È forte la dimensione internazionale di Job Film Days, festival cinematografico dedicato al lavoro e ai diritti, che nella sua sesta edizione propone, accanto a circa 20 film italiani, una ricca presenza straniera dominata da Francia (13 opere di cui 11 co-produzioni) e Germania (10 film di cui 5 co-produzioni). La manifestazione, diretta da Annalisa Lantermo, torna al Cinema Massimo e in altri luoghi di Torino, dal 30 settembre al 5 ottobre.
L’edizione, in particolare, accoglierà come ospite il regista cinese Wang Bing, per una masterclass e per la proiezione del suo film Youth (Spring), in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, ma anche un nuovo concorso, realizzato con ITCILO, che proporrà 14 cortometraggi da «Paesi a basso e medio reddito» secondo la classificazione OCSE/DAC 2024-2025. Job Film Days dedicherà poi un focus a un tema molto importante, il lavoro nella scuola, con tre film, ma l’argomento si ritrova anche in pellicole di altre sezioni.
Un evento, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, sarà dedicato alla figura del giornalista Paolo Griseri, scomparso improvvisamente lo scorso ottobre.
«Siamo molto contenti del programma – dice Annalisa Lantermo – della prossima edizione del festival, ricco, variegato come temi e provenienza geografica. Con 60 film, tra lungometraggi e cortometraggi di numerosi Paesi del mondo, presenteremo le opere di registe e registi conosciuti e importanti, ma anche di giovani registe e registi che ci offrono una visuale significativa sulle paure, le ansie, le difficoltà delle nuove generazioni per il proprio futuro di vita e di lavoro, in una società che sta profondamente cambiando. Ringrazio tutti i partner, che sono ancora cresciuti, (sono quest’anno 68) per l’interesse, la collaborazione e la disponibilità assolutamente essenziali per la realizzazione del Festival».
Job Film Days 2025 si svolge grazie al contributo di Fondazione CRT, Camera di commercio di Torino, INAIL Direzione regionale Piemonte, ITCILO, Città di Torino Circoscrizione VI, CGIL-CISL-UIL Torino, Ordine Consulenti del Lavoro Torino, Città di Torino Circoscrizione I, CNA Torino, EBAP Piemonte, Enaip Piemonte, Acli Torino Service, Ordine dei Medici della Provincia di Torino, Acli Città Metropolitana di Torino, Ordine degli Avvocati di Torino, Ordine Assistenti Sociali Piemonte e Valle d’Aosta, Aurora Penne.
Si avvale inoltre della preziosa collaborazione del Museo Nazionale del Cinema e di una fitta rete di istituzioni e associazioni locali, nazionali e internazionali.
Wang Bing, scuola e giornalismo
Considerato una delle voci più autorevoli del cinema contemporaneo, il regista cinese Wang Bing esplora con rigore e profondità le condizioni di lavoro nel suo Paese, al centro della trilogia Youth. Il 4 ottobre, il cineasta sarà a Torino per una masterclass al Cinema Massimo (ore 17), condotta da Carlo Chatrian (direttore del Museo Nazionale del Cinema) e per presentare in sala il suo film Youth (Spring), alle ore 19.
Un’altra tappa importante di Job Film Days 2025 è il Focus sul lavoro nella scuola. La sezione presenta tre documentari che mostrano come l’istruzione si adatti a contesti sociali e culturali complessi, rivelando realtà spesso invisibili nelle cronache ufficiali, emerge un filo conduttore: l’insegnamento come atto di cura, resilienza e partecipazione attiva. Le opere sono l’ucraino Timestamp di Kateryna Gornostai, il brasiliano Playtime di Lúcia Murat e l’austriaco Favoriten di Ruth Beckermann.
Un ruolo importante nel racconto del lavoro, al di là del cinema, è certamente ricoperto dal giornalismo. Il festival ricorderà infatti Paolo Griseri, editorialista e già vicedirettore de La Stampa scomparso lo scorso anno, con un incontro dedicato al giornalismo e al suo ruolo nel raccontare il lavoro, il 3 ottobre alle ore 17 (ITIS “A.Avogadro”). In serata, alle 21 al Cinema Massimo, sarà proiettato On Falling di Laura Carreira, film che indaga la precarietà dei “nuovi lavori”, tema centrale negli ultimi articoli di Griseri.
