Torna a Torino, dopo più di tre anni, Agenda Brasil, rassegna breve ma ambiziosa nella sua prospettiva di divulgare film brasiliani importanti e non sempre conosciuti dal pubblico italiano, come è nel DNA dell’associazione Vagaluna, ma anche di allargare lo sguardo verso altre espressioni del cinema lusofono, grazie alla collaborazione con l’associazione italo-portoghese Tucátulá.
Regina Nadaes Marques, Direttrice del festival introduce così la selezione: “Si è cercato di variare la gamma delle proposte in modo da offrire una polifonia: in un succedersi di luoghi ed epoche, si passa dalla Rio de Janeiro degli anni Sessanta, al Nordeste contemporaneo, dalle miniere dell’inizio dell’Ottocento fino al di là dei confini del Brasile, attraversando zone desertiche, a lambire i vicini territori della Bolivia e del Paraguay”.
L’edizione 2023 di Agenda Brasil si arricchisce della presenza dei registi Camilo Cavalcante e João Nuno Pinto e dell’attore Adriano Carvalho che incontreranno il pubblico al termine delle proiezioni.
Camilo Cavalcante, ospite nelle giornate torinesi, presenta il suo ultimo lavoro, “King Kong en Asunción” (2022). Il regista si immerge nel canone Western e soprattutto nella prospettiva del Road Movie per consegnarci una nuova redenzione, richiesta di riconoscimento se non di amore, tra allegorie e grandi spazi in campo lungo (il grandioso incipit, che si apre con la stupefacente visione di un deserto di sale boliviano).
Si continua poi tra dramma e commedia, con i toni agrodolci di “Pacarrete” (2019), film d’esordio e pluripremiato (non solo da critica e pubblico brasiliani, ma anche al Festival di Shangai) di Allan Deberton: una storia costruita a partire da spunti di realtà filtrati dalla memoria del regista. La protagonista è una ballerina in pensione che vuole donare alla sua città un’ultima esibizione. Al centro, il gioco delle aspettative e dei sentimenti, con una Marcélia Cartaxo (nel 1986 premiata con l’Orso d’Argento quale miglior attrice a Berlino) che con la sua interpretazione domina la scena. Tra riso e malinconia, regionalismo (il Brasile interno, meno conosciuto: il Cearà in questo caso) e spunti di realismo magico, “Pacarrete” ci parla in realtà del potere dell’arte, dell’eccentrico e del diverso da sempre messi ai margini della società ma estremo baluardo di resilienza per l’individuo. Come da tradizione non può mancare un rimando al mondo musicale brasiliano: “Jair Rodrigues: Deixa que Digam” di Rubens Rewald (2020), dedicato a questo compositore e interprete che negli anni Settanta ha avuto momenti di notorietà anche in Italia. Qui la prospettiva musicale è rivolta a Rio e al samba, in un ritratto affettuoso che si avvale canonicamente di materiali di archivio e numerose testimonianze. Senza decostruire a fondo le immagini tradizionali di “gioia” e “sorriso” legate a Jair Rodrigues, che ha saputo interpretare quello che è stato un brand brasiliano oggi in discussione, il documentario cerca comunque di leggere tra le increspature, suggerendo che le risposte dell’artista a questioni scottanti come quella della “coscienza nera” o del silenzio di fronte alla dittatura siano state di tipo prettamente musicale. “Vazante” (2017) di Daniela Thomas, già collaboratrice di Walter Salles e qui all’esordio, affonda il bisturi in quelli che sono alcuni nodi storicamente irrisolti del Brasile: la questione razziale figlia della schiavitù e il patriarcato: tra gli ingredienti fondamentali di quella “zuppa” che è il Brasile, sono indagati retrospettivamente con sguardo critico, lontano da letture conciliative. Se ne parlerà con l’attore Adriano Carvalho che incontrerà il pubblico al termine delle proiezioni. È soprattutto l’approccio registico a segnare questo film in costume ambientato nel 1821, molto apprezzato alla Berlinale: La fotografia in un austero bianco e nero, l’assenza di una colonna musicale extradiegetica cui fa da contrappunto la rilevanza data al sound design (con i suoni di una Natura preponderante), le ellissi narrative e i dialoghi scarni, tutto contribuisce a fare di quest’opera un’esperienza estetico-pittorica oltre le controversie che l’hanno accolto all’uscita.
