“Effetto Domino” di Alessandro Rossetto

A sei anni di distanza da “Piccola patria”, Alessandro Rossetto torna a raccontare il suo nord-est e la crisi di una società basata sull’imprenditoria, sulla cultura del lavoro, sulla voglia di fare. Una società che si scontra (sfasciandosi) con una crisi economica senza via d’uscita, in cui la disperata voglia di riprendere in mano un destino che sembrava luccicante solo un paio di lustri fa diventa spietata determinazione a non fare prigionieri, rilanciando e procedendo spediti verso un possibile successo. O una possibile caduta, che produrrebbe un “Effetto Domino” in cui a rimanere schiacciati sarebbero in molti.

Affidandosi a un cast collaudato, con attori veneti già quasi tutti presenti nell’opera precedente, e appoggiandosi al romanzo di Romolo Bugaro edito da Einaudi nel 2015, “Effetto Domino” è la storia di una possibile enorme operazione edilizia che rilancerebbe l’economia di una intera area del Veneto, facendo la fortuna dei due imprenditori, Colombo e Rampazzo, che decidono di provarci con tutte le loro forze. Sul loro tentativo, però, si raduneranno altri soggetti, altri affaristi, altri personaggi che sentono l’odore dell’affare possibile e cercano ad ogni costo di farlo loro.

Vite e famiglie in equilibrio su un sottilissimo filo della speranza: se le cose vanno bene, si svolta; se vanno male, la corsa rischia di concludersi definitivamente.

Accompagnato da lunghi brani letti dalla voce off di Paolo Pierobon (che rinsaldano il legame con il testo di partenza), “Effetto Domino” non lascia speranze a coloro che “entrano”: claustrofobico e dolente, rassegnato ma – purtroppo – inevitabile.

Da vedere, da assorbire, da raccontare.

LA SCHEDA

Effetto Domino
Diretto da Alessandro Rossetto
Nazionalità: Italia
Anno: 2019
Durata: 105′
Genere: Drammatico
Cast: Maria Roveran, Diego Ribon, Mirko Artuso, Lucia Mascino, Stefano Scandaletti, Marco Paolini

Sinossi. In una cittadina termale del nordest italiano che ha visto tempi migliori, un impresario edile e il suo sodale geometra avviano un progetto ambizioso: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi di ogni parte del mondo. È il sogno mercantile e globalizzato di cambiare faccia alla città, un bel lifting che le dia l’aria bella e calda della Florida, non cliniche dove andare a morire ma paradisi in cui godersi l’ultimo pezzo di vita, spendendosi tutto. È il business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di questi piccoli imprenditori, fa suo qui e dall’altra parte del pianeta, giocando ad allungare la vita umana all’infinito. L’improvviso venir meno del sostegno finanziario delle banche all’impresario edile, scatena un effetto domino nel destino di chi sperava solo di arricchirsi, ignaro di quel piano più alto e lontano di chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono mai.