Il Baretti rilancia con “Drive my car” (a grande richiesta), Portofranco e i mercoledì in francese

Forte dell’ottimo riscontro di pubblico dello scorso weekend, il cineteatro Baretti ha deciso di confermare anche per il prossimo fine settimana il film DRIVE MY CAR. Non solo: nella prossima settimana cadrà la celebrazione per la Giornata della Memoria e il Baretti non manca mai, quest’anno proponendo il film GLI INVISIBILI. Infine, inizia mercoledì 26 gennaio (e proseguirà tutti gli ultimi mercoledì dei mesi seguenti) una nuova rassegna di cinema francese: MERCREDI FRANÇAIS, in collaborazione con Alliance Française di Torino. Qui trovi i 5 titoli proposti, uno al mese da qui a maggio, l’ultimo mercoledì del mese.

IL PROGRAMMA

PORTOFRANCO

Martedì 18 gennaio, ore 21/Sabato 22 gennaio, ore 18

COSA DIRÀ LA GENTE di Iram Haq
La sedicenne Nisha vive una doppia vita. A casa, in famiglia, è la perfetta figlia pachistana, ma quando esce con gli amici è una normale adolescente norvegese. Quando però il padre sorprende Nisha in intimità col suo ragazzo, i due mondi della ragazza entrano violentemente in collisione: i suoi stessi genitori la rapiscono per portarla a casa di alcuni parenti in Pakistan. Lì, in un Paese in cui non è mai stata prima, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura di suo padre e di sua madre. Biglietti: intero 5€, ridotto 4€

Mercoledì 19 gennaio, ore 21

LA VITA IN MEZZO di Andrea Parena
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), l’Associazione Baretti e l’Associazione Bizzeffe promuovono la doppia anteprima regionale del documentario La vita in mezzo di Andrea Parena in programma lunedì 17 gennaio alle 20,30 presso il Cinema Massimo e mercoledì 19 gennaio alle 21,00 presso il CineTeatro Baretti, entrambe le proiezioni hanno un biglietto d’ingresso a 4,00 Euro. Intervengono il regista Andrea Parena, la produttrice Francesca Frigo, il mediatore interculturale esperto di inclusione Abderrahmane Amajou, Emanuele Maspoli di Bizzeffe, l’antropologo Pietro Cingolani e il Direttore di Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera. Modera Valentina Noya, Vicepresidente dell’AMNC. Il documentario è stato girato tra Torino e la città di Khouribga in Marocco. Non è un caso che la parte marocchina sia ambientata tra Khouribga e le campagne che la circondano: quella è l’area rurale da cui proviene la maggior parte dei marocchini emigrati a Torino. La vita in mezzo si inserisce quindi all’interno di una storia collettiva e la condensa in sé. Nel film sono presenti materiali provenienti dall’Archivio Armando Ceste e dal Fondo Corrado Iannelli curati dall’AMNC. “Nel 2016 ho cominciato una ricerca per un documentario sulla comunità marocchina a Torino – dichiara il regista Andrea Parena – ed è stato così che ho conosciuto Omar e suo padre Hassan, uno in Italia e l’altro in Marocco. La mia ricerca si stava focalizzando su come, a distanza di trent’anni dall’inizio del grande flusso dal Marocco all’Italia, questa comunità si trovasse ancora a vivere divisa tra due mondi. L’incontro con loro ha dato una direzione nuova al progetto. Una storia familiare si affacciava ed era una storia sì inserita dentro un particolare contesto sociale, ma che mi dava soprattutto la possibilità di riflettere su un tema universale, per me molto forte, come la costruzione dell’identità nelle nostre società”. Biglietto unico 4€

Sabato 22 gennaio, ore 21/Domenica 23 gennaio, ore 18/Domenica 23 gennaio, ore 21.30, v.o. con sottotitoli

DRIVE MY CAR di Ryûsuke Hamaguchi
Vincitore del Golden Globe nella categoria miglior film straniero. Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Haruki Murakami, contenuto nella raccolta “Uomini senza donne”. Narra la storia di Yusuke, un attore e regista di teatro distrutto dalla scomparsa della moglie. Gli verrà chiesto di mettere in scena “Zio Vanja” di Cechov per un festival a Hiroshima e l’incontro con la giovane autista che guida l’automobile a lui riservata gli cambierà la vita. Un film fatto di parole da ascoltare e guardare con pazienza. Solo così ci si accorge di trovarsi di fronte a un capolavoro. Biglietti: intero 5€, ridotto 4€

