Anteprima al cinema Massimo per “La casa delle mamme”

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di presentare lunedì 11 febbraio alle ore 21,00 presso il Cinema Massimo 3 (Via Verdi 18, Torino) l’anteprima de La casa delle mamme, opera prima di Eva Bearzatti e Giorgio Santise (2018, 43’) realizzata nell’ambito del Corso di Reportage Audiovisivo presso il Centro Sperimentale di Cinematografia con sede in Abruzzo all’Aquila; l’ingresso è unico di 4,00 Euro.

Sevda, Luana, Crystal, Miriam, Cristina e Besarta, sono sei ragazze descritte nella loro quotidianità durante un’estate trascorsa all’interno di una casa-famiglia. Ognuna di loro lotta per conquistarsi il diritto a tenere con sé i propri figli dimostrando – a sé stessa prima ancora che all’autorità – di essere all’altezza di questa sfida. Tutto parte dai sogni, dai ricordi, dalla mancanza di una famiglia e tende alla realizzazione di una propria. Di notte, quando tutto è tranquillo e i bambini sono a letto, le ragazze trovano lo spazio per ripensare alla loro storia e riflettere su sé stesse.
Intervengono gli autori insieme alle mamme protagoniste del film Besarta e Luana che condivideranno con il pubblico la loro esperienza di vita; moderano l’incontro Edoardo Peretti, critico e curatore del progetto Parole&Cinema e Vittorio Sclaverani, Presidente dell’AMNC.

“La casa delle mamme – dichiarano Eva Bearzatti e Giorgio Santise  –  è girato interamente in una casa-famiglia della Giudecca, un’isola di fronte a Venezia. Volevamo fare questo film per raccontare una realtà sommersa e sconosciuta. Come in qualsiasi altra città ci sono condizioni di marginalità che gravano soprattutto su chi è solo e deve mantenere dei figli. Volevamo far conoscere un altro lato, non solo quello patinato di una delle città più turistiche del mondo, vista dai più solo come luogo incantato e fuori dal tempo. Le protagoniste del nostro documentario non sono solo delle mamme, ma donne forti, che con coraggio decidono di lasciarsi alle spalle la condizione familiare e sociale da cui sono state costrette a iniziare la loro vita: un viaggio a ritroso che punta dritto al cuore della nostra società: la famiglia, nucleo fondante e punto di partenza di ogni individuo. La voglia di crearsi un nucleo proprio è il centro del racconto, che lega il passato al futuro.”