Venerdì 27 febbraio, in occasione della ricorrenza della repressione sanguinosa del Maidan e della cacciata di Yanukovich, al Polski Kot di Torino (via Massena 19/a) verrà presentato il libro di Simone Attilio Bellezza, “Ucraina. Insorgere per la democrazia” (La Scuola) e a seguire verrà proiettato il docufilm di Loredana Pianta, “BiancoMaidan”. La discussione sarà moderata da Matteo Zola (direttore di East Journal).
Il libro di Simone Bellezza parte da lontano, raccontando le vicende legate al movimento nazionale ucraino dall’800 in poi, il lungo periodo della repressione sovietica e della russificazione e della collettivizzazione forzata, le tappe dell’incerta democratizzazione nel primo decennio dell’indipendenza dopo il crollo dell’Urss (la nomenklatura sovietica riciclatasi sotto la guida spregiudicata di Leonid Kučma e le trame degli oligarchi), le origini della cosiddetta “rivoluzione arancione” e le ragioni del suo sostanziale fallimento, fino ad arrivare allo scontento popolare nell’Ucraina di Viktor Yanukovich e la nascita del conflitto in Crimea.
“BiancoMaidan“, è stato scritto, diretto e girato a Kiev nel maggio 2014 da Loredana Pianta, una donna reporter dietro la telecamera che dialoga con altre donne, piccole grandi eroine della rivoluzione di Maidan. Il racconto di ognuna di loro illumina alcuni angoli di quella piazza dell’Indipendenza a Kiev, che ha scritto una pagina storica per l’Ucraina e per l’Europa. Tra gli incontri c’è quello con le componenti dell’unica centuria tutta al femminile dell’Autodifesa di Maidan; quello con l’infermiera che consegnò ai social network il suo addio al mondo, dopo essere stata colpita da un cecchino; ci sono le volontarie del progetto YanukovichLeaks che, instancabili, incollano i resti dei documenti distrutti dal baby magnate del gas Sergey Kurchenko in fuga. C’è la storia di Liza, che ha commosso Maidan, per la sua instancabile devozione alla causa della rivoluzione nonostante la sua disabilità, e che in quella piazza ha trovato l’amore nelle file di Pravji Sektor.