Nel corso del festival, grazie alle “Pillole d’archivio”, brevi video proiettati prima dei film, sarà presentato il fondo filmico di Astut – Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, depositato presso CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa. Il fondo conserva 500 pellicole in 35mm e 16mm, fra animazioni, documentari scientifici ed etnografici, tagli, film d’impresa e spot pubblicitari realizzati dalla Comet Film e della Prisma Studio, società cinematografiche torinesi operative tra gli anni Cinquanta e i Settanta.
Numeri, luoghi e immagini
L’edizione 2025 si svolgerà principalmente al Cinema Massimo ma anche in altri luoghi torinesi come Cinema Centrale Arthouse e Polo del ‘900, oltre a Cinema Romano, Rai Teche, Cinema Teatro Monterosa, Associazione culturale Comala e Politecnico di Torino. Il festival programmerà iniziative anche presso Ordine dei Consulenti del lavoro, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino, Cinema Teatro Agnelli, Ramo d’Oro, Fabbrica delle “E”, ITIS “A. Avogadro” e, fuori Torino, alla Libreria Binaria di Rivalta.
Il calendario conta 60 film suddivisi tra i concorsi e gli eventi organizzati con i partner, film di apertura e chiusura e altre iniziative, una pre-apertura e alcuni appuntamenti prima del festival.
La nuova edizione proporrà al pubblico ben 3 anteprime mondiali, 1 anteprima europea e 25 anteprime nazionali, con una rappresentanza internazionale ancora mai così ricca nella storia del festival, grazie alla presenza di film in arrivo da 35 Paesi. L’Italia continua a guidare la classifica con 19 film, ma subito dopo mantiene una forte presenza la Francia con 13 film di cui 11 co-produzioni, appena sopra la Germania con 10 film di cui 5 co-produzioni. Seguono poi il Belgio (6 film) e i Paesi Bassi (5 film). Fra produzioni e co-produzioni, grazie soprattutto alla presenza del nuovo concorso con ITCILO, il festival potrà mostrare al pubblico torinese opere da Palestina, Indonesia (3 film), Kyrgyzstan, Pakistan, Iran, Congo, Senegal, Egitto, Qatar, Arabia Saudita e Perù. Opere che arricchiscono la più consueta presenza di nazioni come Lussemburgo, Austria, Argentina, Danimarca, Repubblica Ceca, Spagna o Polonia. In programma anche opere da Turchia e Ucraina.
L’immagine guida di quest’anno è firmata da Roberto Grossi, uno degli autori di graphic novel più interessanti del momento, con il titolo Verso Torino, a rappresentare degli operai nella doppia veste di attori e autori del festival.
Concorsi e giurie
Le giurie della sesta edizione del festival sono quattro: due per i premi internazionali di corti e lungometraggi, una per i soggetti cinematografici sul lavoro e una per i cortometraggi europei, con il coinvolgimento complessivo di 18 persone. Accanto alle giurie tradizionali, composte da figure del cinema e da rappresentanti degli enti sostenitori, tornano quelle studentesche di Università di Torino, Politecnico e Scuola Holden. Si rafforza inoltre l’aspetto internazionale, con una maggiore presenza di componenti dall’estero, garantendo competenze diverse e uno sguardo ampio sui temi affrontati.
Nel concorso lungometraggi, al quale sono ammesse anche opere di finzione, sono in gara 7 film per il Premio Cinematografico “Lavoro 2025” JFD – INAIL Piemonte. Il concorso raccoglie storie di vite ai margini – tra sfruttamento, precarietà e resistenze quotidiane – accomunate dalla ricerca di dignità, appartenenza e possibilità di riscatto. La giuria è presieduta dalla regista Paola Randi e composta da Eva Parey (fotografa documentarista), Paola Valentini (docente universitaria), Matteo Berardini (critico cinematografico) e Domenico Princigalli (direttore regionale Inail Piemonte).
Si contano 11 cortometraggi per il premio Job for the Future 2025 JFD – Camera di commercio di Torino. Questi lavori esplorano il lavoro e l’alienazione quotidiana, ma anche i sogni e i gesti di ribellione che permettono di immaginare libertà, identità e futuri possibili. La giuria è presieduta dai registi Gianluca e Massimiliano De Serio e composta da Francesca Portalupi (produttrice cinematografica), Rossana Mortara (attrice e doppiatrice), Antonio Cuesta (regista, sceneggiatore e produttore) e Nicola Scarlatelli (vicepresidente vicario Camera di Commercio di Torino).
