Il Festival del film romeno a Torino dal 28 al 30 ottobre

Il Festival del film romeno in Italia arriva al cinema Massimo dal 28 al 30 ottobre.

L’evento si pone come obiettivo di presentare, sul piano nazionale e internazionale, la ricchezza e la diversità della cinematografia romena, a partire dalle generazioni d’oro dei registi che hanno fatto scuola, fino alle ultime generazioni di creatori, vincitori di grandi premi internazionali. La finalità culturale consiste nell’offrire una visione, sia al pubblico cinefilo, che ai professionisti addetti ai lavori, sul cinema di un Paese che può contare su generazioni di grandi registi che, nonostante le turbolenze storiche, hanno  messo le fondamenta e hanno consolidato una cinematografia forte, apprezzata e rispettata nel mondo.

Il progetto, che prevede la proiezione dei film in Italia (a Roma, oltre che a Torino), è organizzato con la collaborazione e il patrocinio dell’Ambasciata di Romania a Roma, del Consolato Generale di Romania a Torino e dell’Istituto Culturale Romeno.

In programma venerdì 28 alle 16 Aferim! (Romania 2015, 108’, DCP, b/n, v.o. sott. it.) di Radu Jude.

In Valacchia, a metà del XIX secolo, padre e figlio inseguono a cavallo Carfin, un povero diavolo zingaro e schiavo accusato di furto e di adulterio, fuggito dalla residenza di un dispotico boiardo. Raggiunto e catturato da Costandin, sceriffo sbrigativo, e dal figlio Ioni, Carfin è ricondotto al cospetto del boiardo. Ricompensati e congedati i due sgherri, il nobile infligge all’uomo una barbara punizione. Intascata la taglia, padre e figlio si allontanano, forse più ricchi ma più disgraziati dell’uomo che hanno appena condannato.

Sempre venerdì ma alle 18 il film Tănase Scatiu (Romania 1976, 124’, DCP, col., v.o. sott. it.) di Dan Pita.

Dinu Murgulet è un nobile indebitato. Costretto dalle circostanze, approva il matrimonio della figlia, Tincuța, con il vecchio Tănase Sotirescu detto Scatiu, che considera un bugiardo. In breve tempo Scatiu ruba la fortuna del boiardo ma dovrà affrontare la rivolta dei contadini della sua tenuta, che alla fine lo uccidono.

La sera alle 20.30 Oltre le colline (După dealuri) (Romania/Francia 2012, 155’, DCP, col, v.o. sott. it.) di Cristian Mungiu.

Il film prende spunto da una vicenda realmente accaduta nel 2005 quando, nel convento della Santa Trinità di Tanaco, nella Romania orientale, una suora di nome Irina di 23 anni fu crocifissa e lasciata morire perché creduta posseduta dal demonio.

Sabato 29 alle 18 il regista il figlio piu amatoSerban Marinescu presenta in sala il suo Il figlio più amato della Terra (Cel mai iubit dintre pământeni)
(Romania 1993, 138’, DCP, col., v.o. sott.it.).

Il film è un adattamento di un romanzo di Marin Preda, una controversa scrittrice morta durante il regime comunista subito dopo la pubblicazione del libro. Racconta la storia di un professore di filosofia che viene imprigionato con false accuse alla fine dell’era stalinista. Seguiamo la sua lotta per la sopravvivenza in prigione e il suo tentativo di riprendere a vivere dopo il rilascio. Ma si tratta di una liberazione solo apparente.

Domenica 30 alle 18, invece, tocca a Il caso Kerenes (Poziția copilului) (Romania 2013, 112’, DCP, col., v.o. sott. it.) di Calin Peter Netzer.

In una fredda sera di marzo, Barbu, sfrecciando a tutta velocità con la sua auto, investe un bambino che muore poco dopo l’incidente. Lo attendono da tre a quindici anni di prigione. Sua madre Cornelia, architetto e membro della classe privilegiata rumena, orgogliosa collezionista di romanzi di Herta Müller mai letti e di numerose carte di credito, decide di intervenire. La donna spera di convincere i testimoni a dichiarare il falso attraverso qualche lauta ricompensa.

Infine, domenica alle 20.30 il film di Cristi Puiu La morte del Signor Lazarescu (Moartea domnului Lăzărescu) (Romania 2005, 153’, DCP, col., v.o. sott. it.).

Un uomo che vive in un piccolo appartamento insieme a tre gatti ha un malore. Viene soccorso da un’infermiera che decide di portarlo in ospedale. Sul percorso però una serie infinita di imprevisti sembra trasformare un piccolo incidente di percorso in un vero incubo.