotto l’occhio attento e giustamente orgoglioso dell’esercente Sergio Troiano.

Accolti in sala 2 da gadget “marchiati”, pop-corn e bevanda, biscotto della fortuna e bicchiere di carta, gli spettatori hanno potuto vedere (un po’ in penombra) la presentazione del film. «Questo film è stato girato in pellicola, con pochissimi effetti digitali e tutto il resto “reale”. Il film si difende da solo e quindi non ne voglio parlare: più di venti anni fa ho avuto la fortuna di incontrare Andrea, che è per me uno dei migliori registi che abbiamo, che ha iniziato all’estero e ora arriva in Italia per regalarci un film secondo me molto fico, e non lo dico di tutti i film che faccio!».

Dopo di lui ha parlato il regista Di Stefano: «Siamo molto fieri di questo film, è stato molto ambizioso metterlo assieme perché ha un budget più alto della media italiana. Speriamo che vi piacerà!».

A fine proiezione, dopo due ore in cui il pubblico è stato attentissimo e non è volata una mosca in sala, sono arrivati i ringraziamenti dei due ospiti tra gli applausi dei presenti: «Ci siamo parlati prima delle riprese e avevamo entrambi questa ambizione: facciamo un film italiano di livello internazionale, sappiamo farlo! Ho lavorato con alcuni dei più grandi – ha confidato il regista – e posso dire che Pierfrancesco è uno dei migliori attori al mondo, oggi. E’ stata la mia musa ispiratrice». Divertito per essere stato chiamato “per la prima volta” musa, Favino ha chiuso la serata invitando tutti e tutte a promuovere il film: «La musa ringrazia! Grazie per aver trovato il tempo di stare due ore con noi, il cinema esiste per questo ed è un luogo bello, quasi rivoluzionario al giorno d’oggi, e noi siamo felici di far parte di questa rivoluzione».