Da quest’anno, grazie al legame con ITCILO (International Training Centre of the International Labour Organization, con sede a Torino), nasce il concorso “Decent Work for All”, che promuove i temi legati all’Agenda del lavoro dignitoso promossa da ILO. Il concorso proporrà al pubblico torinese 14 cortometraggi realizzati da giovani registi dei Paesi a basso e medio reddito, secondo la classificazione OCSE/DAC 2024-2025. I film raccontano vite fragili ma tenaci, tra lavoro, ingiustizie e sogni di riscatto, dove la dignità e i legami diventano la forza per resistere e immaginare un futuro diverso. A scegliere il miglior film saranno il presidente di giuria Dagmawi Yimer (regista), Cristina Voto (ricercatrice universitaria), Mattia Temponi (regista e produttore), Annamaria Gallone (giornalista e produttrice) e Paola Babos (direttrice aggiunta ITCILO).
Il festival assegnerà anche il consueto premio per il Laboratorio di scrittura. La giuria, che indicherà i migliori soggetti cinematografici, elaborati dai giovani Under 35 che hanno partecipato al laboratorio, è composta dalla presidente Monica Repetto (regista, sceneggiatrice e produttrice), da Fabrizio Bontempo (presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino) e da Massimo Arvat (produttore).
Apertura e chiusura: sul grande schermo tocca alle nuove forme di sfruttamento
Entrambi i film, di apertura e di chiusura, affrontano il tema del lavoro precario e delle nuove forme di sfruttamento, ma lo fanno con prospettive molto diverse.
How to Talk to Lydia?, opera in anteprima mondiale, in concorso fra i lungometraggi, indaga l’impatto dell’intelligenza artificiale nei grandi centri logistici, mettendo a confronto la freddezza delle macchine con i bisogni umani. Sarà questo film di Rusudan Gaprindashvili, co-produzione fra Georgia e Germania, ad aprire Job Film Days il 30 settembre alle ore 20.30 al Cinema Massimo, dopo il saluto delle autorità e dei partner. Presenterà il film la regista, seguirà Q&A.
Baise-en-ville, opera francese di Martin Jauvat, a Torino in anteprima nazionale, racconta invece, con toni surreali e ironici, le difficoltà di un giovane intrappolato tra burocrazia e lavori improbabili, specchio di una generazione sospesa tra necessità e sogni irrealizzati. La pellicola sarà proiettata come film di chiusura del festival, dopo le premiazioni della sesta edizione, il 5 ottobre, alle ore 20, al Cinema Massimo. Anche in questa occasione sarà presente il regista.
Il festival prima del festival: dalla preapertura alle mostre fotografiche
Il festival si accende già nei giorni che lo precedono con un ricco calendario di eventi speciali che intrecciano cinema, fotografia e letteratura. La serata di preapertura del 25 settembre al Cinema Teatro Monterosa sarà il momento centrale, con Ari di Léonor Sérraille, intenso racconto di formazione che affronta precarietà lavorativa e ricerca di identità.
Accanto alle proiezioni, due mostre fotografiche offriranno sguardi originali sul lavoro: al Polo del ’900 Raffaele Montepaone racconta i volti delle persone incontrate nei Centri per l’impiego di Torino, insieme al lavoro competente e attento svolto dal personale dell’ente regionale, in collaborazione con Agenzia Piemonte Lavoro (con cui sarà presentato al festival, in anteprima mondiale, un mediometraggio realizzato da Matteo Bellizzi), mentre Mauro Raffini negli spazi di Ramo d’Oro trasforma gli spazi industriali italiani di fine secolo in scenografie teatrali dai colori surreali.
Non mancherà la letteratura, con la presentazione alla Libreria Binaria di Rivalta (To) del libro Brucia anche l’umanità: diario di un’infermiera a Gaza di Martina Marchiò, che porta una testimonianza di forte impegno civile. Un percorso che anticipa e arricchisce l’edizione del festival, accompagnando il pubblico verso il cuore della rassegna.
In programma anche eventi con Rai Teche, come la proiezione di A che punto è la notte di Nanni Loy (29 settembre) e l’incontro dedicato al restauro digitale (30 settembre). Durante il festival, infine, si conferma il doppio appuntamento con il ciclo La lunga marcia al Cinema Centrale Arthouse: in programma Esterina di Carlo Lizzani (4 ottobre) e Trevico-Torino – Viaggio nel Fiat-Nam di Ettore Scola (5 ottobre), entrambi restaurati.