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“Bugs” |
Il Concorso Internazionale Documentari di Cinemambiente è composto da otto titoli tutti in anteprima, otto documentari che toccano i temi più scottanti del discorso ambientale mondiale contemporaneo. Il 2016 è il trentennale del disastro di Chernobyl e CinemAmbiente lo vuole ricordare con The Babushkas of Chernobyl (USA 2015, 70’) di Anne Bogart e Holly Morris. Con uno sguardo estremamente umano, il documentario ci porta nella così detta Dead Zone che circonda la centrale nucleare. Racconta l’incredibile storia di un gruppo di anziane che hanno deciso di tornare ad abitare nella loro terra nonostante tutti i rischi dovuti alla radioattività. Bugs (Danimarca 2016, 76′) di Andreas Johnsen esplora l’ultima tendenza nel campo dell’alimentazione sostenibile: gli insetti. Il film riprende la ricerca durata tre anni svolta dal Nordic Food Lab, una non-profit danese emanazione dello stellato ristorante Noma di Copenaghen, e illustra le virtù di questo possibile “cibo del futuro”, elogiato per il suo basso impatto ambientale dagli ecologisti e per il suo contenuto nutrizionale da scienziati di tutto il mondo.
La vivacità del cinema ambientale è testimoniata dalla quantità sempre crescente di documentari che vengono prodotti e della loro presenza sempre più assidua ai festival di tutto il mondo. Inoltre sono sempre di più i protagonisti del mondo dello spettacolo che si fanno testimonial di importanti battaglie ambientaliste. È il caso dell’attore Mark Ruffalo, che, in qualità di attivista, ha prestato la voce e ha partecipato alla produzione di Dear President Obama (USA 2016, 98’) di Jon Bowermaster, un importante documentario che approda in Italia in contemporanea con il tour negli Stati Uniti. Il film analizza la questione dell’estrazione di gas e petrolio negli States, mettendo in evidenza le conseguenti contaminazioni, le storie delle sue vittime, la falsa promessa di un boom economico, con particolare attenzione alle soluzioni energetiche pulite che permetterebbero di procedere verso un futuro meno dipendente dai combustibili fossili. Interviste con scienziati, economisti, operatori sanitari e geologi forniscono le informazioni di base con cui i produttori del film vorrebbero convincere il presidente attuale e quelli che seguiranno ad unirsi al coro di chi chiede negli Stati Uniti di lasciare i combustibili fossili nel sottosuolo.
Ghostland (Germania 2016, 88′) di Simon Stadler offre la straordinaria possibilità di guardare la nostra società e il nostro modo di vivere da un altro punto di vista. I Ju/’Hoansi Bushmen sono una popolazione della Namibia costretta ad abbandonare il proprio stile di vita nomade, dichiarato illegale dal governo. Il regista decide di portare alcuni di loro in viaggio per l’Europa, un viaggio che cambierà completamente i termini della situazione: quelli che erano stati scoperti diventano esploratori a loro volta, da attrazione turistica diventano turisti, da bisognosi si trasformano in maestri.
Dai film in gara emergono diversi temi portanti del discorso ambientale, come quello dell’accaparramento di terra in Land Grabbing (Austria 2015, 95′) di Kurt Langbein. Il land grabbing è un fenomeno tra i più sconvolgenti: l’acquisto di terra fertile nei Paesi più poveri da parte delle potenze economiche è in costante crescita e ha pesanti conseguenze sulla vita delle persone e sulla salute dei terreni stessi. Un altro tema fondamentale è quello del vegetarianesimo, affrontato da Need for Meat (Paesi Bassi 2015, 74′) di Marijn Frank con estrema onestà intellettuale. La regista, una giornalista olandese, ha avuto modo di vedere con i suoi stessi occhi come vengono allevati gli animali, sa perfettamente quale sia l’impatto della produzione della carne eppure non riesce a fare a meno di averne voglia e di mangiarla. Inizia così una ricerca psicologica su di sé in cui molti si potranno rispecchiare.
Gran parte delle multinazionali che controllano l’estrazione e il commercio di materie prime ha sede in Svizzera. La maggior parte delle estrazioni di materie prime avviene calpestando i diritti umani e inquinando territori. Questo è l’argomento al centro di Trading Paradise (Svizzera 2016, 78’) di Daniel Schweizer, che denuncia proprio la copertura offerta dalle banche svizzere a società simili. Le battaglie delle comunità locali che in tutto il Centro e Sud America lottano per salvaguardare il proprio territorio naturale sono da molti anni purtroppo sempre di attualità. When Two Worlds Collide (Perù 2016, 100′) di Heidi Brandenburg e Mathew Orzel ha ottenuto il premio come miglior documentario al Sundance Film Festival 2016 e segue la vicenda di una popolazione del Perù che difende il proprio territorio, nella foresta Amazzonica, contro le mire estrattive di alcune compagnie pronte a distruggere l’habitat naturale pur di andare avanti negli affari, con il beneplacito del governo.