PERFORMING MEDIA. Un futuro remoto a Torino
Workshop, walkabout, talk e screening video a cura di Urban Experience e NuvolaProject
Giovedì 25 maggio 2023
ore 16
Polo del ‘900 (Sala Memoria delle Alpi, Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4/A)
Workshop Il Performing Media per la co-progettazione e il brainstorming nomade
a cura di Carlo Infante-Urban Experience in collaborazione con ACMOS
Una ricognizione sull’uso sociale e creativo delle reti attraverso un particolare approccio ludico partecipativo per l’innovazione territoriale, l’intelligenza connettiva e la co-progettazione creativa. L’attività formativa ed esperienziale espliciterà i format di performing media messi a punto da Urban Experience : il geoblog (inventato per le Olimpiadi di Torino2006, prima di Googlemaps, rendendo le mappe realmente interattive con il feedback degli utenti) e ora declinato come “mappa parlante”, attraverso i geo-podcast; il walkabout (esplorazioni-conversazione radionomadi); il design thinking per liberare il potenziale di intelligenza connettiva; il mobtagging (l’uso di codici digitali-qrcode per segnaletiche parlanti, utilizzati già nel 2007, definendoli mobtag, già nel gennaio 2007, per una Mappa Emozionale della Memoria Antifascista Torino, vedi lemma Treccani).
Venerdì 26 maggio
ore 16
Polo del ‘900 (Sala conferenze, Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4/A)
Talk-evento Performing Media – un futuro remoto
con Carlo Infante, Gaia Riposati e Massimo Di Leo
Il talk si muoverà attraverso i temi e i materiali di Performing Media – un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra Memoria dell’Avanguardia e Transizione Digitale, libro/librido a cura di Gaia Riposati e Massimo Di Leo edito da Editoria & Spettacolo e focalizzerà con proiezioni video le attenzioni sui contesti che accolgono l’evento e che sono evocati sia nel libro sia nel “librido” con link.
Parole e idee “in proiezione” in una conversazione innervata di repertori video (su momenti significativi, performance e installazioni, dell’avanguardia e dell’innovazione digitale) un dialogo a tre e con molti echi, ascoltati da un’intelligenza artificiale che finirà con il dire la sua.
Si partirà poi in walkabout per continuare la conversazione e la riflessione peripatetica allargandola al confronto con tutti i partecipanti, intrecciando le parole all’espressione del genius loci.
Ore 18 Dal Polo del ‘900 al Museo Nazionale del Cinema
Walkabout (conversazioni radionomadi) per un dibattito peripatetico sui temi del libro e i riferimenti a Torino, Capitale dell’innovazione culturale, percorrendo luoghi emblematici.
Ore 19
Museo Nazionale del Cinema (Mole Antonelliana, Via Montebello, 20), Piano di accoglienza
Screening Dal videoteatro all’Intelligenza Artificiale dei ritratti performanti.
Rassegna video (60’) con repertori di Giacomo Verde, Giorgio Barberio Corsetti, Studio Azzurro, Koinè, Marcel lì Antunez Roca, NuvolaProject, Urban Experience.
“Siamo felici di ospitare alla Mole Antonelliana il momento conclusivo di Performing Media – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino -, il progetto che esplora l’innovazione digitale, accoglie e sperimenta varie tecnologie interattive per sviluppare creatività e intelligenza connettiva. Questo è anche uno dei filoni che il museo sta perseguendo, proponendo nuove forme di cinema e di fruizione, con l’intento di proporre non solo nuovi contenuti ma soprattutto di essere al passo con le tendenze del domani. Grazie a Carlo Infante che, oltre che essere molto legato con Torino, è stato tra i primi a parlare di realtà virtuale e di innovazione digitale in ambito artistico e grazie al Polo del ‘900 per questa bella e significativa collaborazione”.
“Carlo Infante è stato e continua ad essere un innovatore di teorie e pratiche e siamo contenti di ospitarlo al Polo in due giornate che tratteranno di creatività sociale con una forte componente partecipativa, grazie anche agli amici di ACMOS. Ringraziamo il Museo del Cinema per questa collaborazione che unisce anche fisicamente le nostre istituzioni con una passeggiata condotta da Infante per giocare con la città e arricchire insieme ai partecipanti la memoria dei luoghi” spiega il direttore del Polo del ‘900 Emiliano Paoletti.
Performing Media è un concetto evolutivo, comporta una nuova sensibilità che permette d’interpretare l’innovazione digitale come un’espansione delle possibilità di comunicazione, per agirle e non subirle. Si tratta di tutto un mondo di pratiche creative che trova origine nell’ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, sia radiofonici sia video, in particolare con il Videoteatro. Un fenomeno che si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità, che si misurano con le trasformazioni dei linguaggi audiovisivi. Oggi il Performing Media riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, mobili e geolocalizzati.
“Performing Media riguarda molto le condizioni abilitanti date agli spettatori per diventare autori di se stessi”, dice Carlo Infante. Così il lettore performerà la lettura, invitato a viverla come un percorso di incontro con le idee e i momenti o i fatti che le hanno suggerite e determinate. Il libro stesso è un percorso, segue quello di Carlo Infante, ripercorre le tappe e gli incontri che hanno portato a delineare il Performing Media: l’impegno politico rivoluzionario dei primi anni Settanta; l’agit-prop dei Circoli La Comune con il collettivo Majakovskij; l’avanguardia teatrale come critico militante; il Videoteatro e l’impatto con i nuovi linguaggi elettronici nei primi anni Ottanta; il futuro digitale dei primi anni ’90 (quando presenta un sistema di realtà virtuale al festival RomaEuropa di cui era curatore della sessione video; l’attenzione per la mutazione antropologica, individuando nel sistema educativo la trincea più importante in cui misurarsi con l’ondata di piena del digitale. Il libro parla di esperienze, guarda il passato ma riguarda il futuro, o meglio un “futuro remoto”, inteso come avvenire inscritto negli archetipi culturali e nelle matrici naturali. Un libro performante. Alla narrazione portata avanti in modo dialogico con Carlo Infante stesso, si intrecciano frammenti di testi, articoli e documenti a ricomporre una rete di nodi del percorso fino alla paradossale interazione di Carlo Infante con A.I.nfante, l’alter ego Intelligenza Artificiale. Testo, immagini, parole chiave, link a video e audio si intersecano per creare un “librido”, artefatto analogico digitale, che vogliamo immaginare sia come oggetto con cui il lettore entri in relazione, che come dispositivo che connetta con altri ambienti, perché il lettore possa avvertirsi come performante nel momento in cui attraversa queste pagine, che si offrono come uno stargate, un varco fra più dimensioni, e sceglie di ingaggiarsi in una esperienza. Non solo un libro su ma piuttosto un esempio di Performing Media. Il libro, ideato da Gaia Riposati e Massimo Di Leo che negli ultimi anni, come NuvolaProject, hanno spesso affiancato Carlo Infante come compagni di strada, aggiungendo uno sguardo artistico e digitale ad azioni e progetti, è destinato a chi voglia percorrere e magari tracciare nuove vie per continuare questo percorso.