Il festival sarà anche l’occasione per rivolgersi verso altri luoghi e culture di lingua portoghese. È previsto uno “spazio lusofono” con due film in cui il Mozambico costituisce lo scenario, ma ambientati in due periodi differenti, a rimarcare il legame tra il Portogallo e i territori che a lungo ha posseduto in Africa. “Mosquito” (2020) di João Nuno Pinto, ospite del festival, ci porta in Africa all’epoca della Prima Guerra Mondiale, dove il Portogallo tentava di difendere le proprie colonie minacciate dalla Germania. Un giovanissimo volontario dell’esercito portoghese insegue i propri sogni di gloria perdendosi nella sconfinata immensità del Mozambico. La guerra in sé non appare sullo schermo, lasciando spazio ai suoi esiti di dissoluzione degli ideali eroici, patriottici e nazionalistici. Chiara la matrice anticolonialista di un’opera in cui essenziale è l’uso del montaggio in funzione di una narrativa non lineare, a sottolineare i deliri del protagonista, con largo spazio lasciato al sonoro e all’uso di una fotografia raffinata. Ancora Portogallo e Mozambico, ma lancette del tempo spostate in avanti per la coproduzione “Ruth” (2019) di António Pinhão Botelho, dove il titolo sta a indicare il nome in codice del famoso giocatore di calcio Eusebio. Al di fuori dei confini del film biografico tradizionale, viene raccontata la storia della sua acquisizione da parte del Benfica in concorrenza con i rivali dello Sporting Lisboa, senza che il campo di calcio venga mostrato se non nelle immagini di repertorio. La vera parabola da campione comincerà in Portogallo, ma quello che ci viene raccontato nel film è come un ragazzo dalla periferia della capitale mozambicana sia arrivato in Europa, secondo modalità narrative assimilabili piuttosto al poliziesco e alla spy-story, in versione ironica, con l’occhio attento alla realtà del Portogallo, ancora colonialista e sotto la dittatura, degli anni Sessanta.
Agenda Brasil è un evento organizzato da Associazione Culturale Vagaluna e Associazione italo-portoghese Tucátulá, in partnership con Museo Nazionale del Cinema di Torino e con il contributo del Consolato Generale del Brasile a Milano.
PROGRAMMA
VENERDÌ 5 MAGGIO
19.00 Brindisi di inaugurazione
20.30 Pacarrete (Allan Deberton, Brasile 2019, 98’). Con Marcélia Cartaxo, João Miguel, Zezita Matos, Soia Lira. Pacarrete, una burbera ballerina in pensione che vive a Russas, nell’entroterra del Ceará, decide di rispolverare tutù e scarpette e fare uno spettacolo di balletto alla festa del 200° compleanno della città, che piaccia o no. Tra riso e malinconia, regionalismo e spunti di realismo magico, Pacarrete ci parla dell’eccentrico e del diverso, da sempre messi ai margini dal conformismo della società.
SABATO 6 MAGGIO
17.30 Vazante (Daniela Thomas, Brasile, Portogallo, 2017, 105’). Con Adriano Carvalho, Luana Tito Nastas, Sandra Corveloni, Juliana Carneiro da Cunha. Monti Diamantina, Brasile, 1821. Tornato nell’imponente ma decadente cascina ricevuta in dote per aver sposato l’erede di un barone di diamanti, Antonio, mandriano, scopre che sua moglie è morta di parto. Costretto a vivere in questa proprietà desolata in compagnia della suocera demente e numerosi schiavi, sposa la giovane nipote della moglie morta, una bambina di 12 anni. Anima inquieta, riparte, lasciandosi alle spalle la moglie bambina. La solitudine della grande casa nell’aspro paesaggio rispecchia quello dei suoi abitanti. La piccola troverà conforto nell’amore di un coetaneo, che porterà tuttavia a un drammatico e inevitabile epilogo.