PORTOFRANCO

Martedì 25 gennaio, ore 21/Sabato 29 gennaio, ore 18

GLI INVISIBILI di Claus Räfle
Berlino, 1943. Il regime nazista ha ufficialmente dichiarato la capitale del Reich “libera dagli ebrei”. Tuttavia alcuni di loro sono riusciti in un’impresa apparentemente impossibile: sono diventati ‘invisibili’ agli occhi delle autorità. Tra questi Cioma, Hanni, Eugen e Ruth, quattro giovani coraggiosi troppo attaccati alla vita per lasciarsi andare ad un triste destino. Questo film racconta la loro incredibile e commovente storia vera, rivelando un capitolo poco conosciuto della resistenza degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Biglietti: intero 5€, ridotto 4€

MERCREDI FRANÇAIS, rassegna di cinema in francese

L’Alliance Française di Torino rilancia la programmazione culturale con un invito al cinema: dalla collaborazione con il Cineteatro Baretti e con il supporto di Institut Français, nasce un’intensa stagione di cinema francese per far “viaggiare” il pubblico torinese con opere proposte in lingua originale con sottotitoli in italiano, fra commedie e film drammatici. 5 appuntamenti, l’ultimo mercoledì del mese. Tutti in versione originale con sottotitoli in italiano. Primo appuntamento:

Mercoledì 26 gennaio, ore 21

CHANSON DOUCE di Lucie Borleteau
Karin Viard offre una performance d’attrice eccezionale e mozzafiato nell’adattamento di Lucie Borleteau del romanzo di Leïla Slimani, premio Goncourt 2016. “Sto soffocando. Da quando sono nati, ho paura di tutto, soprattutto che muoiano”. Per una donna, l’irruzione dei figli nella vita di tutti i giorni è al contempo una fonte di gioia, di ansia e di ricerca di un nuovo equilibrio nella vita individuale, di coppia e familiare. Questo è lo stato d’animo di Myriam (Leila Bekhti), una giovane avvocatessa parigina che vuole riprendere il suo lavoro per uscire dalla spirale in cui l’hanno catapultata i suoi due figli, Mila (5 anni) e Adam (11 mesi), cosa di cui si preoccupa molto meno il suo compagno Paul (Antoine Reinartz), produttore musicale. In breve, bisogna trovare una tata e, durante un casting di candidate, arriva quella che sembra la perla rara: Louise (Karine Viard). Ma le apparenze sono fuorvianti, persino pericolose… Adattamento per mano della regista, Jérémie Elkaïm e Maïwenn dell’omonimo romanzo di Leïla Slimani, vincitore del premio Goncourt 2016, il film erge un vero piedistallo a Karine Viard che padroneggia in modo formidabile il ruolo di questa tata squilibrata sotto l’apparente perfezione che si frantuma un poco per volta. Una minaccia che i genitori percepiscono dopo un tempo infinito, essendo la loro esistenza così facilitata da questa dipendente iper professionale, servizievole, più che puntuale e disponibile, maniaca delle pulizie, cuoca eccellente, complice e molto a suo agio con i bambini. Quasi un nuovo membro della famiglia che si portano persino in vacanza a Formentera e al quale perdonano gli improvvisi piccoli attacchi di rigidità, che in realtà non sono altro che segnali di allarme della grave depressione di questa vedova, che vive molto lontano in un sobborgo economicamente svantaggiato e compie quotidianamente lunghi viaggi con i mezzi pubblici per andare al lavoro. A poco a poco, in segreto, poi in presenza dei bambini, di cui manipola la più grande nella speranza segreta che i suoi genitori facciano un terzo figlio, la tata inizia a deragliare… Al di là della straordinaria interpretazione di Karin Viard (che aveva acquisito lei stessa i diritti del romanzo, prova che sapesse quanto questo ruolo le sarebbe calzato a pennello), sufficientemente contrastata da causare vera empatia e un minimo di tenerezza verso un personaggio facilmente assimilabile a una vera psicopatica, Chanson douce gioca la carta della suspense drammatica ai limiti dell’horror. Ben confezionato dalla musica di Pierre Desprats. Biglietti: intero 5€, ridotto 4€