“Tedeschi contro il nazismo” al Goethe Institut

“Più forti della notte”

Mercoledì 12 aprile, alle ore 20.30 presso il Goethe-Institut, prima proiezione di una rassegna cinematografica dedicata alla resistenza opposta dai tedeschi al nazismo.

La rassegna presenta alcuni film, tre dei quali proiettati per la prima volta in Italia, che raccontano aspetti della resistenza tedesca poco noti o rimossi. Offrono inoltre un confronto con le diverse politiche della memoria che hanno determinato la rappresentazione della resistenza al nazismo, anche nel cinema, sui due fronti opposti della Germania divisa prima e successivamente in quella riunificata dei giorni nostri.
Esemplare è in tal caso il caso del fallito attentato a Hitler del 20 luglio, che a partire dagli anni Cinquanta ha dato vita nella Germania Ovest a innumerevoli film, accompagnando un processo di rilegittimazione dell’esercito tedesco in funzione del suo ingresso nella NATO. Completamente rimossa nella cinematografia della Germania Ovest è stata invece la resistenza opposta al nazismo dalla classe operaia e dal Partito Comunista, divenuta oggetto invece del cinema della Germania Est, con alcuni esempi di opere cinematograficamente importanti, rimaste tuttora sconosciute ad Ovest.

La rassegna inaugura proprio con uno dei film più significativi in tal senso, Stärker als die Nacht (Più forti della notte) diretto da Slatan Dudow, regista formatosi con Lang e Eisenstein e collaboratore di Brecht e Piscator. Racconta la storia della resistenza al nazismo in Germania, dalla presa del potere di Hitler nel 1933 fino al suo crollo nel 1945, attraverso la lotta di una coppia di operai comunisti di Amburgo e di alcuni loro vicini di casa. Un racconto epico con il quale il regista prosegue la storia di quella Germania proletaria che nel 1932 aveva ritratto assieme a Bertolt Brecht nel suo celebre Kuhle Wampe ovvero: A chi appartiene il mondo? Il film ebbe grandi riconoscimenti sia in patria che all’estero tra cui il premio come miglior film al Festival di Locarno.

Altro film testimone della divisione anche cinematografica delle due Germanie durante la guerra fredda è il film Die Rote Kapelle (L’orchestra rossa) realizzato da Stefan Roloff nel 2004. “Rote Kapelle” era il nome dato dai servizi segreti nazisti a diversi gruppi di resistenti tedeschi per screditarli come spie al soldo dell’Unione Sovietica. Nel dopoguerra questo episodio (per il quale i tribunali nazisti mandarono a morte più di 40 persone) è stato oggetto di innumerevoli libri e alcuni film da entrambi i lati del muro. Solo dopo la sua caduta sono emersi documenti e un clima politico che ha permesso al regista, figlio di uno dei componenti di questo gruppo, di raccontarne la vera storia, in un film che unisce documentario e finzione, con un fondamentale apporto offerto dalla colonna sonora composta dal musicista newyorkese Martin Rev (uno dei due componenti dei Suicide assieme ad Alan Vega).
Die Stillen im Lande (Gli eroi silenziosi) e Nieder mit Hitler (Abbasso Hitler) presentano due casi di resistenza di “persone comuni”, gli “eroi silenziosi”, come sono chiamati nella più recente ricerca storica in Germania, un’attenzione che si riflette anche nel cinema, come dimostra il caso del successo internazionale di Lettere da Berlino.

La rassegna è accompagnata da una giornata di incontri multidisciplinari che si svolgerà il 27 aprile presso il Polo del ‘900. La manifestazione è promossa da Goethe-Institut Turin, Istituto Salvemini, Istoreto, Polo del ‘900, Dipartimento di lingue dell’Università di Torino, Centro documentazione Labriola, Città di Torino.

