“L’età dell’oro” si gira a Torino: le parole del regista Bérenger Thouin, della produttrice Enrica Capra, di Yle Vianello e di Souheila Yacoub

Sono in corso a Torino le riprese del lungometraggio “L’Age d’or”, opera prima del cineasta francese Bérenger Thouin prodotta da Gogogo Film e dalla torinese Graffiti Film di Enrica Capra con il contributo del Piemonte Film Tv Fund e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Siamo stati sul set, al Villaggio Leumann di Collegno, uno dei tanti luoghi piemontesi scelti per le riprese: a Torino nello specifico, il Teatro e Palazzo Carignano, il Museo del Risorgimento, i Docks Dora, l’Istituto San Giuseppe e il Circolo Canottieri Armida, unitamente alla chiesa di Borgo Cornalese, al Villaggio Leumann e alla Certosa di Collegno, al Castello Provana di Collegno, al Castello Ducale di Aglié, al Castello di Virle e al Museo Ferroviario di Savigliano. La Rete regionale creata da Film Commission Torino Piemonte nel 2017, e curata da Davide Bracco, unisce ad oggi 150 Comuni della Regione Piemonte.

La produttrice italiana Enrica Capra, della torinese Graffiti Film, è giustamente molto orgogliosa del lavoro fatto: “Questo è un progetto sperimentale ma in senso affabile, accessibile. Non lo definirei un film femminista, se non nel senso in cui lo è un romanzo come “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza, ci sono donne che portano tutte loro stesse, nel bene e nel male, nella nostra storia. Le riprese durano cinque settimane, due in Piemonte e tre in Francia, poi ci sarà la post-produzione: anche se in questo caso, raro, molto lavoro sugli archivi è stato fatto prima delle riprese, servirà comunque molto tempo per vederlo, usciremo in Italia con I Wonder Pictures nella primavera 2026. E abbiamo già sia un distributore francese sia un distributore internazionale, siamo molto contenti“.

Al centro della vicenda la storia avventurosa di Jeanne e dell’amica Celeste, interpretate rispettivamente da Souheila Yacoub e Yale Vianello. Il film ruota intorno alle due protagoniste, due figlie del secolo che attraversano la prima parte del ‘900 sballottate dalla Storia e dalle passioni del mondo. Un lungometraggio che usa filmati originali d’archivio come scenografie dentro cui si muovono attori in carne e ossa. A dirigere è il francese Bérenger Thouin, alla sua opera prima dopo alcuni cortometraggi in cui aveva già usato la sperimentazione con gli archivi: “Sono due donne che scoprono la loro libertà in un secolo fatto da e per gli uomini. Celeste è una cosmopolita rivoluzionaria, gira il mondo mentre Jeanne scopre grado per grado la libertà, è una donna più popolare, tappa dopo tappa diventa davvero libera. Abbiamo girato qui in Italia perché il personaggio di Celeste è italiano, ma Torino e il Piemonte sono stati la nostra scelta perfetta perché, contrariamente alla Francia in cui le vicende sono ambientate, qui c’è ancora molta autenticità. L’impatto visivo è impressionante anche per le attrici, è quello di cui avevamo bisogno“.

Spiega ancora Thouin: “Negli archivi che ho visionato ho scoperto che il 90% delle persone riprese erano uomini: dov’era le donne di quei tempi? Ho voluto rimetterle al loro posto nella storia. Se mi citate come ispirazioni per il mix di immagini d’archivio e di parti recitate che interagiscono i film di Sokurov o anche “Forrest Gump”, vi dico che qualcosa c’è: ma siamo meno lirici di Sokurov, abbiamo meno rispetto degli originali (usiamo il lip sync per farli parlare, sarà molto innovativo!), e non ci saranno personaggi famosi della Storia con la “S” maiuscola. Anzi no, a dire il vero uno c’è: un discorso di Philippe Petain, maresciallo di Francia e collaborazionista di Vichy, che parla da un balcone, ma abbiamo tolto la sua faccia e sovrapposto quella di un nostro attore“.

In una pausa delle riprese, siamo riusciti a parlare con la protagonista italiana Yle Vianello, lanciata giovanissima da Alice Rohrwacher in “Corpo celeste” e già a Torino un paio di anni fa per “La bella estate” di Laura Luchetti, tratto dal romanzo di Cesare Pavese: “Ho ritrovato dopo tanto un ruolo molto appassionante, negli ultimi tempi ho notato poca creatività nelle sceneggiature italiane che mi venivano sottoposte, è stata una meravigliosa sorpresa trovare questa storia. C’è una narrazione che non nasce da esigenze commerciali: Celeste mi assomiglia tanto, è una giovane anarchica che decide di fare cose che non le erano permesse ai tempi in cui vive, una donna libera. Ci sono troppo poche storie di donne, quando se ne trova si associa subito al femminismo, è inevitabile. Sono felice di essere qui anche perché devo recitare in francese, è una bella sfida per me“.

Accanto a lei, l’attrice franco-svizzera Souheila Yacoub, ammirata in “Climax”, “Dune – Parte 2” e ora in sala con “Le donne al balcone – Balconettes”: “Nel film vediamo Jeanne in un arco narrativo dai 15 ai 65 anni, ha una lunghissima evoluzione a ogni incontro con Celeste, che appare e scompare nella sua vita, lei è uno dei fattori di questo cambiamento. C’è qualcosa di molto avventuroso in questo percorso, Jeanne non mi assomiglia ma la trovo molto stimolante da interpretare. Girare a Torino mi piace: sono di origine svizzera, e trovo molte cose in comune qui, la gente è gentile e rispettosa, e poi si mangia molto bene. Trovo che raccontare questa storia in questi luoghi abbia molto senso, è tutto molto autentico, ci si sente autentici recitando“.

Presente alle riprese anche il sindaco di Collegno, Matteo Cavallone: “Siamo orgogliosi di ospitare questa produzione internazionale, che mostrerà i nostri luoghi storici al pubblico“.

Le ripresi torinesi del film – che viene realizzato con il contributo del PR FESR Piemonte 2021 – 2027 – bando Piemonte Film Tv Fund e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – si sono protratte per due settimane circa, prima di tre settimane in Francia e poi di una lunga post-produzione.

Per quanto riguarda la troupe, oltre alle maestranze francesi, si segnala la presenza di una forte componente di professionisti piemontesi: tra gli altri, l’organizzatore generale Enrico De Lotto, il direttore di produzione Rossella Tarantino, l’ispettore di produzione Luca Galzignato, Marco Fiumara al suono e Vito Martinelli al mix. Prodotto da Carine Rusznieski per Gogogo Film e Enrica Capra per Graffiti Film, “L’Age d’or” è realizzato con il sostegno di Eurimages, MiC-DG Cinema, Regione Piemonte – Piemonte Film TV Fund, CNC, Canal+, Ciné+ OCS, Région Occitanie, Région Nouvelle-Aquitaine, Département de Lot-et-Garonne, Département de la Charente, Cinéventure.

Il lungometraggio sarà distribuito da Pyramide Films in Francia e da I Wonder Pictures per l’Italia, mentre le vendite internazionali saranno affidate a Film Boutique.

Articolo di Carlo Griseri