Avremo tutto di James Cameron, ma non James Cameron (almeno non subito)

Piccola guida per seguire l’omaggio del Museo Nazionale del Cinema al regista James Cameron. Che, in sintesi, sarà composta dai suoi film e dalla mostra a lui dedicata, ma non dalla sua presenza in città, contrariamente a quanto lui stesso aveva lasciato intendere nell’intervento a sorpresa durante l’omaggio del dicembre scorso del Museo alla “sua” protagonista Zoe Saldana. Cercherà, ha detto nella presentazione a New York dell’evento, a cui ha partecipato il Museo, di venire entro la chiusura (ma la lavorazione di “Avatar 3” ha la precedenza su tutto: la speranza è che tutto proceda secondo i piani attuali).

Dal 26 febbraio (il 25 febbraio è prevista l’inaugurazione a inviti) fino al 15 giugno sarà visitabile la mostra The Art of James Cameron. Così la presenta il Museo: “La mostra offre ai visitatori un viaggio attraverso sei decenni di espressione creativa di James Cameron, raccogliendo una straordinaria e ampia selezione di opere rare e mai viste prima, tratte dall’archivio privato del celebre regista. Adattata alla particolare struttura verticale della Mole Antonelliana, questa esposizione unica nel suo genere mette in mostra il processo creativo che ha portato alla creazione di classici contemporanei come The TerminatorAliensTitanic e la serie di Avatar. L’affascinante universo de The Art of James Cameron è diviso in sei aree tematiche: “Sognare ad occhi aperti”, “La macchina umana”, “Esplorare l’ignoto”, “Titanic: Viaggio nel tempo”, “Creature” e “Mondi indomiti”. I più di 300 oggetti originali in esposizione includono disegni, dipinti, oggetti di scena, costumi, fotografie e tecnologie 3D realizzate o adattate dallo stesso Cameron, grande innovatore tecnologico in molteplici discipline. La ricerca instancabile di nuove tecniche per realizzare la sua visione creativa si esprime anche nell’esposizione attraverso esperienze multimediali ricche e coinvolgenti. La mostra The Art of James Cameron è una sorta di “autobiografia attraverso l’arte”, come la definisce lo stesso Cameron, e un’esperienza unica del suo ricco percorso e processo creativo. A cura di Kim Butts, Avatar Alliance Foundation, con la partecipazione di Matthieu Orléan, Cinémathèque française. Adattamento di Kim Butts, Avatar Alliance Foundation, e Carlo Chatrian, Museo Nazionale del Cinema”.

Già qualche giorno prima, dal 21 al 28 febbraio nella sala Soldati – 3 del cinema Massimo è in programma la retrospettiva solo dei suoi nove lungometraggi di fiction (da “Pirana Paura” ai due “Avatar”, niente corti e niente altro), tutti – salvo variazioni dell’ultima ora – presentati in versione originale, sottotitolati in italiano e in versione 2D. Qui tutti gli appuntamenti.

Di questa mostra, delle problematiche con la Cinematheque di Parigi con cui si doveva organizzarla, delle questioni legali eccetera non faremo cenno, la mostra sarà sicuramente splendida ma la durata di un centinaio di giorni in tutto, contando i giorni di chiusura, lascia qualche dubbio sulle effettive possibilità di rientrare dei costi (si parla di circa un milione di euro di investimento, sulla falsariga di quanto fatto per Tim Burton – che però era stata in allestimeno quasi il doppio del tempo). Anche perché, come spesso ripetuto dai vertici del Museo, al momento – in attesa dei lavori per modificare gli accessi alla Mole Antonelliana – più di un tot di visite al giorno non si possono fare…

Articolo di Carlo Griseri