Lunedì 13 aprile 2015 alle ore 21:00 al Cinema Comunale di Condove è in programma un doppio appuntamento per il Valsusa Filmfest, un incontro su “SPORT E IMPEGNO CIVILE”: prima la presentazione della “Osvaldo Soriano Football Club-Nazionale scrittori”, a seguire la proiezione del film “Socrates uno di noi” di Mimmo Calopresti e Marco Mathieu.
La Osvaldo Soriano Football Club nacque all’alba del nuovo millennio da un’idea di Paolo Verri e delle operatrici culturali Paola Cimatti e Silvia Brecciaroli. Lo scopo non era solo quello di formare una Nazionale Italiana Scrittori di calcio, ma di fondere (citando un libro del nostro Fernando Acitelli) la solitudine dell’ala destra e quella, spesso sinistra e piena di insidie, di chi lavora con una penna in mano nel chiuso della propria stanza.
Da questa fusione sarebbe nato un gruppo di amici uniti dalla passione per il calcio e per il narrare. Tra i primi ad aderire, oltre al già detto Acitelli, Alessandro Baricco, Carlo Lucarelli, Dario Voltolini, Michele Mari, Darwin Pastorin, Gianluca Favetto, Davide Longo, Giampaolo Simi, Alessandro Fabbri, Carlo D’Amicis, e molti altri.
Si perdeva spesso, ma ritrovarsi a Cesenatico (eletta allora a sede del club), alle dipendenze del mister Giancarlo Magrini, era sempre a suo modo una rivincita. Arrivarono altri scrittori, da Cristiano Cavina a Carlo Grande a Marco Mathieu fino al bomber Francesco Trento. Arrivò un allenatore nuovo (o meglio, un nuovo primus inter pares – essendo scrittore lui stesso): Paolo Sollier. Arrivarono le Writer’s League, tornei tra nazionali europee che portarono in Italia scrittori scandinavi, ungheresi, inglesi, tedeschi, e portarono l’Osvaldo Soriano Football Club a Brema e a Malmoe. E adesso arriva il tempo di ritornare…in rete.
Per raccontare meglio chi siamo, e per proporvi di incontrare la nostra squadra su un campo di calcio e in mezzo ai luoghi della cultura, con in mano un libro e tra i piedi un pallone.
“Socrates uno di noi”
Regia: Mimmo Calopresti | Anno di produzione: 2014
Sinossi: La storia di Socrates, campione del calcio brasiliano e italiano. Laureato in medicina e molto sensibile ai temi sociali e politici, Socrates diede vita tra il 1982 e il 1983 alla famosa Democrazia Corinthiana, dove di fatto giocatori e allenatore autogestivano la squadra di San Paulo del Corinthians, scavalcando presidente e dirigenti. Nonostante tutti i luoghi comuni del calcio che vedono in un uomo forte e in un allenatore condottiero una delle formule più efficaci, la Democrazia Corinthiana non solo fu un modello vincente, ma andò oltre i limiti dello stadio e del calcio, perché in quel periodo il Brasile – appena uscito da una lunghissima dittatura militare – chiedeva la democrazia. Finita la carriera di calciatore, Socrates riprenderà la sua professione di medico e si avvicinerà all’attività politica fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre 2011.
Paolo Sollier
Nato a Chiomonte il 13 gennaio 1948 è uno scrittore, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.
Figlio di un dipendente dell’azienda elettrica, crebbe a Torino nel quartiere della Vanchiglietta dove, giovanissimo, fu un attivista di Mani Tese. Lasciata l’associazione, nel 1968 si iscrisse alla Facoltà di Scienze Politiche, che però abbandonò dopo un anno per lavorare alla FIAT di Mirafiori; successivamente, svolse l’attività di calciatore a tempo pieno, senza però rinunciare all’impegno politico: «la critica principale che mi è stata rivolta [è come si conciliava la mia militanza a sinistra con i guadagni da calciatore], ma il mio era lo stipendio di un buon impiegato. Se mi sentivo un privilegiato era per un altro motivo, perché facevo il lavoro dei miei sogni, il calciatore. Una fortuna che capita a pochi».
La sua notorietà è dovuta principalmente al libro “Calci e sputi e colpi di testa” pubblicato nel 1976, nel quale il calciatore racconta la propria militanza in Avanguardia operaia e descrive il mondo del calcio da un punto di vista alternativo rispetto ai colleghi: nell’occasione, venne deferito dalla FIGC. Diventa emblematico il suo saluto col pugno chiuso rivolto ai tifosi del Perugia, saluto che gli provoca l’antipatia delle tifoserie di segno politico opposto; ebbe a ricordare anni dopo: «non era propaganda. Non era un gesto indirizzato ai tifosi ma a me stesso, per ricordarmi ogni volta chi fossi e da dove venivo. E per far sapere ai miei amici che restavo quello di sempre. Il ragazzo che al campetto, tanti anni prima, così si rivolgeva a loro. Con quello che per noi era un segno di riconoscimento».
Dopo il ritiro dall’attività agonistica, collabora con quotidiani e riviste, tra cui Reporter, Il Mattino di Padova, Tuttosport e MicroMega. Allena per qualche anno squadre di categorie inferiori e nel 2008 pubblica il libro Spogliatoio, scritto a quattro mani con Paolo La Bua, ed esce la riedizione di Calci e sputi e colpi di testa, completata da articoli dell’epoca e recensioni.