Al termine della proiezione, incontro con l’attore Adriano Carvalho
20.30 Mosquito (João Nuno Pinto, Portogallo, Mozambico, Francia, Brasile, 2020, 120’). Con João Nunes Monteiro, Filipe Duarte, João Lagarto, Josefina Massango, con la partecipazione speciale del fadista Camané. Un film sulla scoperta della verità e sulla follia degli uomini da parte di un soldato perduto nell’Africa meridionale, in piena epoca coloniale. Nel 1917, mosso dallo spirito di avventura e dall’ideale di difendere la patria, il giovanissimo Zacarias si arruola volontario nell’esercito portoghese durante la Prima Guerra Mondiale e viene inviato a combattere in Mozambico. Rimasto indietro rispetto al suo plotone, in preda a continui deliri causati dalla febbre, inizia una lunga marcia solitaria, tra i costanti pericoli della savana, gli indigeni ostili e i nemici tedeschi, alla ricerca dei compagni d’arme e inseguendo i propri sogni di gloria.
Al termine della proiezione, incontro con il regista João Nuno Pinto
DOMENICA 7 MAGGIO
16.00 Jair Rodrigues – deixa que digam (Rubens Rewald, Brasile, 2020, 98’). Con Armando Pittigliani, Bruno Baronetti, Carlinhos Creck, Claudine Mello Rodrigues, Cristiane Paoli Quito, Giba Favery, Hermeto Pascoal, Jair Oliveira, Jairo Rodrigues. Stella della MPB, Jair Rodrigues è stato un artista versatile capace di districarsi tra vari generi, dal samba al rap fino al sertanejo. Ciò che più di tutto lo rese popolare fu l’allegria contagiosa che emanava da quel sorriso sempre aperto sul volto. Più che un documentario, si tratta di un tributo a quello che il regista definisce “un giullare professore di umanità e brasilianità”.
18.00 King Kong en Asunción (Camilo Cavalcante, Brasile, 2020, 90’. Con Andrade Junior, Ana Ivanova, J. Carlos Aduviri, Fernando Teixeira. Road movie che viaggia attraverso l’ibrido universo del linguaggio tra il documentario e la finzione, rivelando la geografia umana della Bolivia e del Paraguay, gli unici paesi del Sud America che non hanno accesso al mare. Il “Velho” è un sicario che vaga per paludi, saline, montagne e foreste dell’America Latina, affittando il suo lavoro. Ma è stanco e vuole andare in pensione, così si reca ad Asunción, nel Paraguay, per trovare la sua unica figlia, che non ha mai incontrato. Questo viaggio dentro sé stesso, seguito solo dalla sua fedele compagna, la morte, finisce per risvegliare gli istinti primordiali nel vecchio assassino.
Al termine della proiezione, incontro con il regista Camilo Cavalcante
20.30 Ruth (António Pinhão Botelho, Portogallo, 2018, 110′. Con Igor Regalla, Fernando Luís, Lídia Franco, Vítor Norte, Miguel Borges, Josefina Massango. Nella periferia della capitale del Mozambico viene scoperto un giovane calciatore di grande talento, il futuro campione Eusebio. Se lo contendono due grandi squadre del Portogallo, lo Sporting Lisboa e il Benfica: il trasferimento nella madrepatria diventa così oggetto di conflitti e macchinazioni, che coinvolgono anche giornalisti e politici. Tra ricatti, colpi di mano e promesse milionarie, emerge un ritratto tracciato con humour della società portoghese all’inizio degli anni Sessanta, in pieno regime dittatoriale, ostinatamente legata alle proprie colonie. Più che il gioco del calcio, sono protagonisti gli stretti e grotteschi legami tra sport e politica.
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Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano
Modalità d’ingresso
Intero: € 6,00 – Ridotto: Aiace, Arci, militari, under18 € 4,00
Ridotto: studenti universitari e Over 60 € 3,00 (spettacoli pomeridiani), € 4,00 (spettacoli serali)