Si aprirà il prossimo 5 giugno al Bunker l’edizione 2021 di CreativAfrica, con la serata musicale “Decolonize your mind”, e andrà avanti tra serate musicali e cinematografiche (in collaborazione con Seeyousound).
In calendario tra giugno e luglio tre appuntamenti di cinema musicale proiettati all’aperto nell’arena estiva del Bunker su proposta di Seeyousound e a cura di Juanita Apraez Murillo ovvero Contradict – 2020 – Peter Guyer & Thomas Burkhalter (10 giugno, info qui); Ethiopiques. Revolt of the Soul – 2017 – Maciek Bochniak (1 Luglio); Fonko – 2016 – Lamin Daniel Jadama, Lars Lovén, Göran Hugo Olsson (15 luglio).
L’edizione 2021 di creativAfrica propone il tema della decolonizzazione sociale, politica e mentale. Il festival affronta tra arte, musica, letteratura, cinema e cucina la nostra coscienza storica e le criticità contemporanee, posizionamenti, intersezioni e disuguaglianze, diritti, invisibilità e razzismi per restituire dignità a tutte le culture e condividere la bellezza che scaturisce dalla creatività superando colpe e vergogne legate all’identità e aprendo scenari di innovazione.
Giovedì 10 Giugno h 19/24
Afro-aperitivo, djset a cura di Damonji aka Diggin’ South e proiezione film musicale Contradict in collaborazione con Seeyousound music film festival. Contradict – 2020 – Peter Guyer & Thomas Burkhalter.
Quando due amici iniziano una raccolta di denaro per le strade di Accra, a favore di una cosiddetta “sofferenza in America”, lo fanno per divertimento, per provocazione politica o per un presagio? Due cineasti svizzeri rispondono a queste domande con l’aiuto di sette musicisti del Ghana: M3NSA, Wanlov The Kubolor, Adomaa, Worlasi, Akan, Mutombo Da Poet e Poetra Asantewa, una nuova generazione di musicisti che affronta le lotte post-coloniali dei loro genitori e dei loro nonni con nuovi mezzi e alleati. Producono il loro lavoro a basso costo grazie a nuovi software e condividono le loro preoccupazioni su Internet. Nella loro musica, chiedono un nuovo ruolo per l’Africa nel mondo di oggi, rafforzano la fiducia delle donne in se stesse, combattono l’inquinamento ambientale e insegnano ai loro coetanei l’auto-accettazione, la fiducia in se stessi e l’autostima.
Damonji aka Diggin’ South. Selector e collezionista di dischi anni ’70 e ’80 provenienti da Africa, Brasile e Caraibi. Ugualmente affascinato da funk, latin e disco sfugge alle definizioni e nei suoi set cerca di connettere tutti questi universi. Su Radio Banda Larga conduce Diggin’ South, programma mensile dedicato a musica dall’Africa e dalle sue diaspore. propone Dj set in vinile, un viaggio tra le musiche dell’Africa Occidentale Anni ‘70 e ’80 fino ad arrivare ai ritmi caraibici. Dalla rumba dell’Angola al Soukous della Costa d’Avorio, dal funk nigeriano ai ritmi afro latin e zouk..
Giovedì 1 Luglio h19/24
Il primo degli speciali Giovedì di creativAfrica a Luglio presenta con Seeyousound il film Ethiopiques. Revolt of the Soul (2017) di Maciek Bochniak. Dj set di Dj’mbo from Gambia (Alessandro Gambo).
Musica potente, testimone incantevole e piacere nostalgico nell’immagine e nel suono. Ethiopiques – Revolt of the Soul è la storia di Francis Falceto, il musicologo e produttore della world music, che grazie all’ascolto di un disco, regalatogli ad una festa, ha scoperto il jazz ed il pop etiopico ed è diventato uno dei più importanti e influenti specialisti di quel genere musicale. Il film raccoglie filmati vecchi e nuovi di brillanti musicisti, molti dei quali vivono oggi esiliati e in povertà, sullo sfondo politico e sociale e sugli sconvolgimenti avvenuti durante la fine del regno di Haile Selassie e il passaggio alla giunta Derg. Ethiopiques – Revolt of the Soul è una festa per gli amanti dell’Ethio Jazz. Dj’mbo from Gambia – Alessandro Gambo – è collector, dj, art director, promoter, ideatore dei progetti TUM, Land Of Dance Records, Jazz is Dead Festival, Varvara Festival, Il Silenzio Del Rumore Records, Musica Altra.
Giovedì 15 Luglio h 19/24
Grande serata dedicata alla musica con il film Fonko (2016), proiettato in collaborazione con Seeyousound, e i suoni senza confini di Afrodelic. Fonko (2016) – Lamin Daniel Jadama, Lars Lovén, Göran Hugo Olsson.
“The great music revolution of today takes place in Africa” (“La grande rivoluzione musicale di oggi sta avvenendo in Africa”): è la voce di Neneh Cherry che ci introduce al viaggio che stiamo per intraprendere attraverso l’intero Continente in cui scopriremo l’Hip Hop della Nigeria, il Reggae e il Rap del Sud Africa, ma anche stili completamente nuovi, come la musica dance underground angolana: il Kuduro. Raccontato dalla voce di Fela Kuti attraverso vecchie registrazioni, incontriamo gli artisti, i blogger e i produttori più brillanti, che sono sì stelle emergenti, ma anche artisti consapevoli che hanno interiorizzato una nuova fiducia in se stessi dopo decenni di decolonizzazione. Sono coscienti dell’importanza della liberazione dalla mentalità coloniale e l’esperienza dell’oppressione ha reso la loro musica impertinente e sfacciata, così da esorcizzare la morte, mettendo in connessione la storia passata con il futuro, mantenendo le proprie radici sia nel locale che nel globale, usando strumenti elettronici ma anche tradizionali per incanalare la rabbia in una fusione di energie. E proprio come il ritmo ipnotico della sua colonna sonora, il documentario pulsa di immagini e colori vivi stampando sullo schermo enormi titoli in un montaggio serrato, tanto vibrante quanto l’intero continente africano. Co-diretto da Göran Hugo Olsson (award-winner al Sundance 2011 con The Black Power Mixtape 1967-1975), Lamin Daniel Jadama e Lars Lovén, Fonko mantiene intatto l’intenso stile “collage” del regista e lo applica a questo soggetto pieno di groove (ma non meno carico politicamente), la nuova musica pan-africana. Fonko è uno dei più freschi documentari dell’ultimo quinquennio, orgogliosamente afro-centrico, che arriva alla radice stessa della natura della musica come potente strumento di cambiamento sociale e politico.
Afrodelic è il progetto musicale del chitarrista e produttore Victor Diawara, nato in Lituania, e cresciuto in Mali. L’album “Dusunkun Hakili – The memory of the heart” è una collezione di suoni che viaggiano tra Africa e Europa, tributo al padre, scrittore e poeta maliano Gaoussou Diawara. Tutte le canzoni partono dalla sua lirica e intrecciano un intrigante mix di musica africana e ritmi elettronici. La maggior parte delle canzoni è stata registrata a Bamako con artisti, musicisti e cantanti locali; Victor aggiunge a queste basi suoni elettronici e ritmi innovativi nel suo studio.