TFF40 – Il CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI

È un dato di fatto acquisito: che lo si chiami (ancora o di nuovo) documentario o che lo si etichetti come cinema del reale, è soprattutto in questo ambito che l’arte cinematografica tenta di reinventarsi, dibattendosi alla ricerca di nuovi linguaggi e nuovi modi per raccontare il mondo, sbilanciando i rapporti tra fiction e non-fiction, provando a interpellare, inquadrare, sfidare una realtà che da un lato si trova maggiormente abitata da simulacri ingombranti, da dispositivi che la aumentano, la deformano, astraggono o cancellano, e dall’altro si sente minacciata da un senso di fine incombente, che si chiami pandemia, guerra o cambiamento climatico. Così il Concorso documentari internazionali è stato costruito come una mappatura delle forme possibili, delle certe tendenze del documentario, accogliendo film da tutto il mondo (dal Brasile al Portogallo, dall’Australia all’Argentina, dal Libano alla Cina), proponendo modi divergenti (dal documentario animato a quello d’osservazione, dal commento su materiale d’archivio al reenactment, dalla sinfonia della città alla passeggiata), ma anche passando tra toni e registri opposti, umori da commedie o angosce apocalittiche. Otto film che finiscono per condividere – lo vedrete – un comune sentimento, la necessità di interrogarsi sui luoghi e sulle rovine del cinema e della Storia, l’esigenza di guardare con occhi nuovi quel che resta del mondo come lo conosciamo.

QUI TROVATE QUANDO E DOVE VEDERLI

I FILM IN CONCORSO

CORSINI INTERPRETA A BLOMBERG Y MACIEL di Mariano Llinás (Argentina, 2021, DCP, 100′)
Il tango, il cantante, il poeta e il compositore: Mariano Llínas (La Flor) filma un film sull’Argentina e su un suo eroe – o forse un dittatore…

DRY GROUND BURNING di Adirley Queirós, Joana Pimenta (Brasile / Portogallo, 2022, DCP, 153′)
Léa e le sue sorelle nel Brasile di Bolsonaro: tra western femminista e distopia carpenteriana.

ELSEWHERE STARTS HERE AND IT’S HAPPENING di Darik Janik (Australia, 2022, DCP, 63′)
Un pittore e un fotografo vagano senza direzione nel tempo immobile della pandemia. Beckettiano.

OCTOPUS di Karim Kassem (Libano/USA, 2021, DCP, 65′)
Beirut, qualche giorno dopo l’esplosione nel porto. Sinfonia di una città ferita.

PARKLAND OF DECAY AND FANTASY di Chenliang Zhu (Cina, 2022, DCP, 104′)
Un ex parco giochi cinese, dimora di artisti e outsider, è infestato dai fantasmi.

RIOTSVILLE, USA di Sierra Pettengill (USA, 2022, DCP, 91′)
Usa, anni 60: l’esercito fonda una città-set in cui mettere in scena gli scontri per i diritti civili.

SILVER BIRD AND RAINBOW FISH di Lei Lei (USA/Olanda, 2022, DCP (NO KDM), 104′)
Memorie sotto la stella rossa: tra plastilina e patchwork, la lunga marcia animata della famiglia dell’autore nella Cina maoista.

WHERE IS THIS STREET? OR WITH NO BEFORE AND AFTER di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da Mata (Portogallo/Francia, 2022, DCP, 88′)
Il presente negli occhi del passato: tornare sui luoghi di Os verdes anos per rivedere Paulo Rocha e ritrovare Isabel Ruth.