Woody Allen a Torino: una volta o di più?

Iniziamo oggi una rubrica saltuaria, CineMembransa: ricordi e memorie dalla storia del cinema a Torino, in attesa di tornare a vivere in prima persona gli eventi cittadini… Suggerimenti e consigli sono ben accetti: agendacinematorino@gmail.com


Sono i giorni in cui la critica e il pubblico italiani si concentrano su A proposito di niente“, autobiografia di Woody Allen edita da La Nave di Teseo, naturale quindi partire dalle tracce che il grande autore newyorkese ha lasciato in città. Intanto: quante volte “ufficiali” Allen è stato qui?

Sicuramente una, venerdì 15 marzo 1996, e non per motivi cinematografici ma per un concerto al teatro Regio insieme alla New Orleans Jazz Band.

(Chi è stato al cinema Romano avrà notato, nel corridoio che collega le sale 2 e 3, una nicchia contenente alcune immagini (come quella qui accanto, trovata online) e memorabilia dell’incontro avvenuto in quella occasione tra Allen, accompagnato dalla moglie – allora ancora compagna – Soon Yi, e Lorenzo Ventavoli)

Le cronache di quei giorni raccontano: “Suona quasi due ore, il Piccolo Uomo, e alla fine raccoglie applausi entusiasti, risponde con timidi «thank you», saluta con un gesto della mano e se ne va. Stremato“. Concerto impeccabile, al termine di una giornata ricca di momenti difficili, da un aereo in ritardo all’assalto di tv e fans all’incontro organizzato al cinema Massimo in condizioni complicate (un dibattito, scrive su La Stampa dell’epoca a doppia firma, Gianni Armand-Pilon e Gabriele Ferraris, affrontato “quasi sotto choc“).

Niente visita al Museo del Cinema, causa folla. Cronaca oraria: 15.40 arriva a Caselle insieme a Soon Yi, alla sorella Letty Aronson e alla produttrice Jean Doumanian; nel viaggio verso l’hotel Principi di Piemonte pare colpito dalla bellezza di Porte Palatine e Palazzo Madama, sosta nella camera 523 e poi alle 17.30 verso il cinema Massimo. Arrivo alle 18.05: confusione di interventi e traduzioni, il tempo per un ricordo di Primo Levi e per l’invito a stargli lontano (“Sono claustrofobico, e non è una battuta“) e poi la fuga.

Prima del concerto, raccontano, un caffé da turisti da Baratti&Milano e un panino veloce da Arcadia, in Galleria Subalpina. Alle 20.45 l’arrivo al Regio per il concerto e poi una cena, da amici, in collina (spaghetti al pomodoro e basilico nel menù). Il giorno dopo, concerto a Napoli per chiudere la tournée.

E per “Hannah e le sue sorelle”?

Voci di corridoio raccontano di una precedente visita di Woody Allen a Torino, ai tempi – è uscito nel 1986 – di “Hannah e le sue sorelle”. Qui le cose sono più complicate da ricostruire, sembrerebbe: di sicuro una scena del film è girata al teatro Regio. Verso metà pellicola, Dianne Wiest è a teatro per vedere l’opera “Manon Lescaut”. La scena si svolge a New York, come tutto il film, ma le riprese sono state fatte a Torino, al Regio.

Una curiosità così spiegata da diverse fonti: Woody Allen conobbe il Regio e la sua storia (la “prima” dell’opera si svolse davvero a Torino nel 1893) in una visita privata grazie alla torinese Adriana Chiesa, moglie di Carlo Di Palma, storico direttore della fotografia di Woody Allen (lo racconta Steve Della Casa, lo ricorda Gabriele Ferraris). Ma, a quanto pare, per la scena nessun attore – tantomeno Allen – giunsero in città: le riprese furono fatte da un service locale e inviate alla produzione.