Programma rassegna

Mercoledì 12 aprile, ore 20:30 (Goethe-Institut)
Slatan Dudow, Stärker als die Nacht (Più forti della notte), 115′, DDR 1954
La storia della resistenza al nazismo, dalla presa del potere di Hitler nel 1933 fino al suo crollo nel 1945, raccontata attraverso la lotta di una coppia di operai comunisti di Amburgo e di alcuni loro vicini di casa: il tentativo di organizzare lo sciopero generale, i difficili rapporti con il partito socialdemocratico, l’incendio del Reichstag seguito dalla messa fuori legge del partito comunista, l’attività clandestina, la reclusione nei primi campi di concentramento per oppositori politici, la ripresa della resistenza nel 1941. Un racconto epico con il quale il regista prosegue la storia di quella Germania proletaria che nel 1932 aveva ritratto assieme a Bertolt Brecht nel suo celebre Kuhle Wampe oder: Wem gehört die Welt. Grandi riconoscimenti sia in patria che all’estero tra cui il premio come miglior film al Festival di Locarno.

Giovedì 27 aprile,  ore 15:00 (Polo del ‘900) – prima proiezione italiana
Thomas Füting, Die Stillen im Lande. Vom Wiederstand in braunen Zeiten (I silenziosi nella nazione. Sulla resistenza all’epoca delle camicie brune), 45′, D 1991
La storia del gruppo “Gemeinschaft für Frieden und Aufbau” (Unione per la pace e la ricostruzione), fondato da Hans Winkler e Werner Scharff, costituito da una trentina di persone tra cui diversi ebrei, attivo tra il 1943 e il 1945, sia nel sostegno agli ebrei sfuggiti alle deportazioni sia nella pubblicazione di testi antinazisti. Fanno da filo conduttore al film le testimonianze di tre componenti del gruppo: Eugen Herman-Friede, Edith Hirschfeldt e Werner Schallschmidt.

Giovedì 27 aprile,  ore 15:00 (Polo del ‘900) – prima proiezione italiana
Jochen Voit, Nieder mit Hitler. 5 Erfurter Schüler im Widerstand gegen den Nationalsozialismus (Abbasso Hitler. Cinque studenti di Erfurt contro il nazionalsocialismo), 23′, D 2015
L’ottantaseienne Gerhard Laue torna nella città natale di Erfurt per raccontare la storia dimenticata di cinque suoi compagni di classe. Assieme agli studenti di un ginnasio di Erfurt cerca di ricostruire le vicende di cinque giovani che nel 1943 osarono protestare contro Hitler e la guerra. I componenti di questo gruppo avevano 15 e 16 anni. Scrissero slogan come „Nieder mit Hitler“ (Abbasso Hitler) o „Schluss mit dem Krieg“ (Basta guerra) sui muri di alcuni rifugi. Un loro volantino conteneva appelli come „Frieden, Freiheit, Brot“ (Pace, libertà, pane) e „Ende des Hitler – Blutterrors“ (Basta con il terrore sanguinario di Hitler). A seguito di una denuncia il gruppo venne imprigionato dalla Gestapo. Furono condannati fortunatamente non per alto tradimento, ma solo per “preparazione ad alto tradimento”, evitando così la condanna a morte.

Mercoledì 3 maggio, ore 20:30 (Goethe-Institut) – prima proiezione italiana
Stefan Roloff, Die Rote Kapelle (L’orchestra rossa), 80′, D 2004
“Die rote Kapelle” era il nome dato dai servizi segreti nazisti a diversi gruppi di resistenti tedeschi per screditarli come spie al soldo dell’Unione Sovietica. Il film racconta la vera storia del più noto di questi gruppi, quello berlinese costituitosi attorno a Harro Schulze-Boysen e Arvid Harnack, caratterizzato anche dalla presenza di numerosi intellettuali e artisti tra i suoi membri, più di quaranta dei quali furono condannati a morte. Il film presenta anche le ragioni politiche che nel dopoguerra ne hanno condizionato e strumentalizzato a lungo la rappresentazione.

Tutti i film sono sottotitolati in italiano.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.