“The Farewell – Una bugia buona” di Lulu Wang

Basato su una “bugia” vera: con questa scritta Lulu Wang introduce gli spettatori alla visione del suo “The Farewell – Una bugia buona“, opera seconda acclamata dalla critica anglosassone dopo l’esordio all’ultimo Sundance Film Festival, candidato ai Golden Globes e probabile porta d’accesso alla prossima notte degli Oscar (quantomeno) per la protagonista, la comica/cantante/attrice cino-americana Awkwafina.

Un matrimonio improvviso riunisce una famiglia cinese che nel tempo si è disunita andando nel mondo: i due figli dell’anziana Nai Nai si sono spostati uno in Giappone (è suo figlio a sposarsi con una ragazza nipponica appena conosciuta) e uno negli Stati Uniti. Le nozze si rivelano presto una scusa ordita alle spalle dell’anziana madre per ritrovarsi tutti a casa sua, dopo anni di assenza, e visitarla senza farle capire che il vero motivo del loro ritorno sono le sue condizioni di salute. Un tumore ai polmoni le lascia solo tre mesi di vita, ma i congiunti decidono di fare come di solito si fa in Cina, raccontarle una “bugia buona” per farle vivere serenamente quelle che non sa essere le sue ultime settimane di vita.

La vita vera della regista (e di sua nonna) è la base su cui le vicende si basano. E il personaggio principale, affidato ad una calibrata ed efficace Awkwafina, rappresenta meglio di tutti gli altri il dubbio su cosa sia meglio fare (mentire a fin di bene è meglio che dire la verità?), la difficoltà di crescere lontano dalla propria casa d’origine e dagli affetti, il senso di disagio nel “contenere” due diverse culture che hanno così tanti punti di distanza…

Il cast è ben allestito, con una nota di merito per la “nonna” Zhao Suzhen, e il copione sa alternare commozione e risate. Puntuale e sorprendente il lavoro sulle musiche originali affidato dalla regista ad Alex Weston, che ha puntato su brani dall’afflato classico basati quasi esclusivamente su archi e voci (la scena della camminata al rallentatore della famiglia verso la macchina da presa, con “quella” musica, è da brividi).

Due note negative, minime: la versione italiana è un pasticcio, tra personaggi che parlano lingue diverse (cinese – più o meno fluente, giapponese e inglese) “appiattiti” da un doppiaggio che trasforma quasi tutto nella nostra lingua perdendo molto del disagio dei vari familiari che, letteralmente, spesso non si capiscono tra loro. E poi la scombinata versione in un zoppicante italiano di “Without you” di Harry Nilsson affidata a tal Fredo Viola, che alle nostre orecchie fa perdere tutto il romanticismo della canzone…

LA SCHEDA

Diretto da Lulu Wang
Nazionalità: USA-Cina
Anno: 2019
Durata: 98′
Genere: Drammatico
Cast: Zhao Shuzhen, Awkwafina, X Mayo, Lu Hong, Lin Hong, Tzi Ma

Sinossi. Billi, nata in Cina e cresciuta negli Stati Uniti, tornata a malincuore a Changchun, scopre che in famiglia tutti sanno che alla sua amata nonna restano solo poche settimane di vita, ma hanno deciso di tenere nascosta la verità alla diretta interessata. Per proteggere la sua serenità, si riuniscono con il festoso espediente di un matrimonio affrettato. Avventurandosi in un campo minato di aspettative e convenevoli di famiglia, Billi scopre che, in realtà, ci sono molte cose da festeggiare: l’occasione di riscoprire il Paese che ha lasciato da bambina, il meraviglioso spirito di sua nonna e i legami che continuano ad unire anche quando c’è molto di non detto.